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Coronavirus e moto: cosa dobbiamo temere?

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Che effetti può avere sul mondo della moto il protrarsi dell’emergenza del Coronavirus in Cina? E dobbiamo aspettarci problemi anche a causa del contagio nel Nord Italia?

Già da diverse settimane, da quando cioè la Cina ha reso noti i veri effetti della locale epidemia di Coronavirus, gli analisti di vari settori merceologici si stanno dedicando a studiare la situazione delle fabbriche cinesi. Perché se si ferma a lungo quella che a tutti gli effetti viene considerata la “fabbrica del mondo”, è chiaro che come reazione a catena avremo dei rallentamenti in tutta la filiera produttiva mondiale.

Cosa dobbiamo aspettarci quindi per il settore motociclistico? 

Va detto innanzi tutto che i produttori nazionali, al momento, sembrano più preoccupati del diffondersi dell’epidemia dalle “nostre” zone rosse alle loro fabbriche che di eventuali problemi di approvvigionamento.

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Sappiamo tutti che la maggior parte della componentistica (se non le moto intere) di tutti i marchi europei arriva oggi dall’oriente. Ma questo non vuol dire per forza Cina. Molte parti e molti modelli provengono dal Sud Est Asiatico (Vietnam, Thailandia, India). E , guarda caso, ad oggi tutti dichiarano che non ci sono problemi di approvvigionamento. Ma è anche vero che nei mesi di dicembre e gennaio le linee di produzione delle aziende motociclistiche viaggiano a ritmo ridotto. La moto è un prodotto stagionale, quindi si spinge sull’acceleratore a partire dalla primavera.

In Cina le autorità stanno cercando di far ripartire la locomotiva, seppur a scartamento ridotto. Assodato ormai che la produzione del primo trimestre soffrirà enormemente dello stop, se Pechino dovesse riuscire a far riaprire gradualmente le fabbriche in vista del secondo trimestre, il danno per i produttori europei potrebbe essere tutto sommato lieve. Prevediamo soltanto una certa difficoltà per le aziende che comprano in Cina le componenti elettroniche.

Avranno sicuramente più problemi gli importatori di moto cinesi.

Diverso il discorso per gli importatori. Tutti i modelli extraeuropei che arrivano da fabbriche cinesi subiranno un inevitabile stop. Il che può essere anche positivo per i concessionari che hanno ancora moto 2019 da vendere… Questa crisi da Coronavirus potrebbe infatti aiutarli a smaltire le scorte. Non è da escludere che a causa di prevedibili ritardi nei rifornimenti di nuovi modelli, molti concessionari potrebbero anche smettere di fare sconti eccessivi. Aumentando così i ricavi che da tanti anni sono in continuo calo. Ed è anche probabile che scarseggiando le moto nuove, anche i prezzi dell’usato possano risalire. 

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Insomma, Se la Cina dovesse ripartire entro il mese di marzo si prevedono pochi danni. E forse anche maggiori ricavi sui singoli modelli per i concessionari. Ma se la crisi da  Coronavirus dovesse interessare anche il secondo trimestre 2020, allora sarebbe difficile per tutti superarla senza subire importanti danni. E sarà molto difficile che i dati del mercato 2020 possano essere migliori di quelli 2019.

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