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The Wal, la BMW R 18 di Shinya Kimura colpisce (ma non stupisce) BMW R 18 di Shinya Kimura. Continua l’esperimento SoulFuel sulle BMW R 18, con cui la casa di Monaco affida a prestigiosi customizer alcuni suoi modelli a cui soffiare dentro nuova vita. Questa volta tocca al visionario nippo-americano Shinya Kimura, che però fa soltanto il compitino.

BMW R 18 Custom Kimura

BMW R 18 di Shinya Kimura. Unica, diversa ma a tutti gli effetti una BMW R18. Bastano poche parole per descrivere le special del progetto SoulFuel della casa di Monaco, in cui i migliori customizer danno sfogo alla propria creatività partendo da un modello della produzione di serie. In questo caso il visionario incaricato è Shinya Kimura, designer autodidatta di origini giapponesi e trapiantato negli USA, famoso per realizzazioni fuori dagli schemi in cui l’applicazione scientifica di tecniche, misure e best practice lascia il posto a pezzi di alluminio piegati “a sentimento” e proporzioni dettate da un senso di armonia del tutto personale.

La BMW R18 di Kimura
The Wal, la BMW R18 di Kimura

“The Wal”, quando la R 18 si finge racer. Dopo le realizzazioni di altri pesi massimi del mondo moto, è Kimura l’ultimo customizer in ordine di tempo a trasformare la BMW R 18 in un esemplare unico. L’idea? Farla assomigliare ad una balena, ma col cupolino. La carenatura a semi-guscio ospita due fari disposti asimmetricamente che sembrano quasi degli occhi e, con un po’ di immaginazione, danno effettivamente alla BMW R 18 di Shinya Kimura l’aspetto di una balena (da qui il nome “Wal”, dal tedesco), che fa scopa con un set di “denti” incorporati in basso e la verniciatura a trama grezza che in effetti richiama un po’ gli animali marini. I fianchetti rimangono molto simili a quelli di serie e la marmitta è soltanto riverniciata, ma tutto il resto cambia: manubrio, serbatoio, seduta, parafanghi.

Kimura, lo stilista iconoclasta delle moto. Nato e cresciuto in una famiglia che gestiva una piccola fabbrica di rivetti nel centro di Tokyo, Shinya Kimura è un entomologo che ha lasciato la passione per le farfalle per l’altra vocazione di famiglia: la lavorazione dei metalli, che lui ha deciso di applicare alla realizzazione di motociclette one-off. Dapprima con le Harley in Giappone negli anni ’90, successivamente in California dove ha creato il suo atelier Chabott Engineering nel 2006. Si tratta veramente di lavoro manuale figlio dell’improvvisazione, anche perché non ci sono schizzi, disegni, progetti o mock-up durante il processo di costruzione. La realizzazione di una concept bike è un po’ una novità per il customizer, solitamente abituato a lavorare su moto vecchiotte e non su modelli freschi di catena di montaggio e farciti di elettronica di ultima generazione.

BMW R 18 di Shinya Kimura. Nessuno stravolgimento alla ciclistica, ma si guida come una cafe racer. Per la Wal Kimura ha deciso di mantenere il telaio, le ruote e gli pneumatici, così come gli elementi delle sospensioni e i freni della BMW R 18 stock; invariato rimane pure il grandissimo motore da 1.802 cc, dalla coppia infinita. Secondo il suo creatore la moto è una “Sports Endurancer”, caratterizzata da un serbatoio più grande e da una gobba del sedile che si raccorda ad una carenatura a mezzo guscio. Diversa invece la posizione di guida rispetto alla R 18 di serie, con le pedaline spostate indietro di circa 5 centimetri, il manubrio e la sella più bassi. Una posizione di guida decisamente più adatta a Kimura (che non è un cestista di pallacanestro)

Bella e unica, ma in un filone super-sfruttato. La BMW R 18 di Shinya Kimura è oggettivamente una bella moto, che in tanti vorrebbero avere in garage. Tuttavia, secondo noi perde un pizzico di quel fascino classico della moto da cui deriva. Se la perizia nel lavorare i materiali di Kimura è leggendaria, in questo caso è messa in opera con meno originalità del solito; questa one-off finisce per diventare una delle tante special di impostazione cafe racer di cui ormai il mondo moto è saturo, un filone molto sfruttato e che ora appare piuttosto appannato (basta pensare a quante varianti “cafe racer” dei modelli best-seller del mercato sono uscite dal listino dal 2019 a oggi). Il ragazzo, insomma, questa volta ha fatto il compitino: tecnicamente ineccepibile, ma manca l’effetto wow e strappa solo la sufficienza.

Dettagli sulla personalizzazione della R 18 “The Wal”

  • Manubrio: 8 pollici più stretto, 6 pollici più basso.
  • Serbatoio: allungato per spostare la posizione di seduta all’indietro e guadagnare ulteriore capacità.
  • Cuscino della sella rivestito da BACKDROP Leathers in Giappone
  • Seduta progettata in modo da creare una linea naturale dal cuscino della sella fino al faro rotondo posteriore.
  • Carenatura a semi-guscio per una gestione confortevole ad alta velocità.
  • Coperture laterali sono state progettate in modo tale da non rovinare l’aspetto del telaio originale.
  • Finish speciale grazie alla vernice in polvere color bronzo, applicata solo dopo che i componenti sono stati martellati per dare texture alla superficie.
  • Scarico standard di serie, ma verniciato di nero.

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