Motospia

Un milione di km capitolo 34. Il tempo del 3 cilindri.

Il tempo del 3 cilindri. Accantonato un 2023 dolce e amaro mi sono avvicinato al 2024 molto speranzoso per un’annata serena e piena di belle cose.

Ho iniziato l’anno con una nuova doppia avventura motociclistica in atto. Ho preso la Honda Crf300L che ho debitamente adattato alle mie esigenze e un GS 1250 adv(usata). Quest’ultima si è rilevata una ottima moto da viaggio, ma in tutti i 21.000km fatti insieme non sono mai riuscito a trovare un accordo con la ruota anteriore. (A proposito per i fanatici dei numeri sono attualmente arrivato a 1.405.000km ). Questo GS si è rilevato un gran bel mezzo per viaggiare con una comodità di bordo notevole. Dando per scontato che si tratta di un punto di riferimento in termini di moto da viaggio mi piace soffermarmi su quello che meno mi è piaciuto come per esempio il fatto che il setting sospensioni era troppo morbido o troppo duro, ho sempre sperato in una via di mezzo che non c’era. Il consumo autostradale poi con valige e due persone a bordo spesso scendeva sotto i 14 km a litro e questo non è il massimo per una moto da viaggio. Il boxer ha una elasticità esemplare e una coppia subito prontissima quasi imbarazzante per la rapidità con cui si mangia il contagiri. È una moto a mio avviso non per tutti e che invece finisce nelle mani di tutti e questo mi fa riflettere su quanto in generale il motociclista medio si sopravvaluti, anzi a dirla tutta leggendo in giro per la rete vedo che viene considerata una moto da viaggio ma con poco motore: scherziamo? Va’ forte e lo fa con estrema facilità! Questo e’ molto pericoloso a mio avviso se non sei un maturo ed esperto motociclista.

Il sistema Telelever in particolare è superlativo su strada per confidenza e anche per la capacità di farti andare forte senza impegno, ma non è esattamente quello che cerco io . In prima battuta adoro avere un rapporto diretto con la ruota anteriore, in seconda battuta per me una moto è ottima quando mi diverte andando più piano possibile. Mentre il mercato parla sempre di prestazioni, e mentre chi scrive o parla di moto identifica nel sorriso sempre l’andare forte, l’accelerazione furibonda o i tanti cv io ho una visione agli antipodi. Per me una moto deve dare confidenza e sicurezza , divertire ma più lo fa andando piano e più mi piace.

Sono consapevole che sia comunque pericoloso andare in moto ma nel gioco delle probabilità conta molto a mio avviso il nostro approccio. Andare forte poi è realmente divertente? Ho provato ad andare piano pianissimo, poi forte e anche in maniera molto forte. E dico che la moto è libertà quando realmente ci liberiamo dal dover andare in un certo modo. Io vedo che in maniera del tutto naturale sono portato a pennellare e frenare il meno possibile questo per me è divertimento il tutto rispettando categoricamente il non arrivare oltre la metà della carreggiata senza sorpassi azzardati e senza fretta: abbiamo una vita tutta di fretta e nel momento che ce la dobbiamo godere pensiamo ad andare veloci?

Il tempo del 3 cilindri. Dopo tutti questi preamboli avrete forse capito che il GS non fa per me (anche se non mi stancherò mai di dire quanto sia un’ottima moto), era appena uscita la nuova Stelvio 1000 e tutti i miei amici pensavano che sarei finito lì e la tentazione è stata forte, ma da tempo avevo altro per la testa. Una moto che non insegue nessuna moda, una moto che fa strada a sé e che ovviamente ha scarsissimo successo commerciale. La Triumph Tiger 1200 rally Explorer infatti incarna tutto quello che io vorrei da una moto. In realtà lo aveva fatto alla perfezione il Tuareg 660 un paio di anni fa, ma nell’ottica di avere due moto e il fuoristrada relegarlo a quella piccola per non far scendere l’asticella della comodità della prestigiosa passeggera che mi accompagna spesso in moto non c’è altra via di una maxi. Appunto maxi ma se il GS non fa per me e io voglio un cardano e mi piace il 21 all’anteriore e mi piace avere tanta autonomia in pratica la scelta nel mercato si restringe alla sola Tiger.

Il tempo del 3 cilindri.

È una moto molto evoluta rispetto alle pur valide precedenti, ma che secondo me non può avere successo perchè non ha il blasone e la spinta emotiva e commerciale necessari. Inoltre il motore a 3 cilindri è molto particolare nell’erogazione e con rapporti molto lunghi e ad un’analisi diciamo semplicistica sembra vada meno del classico GS ma anche di una Africa Twin.

