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TRANSALP 750… la macchina del tempo. Max Ferrara alle prese con la nuova Transalp 750, nome mitico per i motoviaggiatori. Godetevi le sue impressioni

TRANSALP 750. Ho avuto occasione di guidare per qualche giorno la nuova Honda XL 750 Transalp e voglio con queste poche righe riassumere questa esperienza. Come di consueto in questo 2023 per la maggior parte del tempo e dei km sono stato sotto il diluvio universale.

transalp

Premetto che io cerco di essere sempre molto obbiettivo e di sganciarmi dai miei gusti personali ma anche dall’immediato ricordo di cosa guido. È ovvio che rispetto alla Africa Twin 1100 Adventure che abitualmente uso su molti aspetti sia una moto inferiore ma è anche ovvio che sono due cose diverse anche se con i dovuti allestimenti possono fare lo stesso mestiere. Una sorte che toccava anche alle progenitrici di queste iconiche moto.

Inizio la mia analisi dall’estetica che come ben sapete per me conta meno di niente. Aspetto rassicurante ed economico al tempo stesso. Del resto la Transalp è stata sempre costruita in maniera solida ma non appariscente nelle finiture.
Il cruscotto è ben leggibile e facile da leggere e anche ricco di informazioni senza leggere il libretto sono stato in grado di configurarmi la mappa User regolando risposta del motore, freno motore e intervento del controllo di trazione.

transalp 750 Non sono riuscito a capire come mettere in evidenza la temperatura ambiente e se per caso questa non è proprio prevista mi pare una svista degli ingegneri Honda, cosa comunque risolvibile con un aggiornamento. La postura è Honda, dopo 3 curve ti sembra di averla sempre guidata. Storco il naso quando vedo una moto senza il centrale, ma almeno qui c’è un robusto portapacchi posteriore….. e di questi tempi è già molto considerando che fino a poco tempo fa la At1100 base ne era sprovvista.

Ricordo con una certa lucidità quando lessi i test della novità assoluta Transalp 600. Guidarne una versione moderna con la colorazione evocativa dell’epoca è stato quasi emozionante, ma subito a riportarmi alla realtà ci sono alcuni pregi della moto che per me sono difetti ovvero è bassa quindi si tocca facilmente per terra ma è troppo bassa per me che sono 194cm circa. Sicuramente avrei bisogno di una sella rialzata riser rialzati e cupolino più esteso ma queste sono esigenze che ho con tutte le moto. La triangolazione è buona, e la sensazione di baricentro alto dell’Africa o del T700 non si sente affatto, sembra molto più un’Aprilia Tuareg 660, ovvero una moto con le masse ben centrate verso il punto di baricentro.

Transalp 750. La moto si guida con il pensiero.

Le pur modeste sospensioni per l’uso tuttofare che si prefigge il progetto vanno più che bene. Alcuni lamentano vibrazioni fastidiose, io le ho trovate tollerabilissime ma soprattutto destinate ad affievolirsi con l’andare dei km. La frenata è pronta ma al tempo stesso modulabile. Il consumo è decisamente in linea con Tuareg e T 700, quindi molto buono e la capacità del serbatoio di circa 17 litri dona alla moto una autonomia reale di oltre 300km.
Le sospensioni sono ovviamente modeste come qualità ma sono tarate per dare il massimo di quello che possono fare. la moto anche sul bagnato è rassicurante e le sospensioni copiano bene tanto che Abs e controllo di trazione non intervengono quasi mai anche andando a cercare di forzarli a farlo, segno che le ruote stanno bene attaccate al suolo. Ovviamente sono sospensioni rapportate al prezzo della moto ma hanno il pregio di non essere troppo sfrenate e lavorano in buona sintonia tra anteriore e posteriore.

