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MV, storia di un “fallimento” annunciato, quello dei russi A brevissimo KTM prenderà in mano il 60% dell'azienda e forse a costo zero. Poi partirà una ristrutturazione con molti tagli al personale.

Secondo le nostre fonti, in questi mesi la proprietà russa di MV e KTM hanno discusso non poco dei numeri relativi al bilancio 2022 (infatti non ancora approvato nonostante siano passati 2 anni dalla chiusura). Il risultato di questa discussione? A brevissimo il bilancio 2022 e, forse, anche quello del 2023, verranno approvati e si terrà in MV Agusta un’assemblea straordinaria ad esito della quale KTM passerà dall’attuale 25% a circa il 60% delle azioni MV. E ciò, pare, pagando poco o niente alla famiglia Sardarov.

Il mistero del bilancio 2022 ancora non approvato.

Ma come, vi chiederete voi: KTM avrà quasi gratis la maggioranza delle quote dell’azienda varesina senza riconoscere nulla ai russi che dal 2017 al 2022 hanno immesso in MV non meno di 200 milioni di Euro?

Già, proprio così. Perché pare che l’attuale socio di maggioranza (ancora per poco) non sia stato in grado di rispettare alcuni termini dell’accordo precedentemente siglato con KTM. Quell’accordo infatti prevedeva l’ingresso in MV da parte di KTM con un versamento di 15 milioni di Euro per rilevare il 25% dell’azienda, ma con la garanzia da parte dei russi che il bilancio 2022 di MV si sarebbe chiuso con un certo valore di patrimonio netto. Se ciò non fosse successo, Sardarov si impegnava a coprire l’eventuale gap negativo.

Timur Sardarov

Ma perché quel bilancio 2022 attende ancora di essere chiuso? Forse perché i revisori o KTM hanno trovato una situazione poco chiara? Potrebbe aver influito nel ritardo la nota situazione lamentata da alcune concessionarie di fatture ricevute da MV per moto mai arrivate a destinazione e poi stornate all’ultimo momento? E perché MV Agusta, che nel 2022 era ancora in concordato preventivo in continuità aziendale, avrebbe emesso fatture per poi annullarle? Allo scopo di far apparire agli austriaci di KTM un patrimonio netto che in realtà non era tale?

KTM si prende la maggioranza di MV senza pagare. E arriva un nuovo Amministratore Delegato.

Forse non sapremo mai come sono andate le cose con chiarezza, ma in attesa di conoscere i risultati del bilancio 2022, sembra quasi certo che alcuni obiettivi non sono stati raggiunti. E allora KTM entra a gamba tesa, con un paio di anni di anticipo sul previsto, e si prende a prezzi di saldo la maggioranza di MV, lasciando probabilmente ai Sardarov una quota minoritaria ma praticamente estromettendoli dalla catena di comando (anche se di fatto nelle aree commerciale e dei fornitori non comandano già da molto tempo…).

Sembra infatti che, oltre al passaggio della maggioranza delle azioni della società, nell’assemblea straordinaria verrà nominato anche nuovo Amministratore Delegato di MV. Negli ambienti circola il nome di Hubert Trunkenpolz, già nel board di KTM.

Hubert Trunkenpolz

Ma la vera notizia è che subito dopo partirà una pesante ristrutturazione aziendale per mettere in ordine i conti.

Ma la vera notizia è che Pierer sembra intenzionato ad andarci giù duro in MV. Visti i deludenti risultati anche del 2023 (soltanto 1.700 moto immatricolate in tutto il mondo, qualche migliaio di moto in stock in Austria che attendono di essere vendute ai concessionari e costi ancora sbilanciati, così come già negli anni precedenti), è probabile che parta presto una campagna di tagli anche sul fronte del personale.

Pare che non verrà toccato soltanto il reparto produttivo, mentre per una parte dei manager e dei colletti bianchi si prospetta un futuro incerto. In pratica, il disegno di KTM sembra quello più temuto, cioè di trasformare la MV in un semplice sito produttivo, per salvare il “marchio” del made in Italy, ma tutto il resto, dal marketing all’R&D, dal commerciale alla supply chain, fino alla gestione finanziaria e del personale, sembra destinato a dipendere dagli austriaci.

Ma come si è giunti a tutto questo dopo che la famiglia Sardarov ha investito in MV circa 200 milioni di Euro e molti altri sono giunti da enti finanziari?

È vero ci sono stati di mezzo il Covid, la crisi energetica, la guerra in Ucraina e le restrizioni dell’Europa verso i cittadini russi, ma i soldi circolati in MV sono stati tanti.

Ma di questo e altro ve ne parleremo nelle prossime settimane…

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