Nella realtà la moto va fin troppo tanto che dei 9500 giri a disposizione io ne uso piu’ o meno 5000 ma spessissimo mi godo la burrosa erogazione intorno a 2000\2500 giri consumando molto poco per il tipo di moto perchè la mia media alla soglia di 20.000km fatti insieme è sempre prossima ai 20kml e anche in autostrada in due con valige il consumo di 18\19km a litro è davvero ottimo e molto migliore della precedente moto bavarese. La protezione all’aria e in generale ergonomia e posizione di guida sono ottime, la moto esce con tutto di serie comprese selle e manopole riscaldate (a dire il vero queste ultime non particolarmente efficaci) paramani, centrale e chiavi keyless. Mi piace tantissimo il fatto che non scaldi veramente in nessuna condizione e che sia dotata di una meccanica molto silenziosa e uno scarico praticamente impercettibile, se non quando inizi a farlo cantare un po’.

Il tempo del 3 cilindri.

Con questa moto ho trovato un feeling incredibile con l’avantreno con cui ho grande confidenza anche se ha il 21 e percepisco perfettamente l’aderenza e sento grande sicurezza. Il passeggero è molto comodo sia per le selle molto ben fatte che per le sospensioni a lunga escursione e semiattive che copiano veramente bene tutto con il comodissimo precarico automatico che rende l’assetto sempre perfettamente neutro.(solo la salita è più complessa del solito e richiede un passeggero\a dotati di una certa agilità). C’è anche un utile parametro dello smorzamento con 9 valori impostabili a piacimento su ogni riding mode che mi permette di avere una risposta esattamente come voglio io : quella via di mezzo che non trovavo settabile con il Gs. Scelgo sempre la via di mezzo tra il massimo dondolamento e una idraulica molto chiusa. La trasmissione a cardano completa un quadro molto buono e in ottica di viaggio contare su 5\600km di autonomia è per me davvero un bell’andare. Ho letto che alcuni lamentano un po’ di on off sulla prima riapertura, io sinceramente lo trovo molto poco rilevante come aspetto ma soprattutto legato all’imparare bene il dosaggio del gas: in altre parole più faccio km e più imparo a gestire motore e cambio e meno sento qualche sporadico colpetto che sentivo all’inizio. A proposito di cambio è molto preciso e ben contrastato e dotato di serie di un quick shifter che tutti definiscono molto buono. Io l’ho usato solo nella guida in piedi nel poco fuoristrada che ho fatto con questa moto e mi è sembrato ben tarato. In ottica grandi viaggi e tanti km trovo ottimo l’avere un intervallo tagliandi a 16.000km. Facendo un rapido calcolo sui 45\50.000km l’anno che faccio in moto risparmio un paio di tagliandi e questo è molto comodo, e buono anche per il portafogli.

Il tempo del 3 cilindri. Le gomme originali le Metzeler Karoo 3 Street come nelle precedenti esperienze si sono rilevate buone come grip e versatilità ma afflitte sempre da una marcata rumorosità che è immediatamente scomparsa appena sono approdato alle Continental tkc70 gomme di cui posso solo parlare bene. Con le gomme originali ho fatto 14.200 km circa e le ho cambiate prima di partire per l’Irlanda per una mia fissa perchè potevano ancora fare almeno 5000km. In passato con le stesse gomme ho fatto molto meno segno che l’erogazione gentile dei tre cilindri a scoppi irregolari e la mia lentezza interiore nell’approccio alla guida risparmiano molto anche le gomme.

Il tempo del 3 cilindri.

La Frenata è davvero ottima modulabile e precisa e quindi tutto il pacchetto moto feeling e attitudine è piu’ che promosso. Mancavano solo borse da viaggio che ho completato con un kit di borse di ottima fattura della italianissima Mytech ( https://www.mytechaccessories.it/ ) ottima robustezza capienza e durata nel tempo un mix che faccio sempre fatica a trovare in un unico prodotto. Ho montato poi l’immancabile borsa da serbatoio a sgancio rapido sw motech. Questa moto mi invita a viaggiare e attualmente non saprei davvero con cosa cambiarla se non facendo un passo comunque indietro per le caratteristiche che possiede. Ci sono un paio di moto interessanti, il multistrada rally pro e il nuovo GS 1300 adv in uscita, ma sono fuori dal mio budget.

Come già detto ho iniziato una nuova collaborazione con il tour operator 77road e come prima esperienza ho accompagnato un gruppo in Irlanda. Erano anni che non ci tornavo ma è rimasta fedele a sé stessa, e soprattutto fresca. In un agosto torrido ho potuto godere di temperature sempre gradevoli e ho potuto testare in pieno le eccezionali caratteristiche dei due completi Rev’it che usiamo: io Dominator 3GTX e lei Lamina Gtx. Senza mettere l’antipioggia, mentre gli altri si mettevano e toglievano queste protezioni, abbiamo goduto sempre del massimo confort. Nessuna infiltrazione di acqua nemmeno in un paio di occasioni in cui è entrata a tutto il resto del gruppo. Mi sono reso conto con il tempo i km e l’esperienza che nulla può sostituire un capo top per trasformare giornate potenzialmente poco godibili in giornate divertenti nonostante le condizioni non favorevoli. Io mi trovo bene con Rev’it anche per via della vestibilità ma penso che tutti i capi top siano garanti di ottime performance e cosa per niente scontata quando è uscito il sole e la temperatura in un attimo è arrivata anche a 23\24 aperte le areazioni non abbiamo subito la sauna tipica dei laminati.