A mio modo di vedere il pezzo forte oltre al citato equilibrio è nel motore totalmente nuovo: bicilindrico parallelo fasato a scoppi irregolari. Ha un’ottima erogazione, fluida in basso ma che si irrobustisce molto passati i 4000 giri, per farsi addirittura cattiva sopra i 7000…. zone dove io personalmente mi spingo quasi mai. Il bello è che è rapportata come una maxi! Se tuareg e Tenere a velocità autostradali sono a circa 6\6500giri questa ronfa intorno ai 5000. Secondo me accorciando leggermente il rapporto potrebbe avere una prontezza in basso decisamente “tosta” e qualcosa mi dice che l’hanno rapportata cosi con la scusa di contenere i consumi ma realmente per non mettere in imbarazzo quella comunque consistente fetta di utenti che ci approcceranno privi di una elevata esperienza. Io preferisco “rapportature” più tirate e infatti anche l’Africa la trovo troppo distesa ma è un ambito diciamo di sensazioni del tutto soggettive.

Una cosa sicura è che la Transalp 750 centra in pieno i valori di quello che rappresenta un nome cosi altisonante! Può essere una moto da neofiti come da esperti stanchi di maxi potenze, maxi peso e maxi impegno. Allestita a dovere può essere una granturismo valida per fare tanti km come può essere una moto cittadina. Come per la sua antenata con qualche accorgimento si può trasformare anche in un animale da fuoristrada.

Transalp, un mito advertuouring.

Si vedono ancora agli eventi Adventouring vecchie Transalp con sospensioni e sovrastrutture riviste che si arrampicano ovunque. Con questa si può arrivare allo stesso risultato, con l’aggiunta di un motore decisamente più performante che consuma anche molto meno. Molti rimpiangono i motori a V. Io sono dell’idea che non abbiamo provato a fare 30\40.000km con un parallelo moderno. Il carattere c’è, l’erogazione è molto pulita è bella e i consumi sono bassi, alle volte bassissimi. Tanti dicono.. li fanno paralleli per spendere meno…  allora spendiamo anche noi meno a comprare una moto con motore in “linea”, ma spendiamo molto meno anche per i tagliandi e per le soste al distributore.

Non è scattato amore tra me e questa moto perché comunque dovrei configurala e adattarla alla mia stazza… ma soprattutto perché posso guidare una Africa Twin, ma non mi dispiacerebbe affatto averne una per quando giro da solo.
Anche con il parabrezza di serie la protezione all’aria è decente, l’esatto contrario del T 700 che ha una protezione indecorosa, qui anche la carenatura svolge bene il suo compito e pure le gambe sono ben protette.
Frizione molto modulabile e dallo sforzo contenuto cambio perfetto, quick shifter non giudicabile da me perché non lo uso e non mi interessa usarlo, viva la frizione!

Sicuramente nella missione di questo progetto non c’è andare per mulattiere, ma creare una moto che sia adatta ad arrivare con calma ovunque nel viaggio. Per goderne in fuoristrada servirebbero sicuramente gomme più adatte, mentre su strada le Dunlop di primo equipaggiamento si sono rilevante silenziose sincere, e dotate di un ottimo grip. (ovviamente anche sul bagnato).

Se da una parte per via del costo posso accettare la non presenza del cruise control (l’avrei messo magari optional) non riesco mai a digerire i cerchi a raggi. La definizione “del vanno meglio in fuoristrada per me non regge”. Se vuoi fare fuoristrada serio con una maxi bicilindrica devi cambiarli comunque i cerchi, e metterli più robusti, con canale più stretto etc.

Se una moto ha cerchi Tubeless io posso comunque portarmi dietro una camera in caso di problemi seri tipo cerchio storto. Per tutto il resto del tempo, ovvero il 99 per cento dell’utilizzo di questa moto, perché una semplice foratura deve trasformarsi in un piccolo dramma?
I Costruttori alla fine fanno e danno quello che chiede il mercato finché ci sarà chi pensa che camera d’aria è meglio in certi ambiti, o ha un suo perché’ non ci sarà progresso in merito… io faccio una provocazione ma voi pensate che i fuoristrada 4×4 usino la camera d’aria?

Transalp 750, va bene.

In conclusione mi sento di promuovere questa moto come davvero un’interessante tuttofare che partendo già bassa può essere anche la moto giusta per un uomo non tanto alto o per il crescente numero di donne che approcciano al mondo moto\viaggi\Adventouring. Qui secondo me con qualche modesto accorgimento anche una persona di 160 cm può averne il pieno controllo.

Un lampeggio.

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