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Test Tuareg 660 di Aprilia, la nuova era dell’Adventouring. Finalmente è arrivata l'Aprilia Tuareg 660 e Massimo Ferrara comincia il test dei 30.000 Km. Dopo i primi 15 giorni Max ha terminato, anzi doppiato, le percorrenze del primo tagliando!

Tuareg

Aprilia Tuareg 660. Finalmente dopo una lunghissima attesa abbiamo messo le nostre terga su questa attesissima moto. Aprilia ha scelto una via tutta sua per interpretare il concetto dell’Adventouring. Cilindrata bassa per avere compattezza e leggerezza ma con prestazioni più che brillanti (nel 2022 sarebbe ora di pensare che non servono 1000 o più cc per avere brillantezza), Ergonomia studiata per essere non troppo alta ma protettiva, comoda e pronta a viaggiare. Il tutto con alcune primizie tecnologiche. Il motore è niente di meno che mezza bancata del v4 visto da anni su Tuono, e RSV4. Un motore ipermoderno e tecnologico molto sviluppato che nella sua versione bicilindrica ha già visto la luce su tuono e Rs 660, quindi niente di nuovo, ma adattato allo scopo con specifica elettronica e messa in fase.

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Inizio con alcune considerazioni statiche. Ho scelto di metterci più accessori originali possibili alcuni dei quali come il tris di valige prodotte in Italia se pur di qualità eccelsa secondo me sono proposte ad un prezzo fuori da ogni logica di mercato. Sono certo che ci sarà una rivisitazione al ribasso perché’ cosi è davvero difficile pensare di poter fare numeri interessanti.

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Altri accessori latitano nel senso che ancora non sono disponibili e questo è un grave errore strategico. Personalmente aspetto con ansia la sella rialzata Comfort e il cavalletto centrale. Oltre ad un paraserbatoio fondamentale per la missione di questa moto che comunque vuole anche “sporcarsi” le mani.

Di serie monta le Pirelli Scorpions STR che assecondano il carattere della moto se uno percorre il 99% asfalto altrimenti restano adatte solo al periodo estivo e asciutto confermando un grip adeguato sull’asciutto. In caso di terreni viscidi non sono in grado di fornire un grip adeguato, fermo restando tutte le bellissime qualità che hanno su asfalto. Per ora le lasciamo su in attesa di provare altro.

La moto ha una buonissima ergonomia di base e la sella a differenza per esempio del Ténéré 700 che obbliga a metterci mano se vuoi fare del turismo è già di serie una più che discreta compagna di viaggio. Nel mio caso essendo io un fuori misura sarò curioso di vedere come mi trovo alzando la seduta di 2 cm con l’optional Comfort. La protezione aereodinamica è sorprendente, ai 130 di GPS sembra una quasi GT. Vibrazioni poche e di frequenza poco fastidiosa cruise control efficace e preciso della sella ho già parlato. Questa moto invita ad andare.

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I primi 1000km sono stati fatti in 4 giorni. Un inizio diciamo col botto. Non c’è stato un singolo km asciutto. Ma non ci siamo fatti mancare nemmeno la neve. Durante il rodaggio ho cercato di tenere il meno possibile la moto a velocità costante e ho variato molto i giri e usato molto il cambio. In sostanza ho cercato di fare un rodaggio a modo. Ho partecipato ad un evento del moto club www.ridingmarche.it Winter Riders, un giro in teoria facile con base di partenza sulle gole del Furlo.