L’Irlanda è davvero rilassante da percorrere in moto, molte strade sono strette e panoramiche e davvero la gente locale è sempre gentile e disponibile. Ci ho messo un giorno a prendere mano con la guida al contrario ma per fortuna sono riuscito a non andare mai contromano. Il Verde è il colore che fa da padrone ad un ambiente che sa veramente di fiaba. Per non parlare dell’atmosfera dei pub che mi hanno “costretto” a bere qualche birra di troppo (sempre la sera e lontano dalla moto). Ho personalmente fatto un po’ di fatica nuovamente a capire l’inglese parlato soprattutto a nord, ma in generale niente di non affrontabile. Quello che consiglio è un viaggio con la moto spedita. Oramai lo faccio spesso, io il viaggio l’ho dovuto per forza fare portando su le moto ma vale sempre la stessa regola: se hai tempo e puoi rendere bello tutto il percorso per arrivare ad imbarcarti (se vuoi fare solo Irlanda e non il resto della GB) a Cherbourg dalle Marche sono circa 1700km che andrebbero divisi in 4\5 tappe…cosi per farti 7\8 giorni su ne fai 10 di trasferimento. Ovviamente ci sono i puristi del parto da casa…ma io dalle Marche non sarei mai potuto partire con un laminato e i 37\40 gradi dei primi di agosto quindi poi avrei avuto anche questo problema. Nulla è assoluto…. io parlo delle mie esperienze e delle consapevolezze che ho raggiunto strada facendo. Quando il trasferimento deve essere il più veloce spedire o farsi portare la moto secondo me è la strategia migliore.

A questo punto sembrerebbe che tutto sia perfetto ma purtroppo il 2024 non è stato cosi.

Ai primi di marzo sono andato con amici Guzzisti in Liguria e un mio caro amico, Alessandro Palmieri, che poi è anche la persona mia coetanea che mi ha aiutato e stimolato ad iniziare a scrivere questa storia della mia vita motociclistica durante il viaggio ha avuto dei segnali di problemi di coordinazione. Gli accertamenti successivi hanno subito evidenziato qualcosa alla testa di non bello. Le indagini poi hanno rilevato che aveva un male praticamente non curabile e che la sua vita sarebbe durata poco. Ho fatto il possibile per andare a trovarlo a Roma in ospedale non ricordo nemmeno quante volte sono andato avanti e indietro (circa 600km a viaggio) quasi sempre in moto perche’ noi eravamo amici di moto e mi veniva piu’ facile farlo in moto almeno ad una cosa non bella mixavo una cosa bella cioe’ un viaggio in moto.

Alessandro ha finito le sue sofferenze il primo di agosto 2024 e con lui se ne è andato anche un pezzo di me. Un amico sincero sempre pronto alla battuta ma anche al discorso serio. Mi ha ribadito tante volte: non auguro quello che mi sta’ succedendo nemmeno al mio peggior nemico! Prigioniero del suo corpo finche’ è riuscito a mandarmi messaggi mi scriveva continuamente mandami foto di questo o quel giro. Fammi viaggiare con te. Portami con te. Ecco Alessandro porterò per sempre con me il tuo ricordo e anche se la mia visione del dopo morte è sul nulla cosmico penso che finche’ vivranno i tuoi cari e i tuoi amici una parte di te continuerà ad esistere. Questo stesso piccolo progetto senza grandi ambizioni ha in te l’ideatore perchè mi dicevi lo devi scrivere, “devi mettere nero su bianco quanti “cazzo” di chilometri c’hai sotto ar culo”. Che la terra ti sia lieve Alessandro io continuerò finche’ ho energia a ricordarti e onorare la nostra amicizia.

Se la vita è un po’ un viaggio di sicuro ci sono viaggi piu’ o meno lunghi, e ci sono le fatalità. Auguro a tutti che prima o poi la ricerca arrivi a poter sconfiggere anche il peggiore dei mali. In tutta questa tristezza però ho visto della luce. Tanti amici hanno contribuito ad una raccolta fondi per poter aiutare Michela la tua adorata Michela a sostenere le tante spese arrivate. Tante persone le sono state vicine e vicine a te e tantissime c’erano all’ultimo saluto.

Alessandro ha gridato un giorno “non dimenticatemi”: non si può dimenticare una brava persona e un amico viaggia sereno, con la tua Guzzi ovunque tu sia.

Un lampeggio

Massimo Ferrara

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