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Motor Bike Expo 2022, il pagellone di Motospia

Motor Bike Expo

La kermesse veronese riprende il posto consueto nel calendario e accoglie il suo pubblico, nonostante le difficoltà del momento. Tanto lavoro (e coraggio) da parte degli organizzatori, un po’ meno entusiasmo da parte di molte case. Ecco il nostro pagellone di Motor Bike Expo, dove questa volta vi risparmiamo le insufficienze gravissime.

TRE: Ducati al risparmio

In questo momento storico le case marciano in ordine sparso per quel che riguarda le manifestazioni fieristiche: ormai dire “io non espongo” non è più un tabù. Tante defezioni in Motor Bike Expo come già in EICMA, e la cosa non stupisce più di tanto. Quello che salta agli occhi però è come qualcuno abbia le idee un po’ confuse, come la casa di Borgo Panigale. Ducati si presenta a Verona con una grande novità che tutti aspettavano: la endurona DesertX, che arriva sul mercato quasi contemporaneamente alla Project Lucky Explorer di MV Agusta e durante l’ennesimo ritorno di fiamma del mercato per Tenerè, Africa Twin e simili. Una bella moto già sognata dagli appassionati, che però si sarebbe meritata una prima uscita in mezzo al pubblico un po’ più in grande stile rispetto allo stand poco scenografico di Ducati (montato in modalità double-face con quello di Scrambler). C’è modo e modo di fare le cose al risparmio (come ha fatto ad esempio BMW), quello “alla bolognese” non ci è piaciuto.

Ducati, stand al risparmio

QUATTRO: le auto al Motor Bike Expo

In un mondo in cui bisogna essere sempre inclusivi e puoi prenderti del talebano per qualsiasi stupidaggine noi andiamo controcorrente e non siamo dei fan della partecipazione a Motor Bike Expo di auto americane, hot-rod e pick-up V8 made in USA. Se la scena custom delle auto ha certamente molto in comune con quella di chopper, bobber e compagnia (da anni condividono pacificamente il palcoscenico di MBE), secondo noi sarebbero ancor più protagoniste in una manifestazione dedicata o quantomeno separata per nome e padiglioni dalla fiera DELLE MOTO di Verona. Non vorremmo tra qualche anno doverci trovare a dare i voti anche alle cyclette.

Belle le auto americane, ma non è una fiera DI MOTO?

CINQUE: le (poche) novità dei customizer

Rispetto a EICMA, la manifestazione veronese di solito stimola la fantasia dei maestri della customizzazione, che anno dopo anno fanno innamorare gli appassionati, in qualche caso attirano una pioggia di critiche ma in ogni caso fissano i paletti stilistici dei mesi a venire per il popolo delle moto modificate. Quest’anno però dobbiamo ammettere che nonostante alcune belle interpretazioni dal mondo Harley e qualche chopper vecchia scuola il piatto è un po’ meno ricco del solito. Certamente l’assenza del mammasantissima Nicola Martini pesa parecchio, non solo in termini di spazio vuoto nel padiglione: il customizer veronese non si è mosso dal suo quartier generale / ristorante / locale e lì ha ambientato l’esposizione delle ultime novità, compresa la sua prima creazione in ambito restomod automobilistico. Mentre Mr. Martini è solo distante qualche centinaio di metri dall’azione di Motor Bike Expo ma si conferma sempre tra i più grandi, chi invece ha esposto in fiera in tanti casi ha fatto solo il compitino; ci aspettiamo, soprattutto da certi nomi, molto di più.

Le moto dei customizer

SEI: l’organizzazione del Motor Bike Expo

La struttura organizzativa di Francesco Agnoletto e Paola Somma resiste al contraccolpo di un periodo decisamente poco ideale per una fiera, in un weekend in cui quasi tutte le manifestazioni espositive del Nord Italia sono saltate in nome della pandemia. MBE ha tenuto duro, e invece di tirare il freno a mano a inizio settimana ha confermato il programma, con buona pace di quegli espositori che avrebbero visto di buon occhio lo spostamento. Meno gente del previsto e stand larghissimi, per un’edizione che non si farà certamente ricordare. Però il lavoro di posizionamento della manifestazione tra gli eventi top si vede tutto anche in questo frangente, quindi la sufficienza non si discute.

Motor Bike Expo
Una delle poche attività in area esterna di MBE 2022

SETTE: gli stand Yamaha e Benelli

La casa dei tre diapason è l’unico dei big a fare uno stand “da anni normali”, dando grande risalto soprattutto alle novità: nella pattuglia di due ruote tutte in monocolore blu sono però gli scooter ad attrarre l’interesse dei visitatori, con sua maestà il (rinnovato) T-Max; tantissimi anche gli occhi puntati sulle naked MT-10 e MT-10 SP, sulla XSR900 e sull’ormai osannatissimo Ténéré 700 Rally Edition. Qualcosa – leggi i quad – era un po’ fuori tema, mentre abbiamo apprezzato lo spazio messo a disposizione dei club nazionali di modello (ognuno aveva la sua postazione per dare informazioni e accogliere i soci, bella mossa di marketing). Anche Benelli, seppur in maniera meno massiccia, ha voluto comunque regalare ai visitatori del proprio stand un allestimento importante in cui su tutto svettava la nuova TRK 800.

Lo stand di Yamaha, molto accogliente

OTTO: Brixton cresce ancora

Lo stand è piccolo, ma le moto ci sono e fanno pure una discreta figura. Con l’arrivo della Cromwell 1200 e il crescente interesse per le Crossfire 500 il marchio per le moto più modaiole di KSR cerca di avvicinarsi al posizionamento dei grandi brand, mettendo nel mirino gente del calibro di Triumph (assente a MBE) e Royal Enfield. E ci ricorda proprio il percorso di quest’ultima, che in pochi anni è passata da brand quasi sconosciuto in Italia a essere una delle cose da vedere al Motor Bike Expo. Chissà se il mercato tratterà Brixton allo stesso modo, lo scopriremo nei prossimi mesi.

La nuova Cromwell 1200 di Brixton

NOVE: i moped di Special Senza Marce

Continua il momento d’oro dei motorini d’epoca, che noi sosteniamo da tempo essere ormai un trend da tenere d’occhio. La pagina Facebook Special Senza Marce ha organizzato un contest per moped customizzati, raccogliendo alcune proposte fresche di officina e qualche vecchia conoscenza. Non sempre è una questione di cavalli o di soldi, anche un Garelli fatto in garage alla sera può far battere il cuore.

I moped del contest di Special Senza Marce

DIECI: le moto (vecchie) dell’Esercito

Le forze armate partecipano spesso a eventi come Motor Bike Expo. Ormai sono poche le opportunità di far conoscere le proprie attività ai giovani, che non sanno più cosa sia la leva obbligatoria. Bellissime le moto del Museo Militare, un tripudio di Bianchi, Gilera e Guzzi degli anni quaranta e cinquanta. Tanto amarcord, personale gentilissimo e persino una stazione radio nazionale. Avrebbe meritato un bel 10 e lode, che non possiamo dare, per un motivo. Dopo il ritiro qualche anno fa delle Cagiva W4 le nostre forze armate non impiegano più moto nelle loro attività. Peccato.

Le moto dell’Esercito Italiano (che ha rinunciato alle due ruote)

 

 

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