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“LA MOTO DELL’AMORE” Ovvero: quando ti sposi… ‘come una moto’

LA MOTO DELL'AMORE

La moto dell’amore. Cosa raccontereste ad una coppia di giovani sposi che vi invitano al loro matrimonio, chiedendovi però di “dire anche due parole”? Anna e Paolo: lui con una forte passione per moto e motori, pilota da pista nonché ingegnere responsabile in un’importante azienda di accessori moto! E lei, cui piace comunque molto anche viaggiare in moto… Boh?! A me è uscito questo.

LA MOTO DELL’AMORE. E cos’è?! Semplice! È “l’incarnazione” perfetta di quel amore che contraddistingue proprio il matrimonio. Come? Ecco qua.

LA MOTO DELL'AMORE

LE DUE RUOTE: sono proprio due, come quando ci si sposa! Anche se una dirige e l’altra spinge (può capitare nella coppia), o se una è più sottile e l’altra più grossa, affinché la moto sia stabile e viaggi senza problemi, i pneumatici devono essere simili, non per forza uguali ma di certo non troppo diversi! Puoi montare una gomma tassellata da motocross davanti, con una ultra liscia da pista dietro?! Cavoli! O uno è fatta per l’altra, o si rischia di buttare tutto all’aria… alla prima curva!

UN MOTORE: c’è poco da dire… questo è l’Amore che tira il bel tutto e dà senso alla moto! È bello che in Romagna la motocicletta sia comunemente chiamata: “il motore”! Dovrebbe essere così anche per la coppia di sposi; a vederli si dovrebbe dire spontaneamente: “l’Amore”!

LA SELLA: è l’abitazione, quella dove si vive; e come bisogna stare comodi sulla moto, così la casa deve calzare a pennello (si pensi a Jorge Lorenzo: ha perso tante gare perché – diceva – non aveva feeling con la sella)…

Il SERBATOIO: rappresenta tutte le risorse e i sogni; è da lì che si pesca l’energia per andare avanti.

IL CARBURANTE: la moto ciuccia benzina ma “una buona minestra salva il matrimonio”! Banale?? Se non si mangia bene in famiglia, e non c’è una cura almeno minima del cibo, della tavola, della casa per stare bene assieme… il rischio di finire a cercare altrove, è grosso!

IL TUBO DI SCARICO: la sua funzione è di “buttar fuori”. Non è da riferirsi ai porconi… bensì al perdono! Capita, caspita se capita! Si sbaglia, ci si arrabbia, fraintende, ci si fa del male anche senza volerlo… allora bisogna buttare tutto “fuori”, allontanarlo: ecco il perdono! Ed è bello quando sulla moto gli scarichi sono due: uno per lato, perché entrambi abbiamo di ché chiedere perdono all’altra parte, e di che perdonare sempre l’altra parte! Guai a trattenere le scorie: scoppia tutto!

LE CANDELE: quelle del motore (s’intende!) servono ad accenderlo. Quante volte accendiamo o accenderemmo il motore, senza mai stancarci?? Se la “scintilla” scocca come si deve, l’avviamento è immediato e il motore canta bene, girando come un rosolio! Ecco, è “il buongiorno del mattino”, ma va detto e ripetuto con gioia ed entusiasmo ogni giorno!

IL CAVALLETTO: è invece il “bacio della buona notte”! Sì, perché “bisogna stare in piedi” anche quando si spengono le luci e si va a dormire! Come non butti per terra la moto perché è calata la notte (o un’ombra nei rapporti…), così bisogna addormentarsi con la pace nel cuore, e con l’ultimo sorriso della giornata sulle labbra per chi hai accanto!

IL FARO POSTERIORE: è un segnale forte, che nella notte indica: “Qui ci sto io!”. Una possibile traduzione è: “Ohé! Questa è la mia sposa – Questo è il mio sposo: non rompeteci i maroni”! Intendo: affianco ad Anna, c’è Paolo e affianco a Paolo, c’è Anna! Guardare ma non toccare

IL FARO ANTERIORE: fondamentale! Perché non puoi sempre fermarti solo perché è notte o perché di colpo è tutto buio! Talvolta devi continuare il tuo viaggio fino in fondo, andando avanti per forza, anche se la vita ti prende a mazzate. Il faro anteriore ti fa vedere allora in profondità nella notte! È la speranza, è il non arrendersi, può essere talvolta quell’unica ragione per continuare a vivere

LA MANOPOLA DELL’ACCELERATORE: è l’intesa, la comunione; è la complicità tra i due sposi! Se la giri, si va avanti. Anzi, se la si gira assieme, si va avanti! E non solo: più forte è l’intesa, più si dà gas al motore, e più si viaggia spediti!

I FRENI: talvolta bisogna invece ridurre la velocità, ridimensionando sogni e progetti. Non sempre si riesce infatti a viaggiare come si vorrebbe e si è costretti a rallentare. La vita è anche una sorpresa che ci sorprende, e non solo un programma che riusciamo a seguire come da noi stabilito

I BAULETTI: non possono mancare sulla moto, specie a uno del settore (!!) ma non per fare i fighi! Tutt’altro: se “la moto” è questo lungo viaggio che è “la vita”, come si può non portare appresso ciò che di più prezioso serve o si possiede?? Io ci vedo… i figli! “Si scrive figlio, si legge vita”, dicono. E son d’accordo: per chi o per cosa viviamo, infatti, se non per dare (comunque e sempre, anche in senso lato) vita attorno a noi? Diceva però Kahlil Gibran: “I figli sono come frecce: non puoi tenerli sempre nella faretra, devi lanciarli”. Proprio come i bauletti: arriva il momento che li devi staccare, anche se fanno parte del corredo di quella moto specifica!

E da ultimo, una indispensabile variante:

LA MOTO DELL’AMORE… IL SIDECAR: ah!ah! questo sì che è bello! Perché col sidecar viaggi ugualmente, ma non con l’agilità e la velocità della moto: anzi, se corri, potresti persino ribaltarti; rallentando invece la velocità, si arriva a godere addirittura meglio di quanto di più bello ci sta attorno! Ecco quei “rallentamenti” importanti, che comunque non impediscono di andare avanti, pur a velocità ridotta!

la MOTO DELL'AMORE

Possono essere realtà un po’ pesanti, come quando bisogna responsabilmente prendersi cura di certe situazioni, es. un parente anziano o malato. E-cche-ffai?? Se riesci, carichi pure lui nel Sidecar della Vita e si va, piano piano ma si va!

Ma se si è bravi, ci si può anche divertire col Sidecar della Vita perché è quello spazio fatto per caricarci altra gente, tanta altra gente! Per esempio… tutti gli amici, e con loro al nostro fianco, viaggiare allegramente per la vita intera!

Allora, buon viaggio nella Vita, carissimi Anna e Paolo

e buon viaggio a tutti, con la Moto dell’Amore!

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