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Test 6.000 Km in sella alla CF Moto 450 MT

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CFMoto 450 MT: 6.000 km con il Grande Viaggiatore Max Ferrara – prestazioni, comfort e sensazioni dal nostro adventourer

Devo ammettere che più passano gli anni e meno sono interessato alle prestazioni delle moto, mentre sono affascinato dalle moto piccole e maneggevoli. Chi mi legge sa anche che ho una fisicità non propriamente adatta alle moto mignon (193cm circa per 95kg); quindi, nella pur interessante Honda CRF 300 non c’è stato verso, nonostante varie modifiche, di farmici stare in maniera confortevole. Ripensando a quanto appena scritto mi viene da aggiungere che la prestazione fatta di secondi nello zero a cento non mi interessa. La prestazione fatta di armonia nella guida, coerenza delle sospensioni frenata affidabile, ABS sicuro etc. sono tutte cose a cui invece do un certo peso. Perché scrivo queste cose? Perché ogni volta che esco in strada o ascolto i ragionamenti dei moti-muniti sento sempre parlare di velocità, CV, accelerazioni e altre amenità.

Contro il logorio della vita moderna io predico il motolentismo. Nel quotidiano abbiamo sempre scadenze e corse contro il tempo da fare. Quando prendo la moto io la vita voglio godermela e più vado piano e più mi diverto. Se penso alla moto perfetta mi viene sempre in mente l’Aprilia Tuareg, per me punto di riferimento tra le maxienduro con una cilindrata, un peso e una fruibilità che è perfettamente nel mezzo tra le 3-400 e le 1000. L’ho avuta e apprezzata tanto e non escludo che per me rappresenti un punto di arrivo. A proposito, la Rally è davvero bellissima e per questo genere di usi credo anche il top (devo allontanare una scimmia che si è posata sulla mia schiena).

Test 6.000 Km con la CF Moto 450 MT

Incuriosito dalle nuove proposte ero indeciso se buttarmi sulla nuova Himalayan 450 o sulla CF Moto 450 MT. Ho scelto la seconda perché mi affascinava l’erogazione di un piccolo bicilindrico e perché come abitabilità mi sembrava più una 6-700 che una 3-400 cc. E non sbagliavo, esclusa la sella che in Italia danno a priori ribassata. Nessun problema. Ordino quella rialzata ma mi rendo subito conto che non basta, così la faccio rivestire e rialzare ulteriormente. Ora con la sella a circa 90-91 cm e opportuni riser rialzati e arretrati la postura è perfetta. Sempre dalla Cina, tramite Aliexpress, completo l’allestimento spendendo davvero poco per gli standard europei (l’unico problema è l’eccessiva abbondanza di cose disponibili, farsi prendere la mano è un attimo):  i citati riser, un supporto robusto per GPS, parabrezza maggiorato, paramani robusti con anima metallica, paracoppa e protezioni varie. Aggiungo le per me immancabili manopole riscaldate Oxford che sono una garanzia di affidabilità e calore.

CF Moto 450 MT dopo 5.000 km

A questo punto, dopo aver superato i 5.000 km, non posso che elogiare l’erogazione pulita del motore che ronfa regolare ai bassi e urla felice agli alti. Una volta messo il pignone da 15 ha trovato anche il giusto respiro per ogni uso. Si può, volendo, anche andare in autostrada ai 130, ma avendo montato io gomme ben tassellate (e con camera d’aria) Anlas Capra Rally, già testate sulla SWM, come massima velocità vado sui 110. Comunque un buon passo per arrivare ovunque in sella. Cambio preciso frizione morbidissima e modulabile, erogazione perfetta con un piccolo accenno di on-off alla riapertura. Ai bassi mi ricorda la dolcezza del Tuareg, poi diventa quasi elettrica. Nessun sussulto, ma hai a disposizione un range di utilizzo di almeno 7000 giri buoni. Puoi mettere la sesta a 60-70 km/h, cosa che mi piace fare, ma puoi anche goderti un allungo infinito se devi fare un sorpasso impegnativo.

In questo periodo in cui sono senza altre moto l’ho usata spesso anche solo su asfalto trovandola comunque più che adeguata per uso turistico di motore, freni e tutto il pacchetto. Una piacevole sorpresa i consumi che ho visto oscillare tra i 21 e i 27 km al litro. L’autonomia di conseguenza oscilla tra i 350 e i 450 km, davvero un valore ottimo.

Una piccola nota a margine sulle Anlas Capra Rally: ovviamente vanno bene in fuoristrada, ma lì ci devi arrivare e agli eventi comunque ci sono tratti di asfalto. Tengono benissimo anche sul bitume, e una volta capite le ovvie reazioni derivanti da un tassello pronunciato, permettono di divertirsi anche nel guidato, basta essere rotondi. Dopo 5.000 km ho ancora del battistrada, sicuramente merito di una gomma studiata per resistere, unita ad una moto morbida e una mano, la mia, decisamente vellutata nel dare il gas, come nel frenare.

CF Moto 450 MT al Rally del Garda

Grazie ai miei amici ho avuto la possibilità’ di partecipare al bellissimo Rally del Garda che avevo già fatto l’anno scorso. La seconda edizione conferma la bontà dell’organizzazione ma, a causa di abbondanti piogge dei giorni precedenti e nonostante l’organizzazione si sia prodigata a tagliare pezzi e sistemare le tracce, in alcuni punti c’erano dei pantani di fango davvero impegnativi per un turista del fuoristrada come me. Sono riuscito a restare in piedi e do il merito di questa cosa alla moto e alle gomme.

L’evento era comunque facile anche per una bicilindrica, ma quando piove tanto a ridosso delle manifestazioni si fa automaticamente tutto più complicato e noto che tanti e tante – c’erano parecchie donne alla partenza – sottovalutano l’importante di avere delle gomme realmente tassellate. Ho sentito più volte “ho le gomme di serie che sono tassellate“. Diciamo che in genere le gomme di serie sono più che altro stradali con un disegno che ricorda il fuoristrada.

Del giro domenicale mi ricordavo bene di alcune single track e passaggi più da mono che da adventure bike, ma anche qui insospettabilmente la CF Moto 450 MT non si è mai tirata indietro. Con le sospensioni e la meccanica perfettamente originali (e nemmeno nessuna regolazione fatta) la moto si è comportata benissimo: facile e amichevole, quello che mi aspetto da una moto del genere. Spesso mi sono trovato con il motore un po’ borbottante per scoprire che ero in un passaggio guidato in terza…o anche quarta! Tanta è l’elasticità che ti ritrovi sempre con una marcia alta.

Alla partenza circa 320 moto – tantissime – eppure vista anche la molto efficiente macchina dell’organizzazione, tutto è filato liscio. Nonostante il percorso più volte corretto nei giorni precedenti (per eliminare tratti franati o alluvionati) è stato anche quest’anno davvero bello. In aggiunta, c’era anche la possibilità di noleggiare le Kove: sia la 450 Rally che la 800. Fare fuoristrada intorno al Lago di Garda ha un fascino tutto suo. Peccato che siano zone off limits appena inizia a fare più caldo, quindi anche la scelta del periodo a fine marzo è stata del tutto azzeccata.

Test 6.000 Km CF Moto 450 MT

Una delle doti migliori di questa moto sta nella capacità di arrampicarsi, la trazione non manca mai. Ha smesso di funzionare quasi subito il tasto per disinserire l’ABS dietro e il controllo di trazione, ma si può fare sempre in marcia dal menù. La verità è che ho fatto questo evento e poi il successivo Winter Riders nelle Marche quasi sempre con tutto inserito, senza nemmeno accorgermene. La frenata è modulabile, il freno motore va cercato, nel senso che per averlo incisivo bisogna scalare selvaggiamente, ma comunque la risposta non è mai brusca. Questa moto è a prova di incapace come di base sono io.

Se cercate la moto per impennare o fare evoluzioni siete nel posto sbagliato, se cercate la moto che vi porta ovunque trotterellando, allora siete nel posto giusto. Secondo me ricorda come equilibrio e caratteristiche la Transalp 600, pioniera del segmento maxienduro. La potenza è più o meno quella, solo che al tempo la Transalp era una maxi moto, ora se parli di 42-45 CV sembra che non puoi uscire dalla tua regione, anche se in realtà hai tutto quel che serve per fare il giro del mondo.

Le vibrazioni sono sempre contenute e anche rumorosità di scarico e meccanica contenute.Geniali gli specchietti ripiegabili di serie e completa la strumentazione, anche se manca la temperatura ambientale e certi caratteri sono scritti un po’ piccoli per uno come me che ha superato il mezzo secolo di permanenza sul pianeta.

Piccole note del tutto personali e soggettive. Avere il traction control fa molto figo ma sinceramente su una moto così dolce e poco dotata di Nm non ne vedo la reale utilità. Discorso diverso sarebbe stato un cruise control oppure un’indicazione della temperatura ambientale, che fa sempre comodo.

Nel weekend successivo al Garda i miei amici di Pesaro (ridingmarche.it) mi hanno invitato alla Winter Riders 2025. Giornate allungate e una nuova formula che prevedeva un prologo veloce il sabato e due tappe la domenica. Solo un passaggio di argilla fangosa, per il resto tutto alla mia portata senza particolari patemi.

cf moto winter ridersIl paesaggio nelle alte marche è sempre affascinante e bello è anche girare con gli amici di merendate. Dopo un’abbuffata di vitigni intorno al Garda, qui il paesaggio è totalmente diverso. Più bello? No diverso, per me ovunque c’è natura, c’è bellezza e mi piace poter mettere le ruote su terreni così diversi. La domenica anche qualche pezzo più “croccante”, dove la 450 MT si è comportata ancora benissimo. Finito il giro altri 140 km per tornare a casa, una lavata veloce e lei è già pronta per la prossima avventura. Io un po’ meno, ma mi sono divertito e anche oggi sono rimasto in piedi che è il mio obiettivo primario.

CF Moto 450 MT: pregi e difetti 

Non riesco a trovare un vero difetto a questa moto se non forse nella sua erogazione molto piatta. A me piace perché per come la uso io è un valore aggiunto. Magari ad un giovane potrà sembrare poco adrenalinica, ma entrando nella macchina del tempo, se penso a certi viaggi fatti in gioventù con la Morini 350, questa è davvero una GT. Un ragazzo, spendendo poco, ha la moto sia per fare adventouring che per andare a Capo Nord. L’affidabilità, ovviamente, avendo fatto 6.000 km totali resta ancora un mistero, ma non mi meraviglierei se dopo 50.000 km girasse ancora come un orologio.

Con il passare dei chilometri, anche le sospensioni che all’inizio mi sembravano un po’ secche, si sono smollate un po’ e la moto è diventata più confortevole, complice anche la sella super imbottita che mi sono fatto realizzare e le gomme cambiate, perché le originali, che imitano nel disegno le Pirelli Scorpion STR, hanno una carcassa davvero esageramene dura, anche se come mescola e tenuta sono quasi al livello delle Pirelli.

Resisterà nel mio garage?

Questo lo vedremo col tempo. Intanto sto aspettando con ansia una Moto Guzzi Stelvio Tributo, ma questa è un’altra storia che racconterò appena ci saranno un po’ di km nell’odometro.

Nel segmento di questa CF Moto c’è fermento. Chissà se ci sarà anche una Aprilia Tuareg 450? La piattaforma c’è, di sicuro a breve proverò la KTM 390 Adventure, che sulla carta è anche lei molto interessante.

Una nota a margine. Ho avuto modo, avendo in questo periodo solo lei nel garage, di usarla anche in due. Devo dire che anche in questo contesto la moto si è rilevata una piacevole sorpresa. In sostanza, come il Tuareg, secondo me gioca a fare la maxi: nel senso che può fare davvero tutto quello che fa una maxi, pur rimanendo una media tutto fare. Considerando il livello generale delle moto attuali, è davvero un bel complimento. Ovviamente non ha il “fiato” per viaggiare oltre i 130. Ma c’è gente, come me, a cui non interessa la velocità, ma il passo e lei ha tutte la carta in regola per poter viaggiare. A me dà sempre molto gusto sapere di poter spremere totalmente la meccanica. Mentre più passa il tempo e meno sono affascinato delle moto che non si possono sfruttare, se non in autostrada.

E niente, ci ricasco sempre. Perché le moto mi piacciono tutte, ma le uniche che mi emozionano davvero sono le Moto Guzzi. Complimenti alla CF Moto per la 450 MT. Spero che faccia proseliti e che molti si accorgano di quanto sia attuale il motto less is better.

Un lampeggio.

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