Facendo parte dello staff arrivo il sabato e provo alcuni pezzi tutto molto bello panoramico e gustoso. Però la notte nevica. E non poco. Cosi partendo praticamente per ultimi con alcuni amici ci troviamo presto tra salite e discese con tanta neve compattata dal passaggio di circa 90 moto… in una discesa… eccomi che la appoggio quasi da fermo scoprendo un paio di cose. In primis e già lo sapevo le gomme di serie non sono adatte al viscido. Ma qui parliamo di ghiaccio quindi penso che le gomme contino poco. I paramani di serie si rompono subito, cosa comune a tutte le moto in commercio, Ktm esclusa che comunque ne monta un solo modello dai tempi del 990 di discreta robustezza. Quello destro esplode… e si spacca anche il fianchetto destro. Immaginate la mia frustrazione dato che ordino sempre un para serbatoio… ma risulta ancora non disponibile…comunque la moto non ha riportato nessun danno “dinamico” e quindi continuo ancora salvo poi fare anche uno strategico taglio per il pranzo su asfalto. L’evento è stato un successo, io più che divertirmi ho tribolato ma ho comunque capito alcune cose del Tuareg.

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Il motore ha una elasticità commovente, consuma già da nuova poco perché’ ho fatto 22 di media nei primi km di uso (con una conseguente ottima autonomia) e il cambio di cui avevo letto alcuni commenti non esaltanti a me sembra semplicemente perfetto. Talmente veloce e preciso che non vedo il motivo di metterci il quick shifter. La frizione è un burro e la frenata potente e modulabile. Il cruscotto TFT ha una visibilità eccellente in ogni condizione di luce.

 

 

L’interfaccia molto pratica e cambiare l’erogazione del motore è molto semplice. Uso quasi sempre la mappa Explor che alla fine è una via di mezzo sulla prontezza del motore, freno motore e livelli di sicurezza. In fuoristrada ho usato quella Off road e mi sono trovato bene. Comodo poter disattivare in marcia passando a questa mappa l’abs sulla ruota posteriore. Altre moto costringono a fermarsi…e tenere schiacciato un pulsante per alcuni secondi non è affatto pratico se nei tuoi giri passi dall’asfalto allo sterrato continuamente.

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Molto preciso l’indicatore del carburante che ha solo 4 tacche ma che si spengono in maniera omogenea. Non la prima dopo 150 e poi una ogni 10 come ho testato su altre moto. L’autonomia secondo me va dai 300 ai 450km con un pieno per una tuttofare è davvero ottima. Una cosa che non mi fa impazzire o con la quale devo ancora entrare in sintonia è il comando degli abbaglianti: con i guanti invernali inserisco spesso per sbaglio gli abbaglianti vedremo col tempo se mi abituo o sono per me ostici.

Lo scarico è molto silenzioso come piace a me anche se in piena accelerazione si avverte molto bene un gasante ruggito dall’aspirazione che si trova in alto e che dà un bel gusto. L’allungo è davvero bello ma quello che mi piace di questo motore è ribadisco il suo essere elastico morbido sotto senza nemmeno un accenno di on\off.

 

Ho montato come detto il tris di valige e la moto resta guidabile con le opportune regolazioni ciclistiche anche in due a pieno carico. La distribuzione dei pesi e il serbatoio che scende sotto alla seduta danno una sensazione di leggerezza e maneggevolezza estreme. Le sospensioni sembrano poter incassare tutto senza farti sentire la strada. Con 240 mm di corsa, e una prima parte molto sfrenata, ovviamente se ti attacchi ai freni generi un grosso trasferimento di carico, oppure in fuoristrada non è remoto andare a pacco su grosse buche anche se la seconda parte dell’escursione è molto più sostenuta.

A me sembra comunque una taratura ideale per fare strada. La moto non nasce per primeggiare con le prestazioni ma per farti godere, quindi è comoda divertente e non stanca. Su strada come tutte le moto a lunga escursione va’ guidata con morbidezza e scorrevolezza quindi esattamente come guido io le moto.
Mi chiama Gobiker con la quale collaboro come guida e mi chiede se voglio andare a provare un giro da 5 giorni in 3 giorni in Slovenia. Ovviamente dico di sì. In più decido pure di portarmi la passeggera. Quale miglior test per il Tuareg? Pieno carico con le 3 valige e passeggero. Sistemo l’assetto e partiamo. In autostrada (dei 2000km totali 1300 saranno di autostrada) si comporta benissimo. Ovviamente in presenza di vento molto forte l’avantreno si sente un po’ leggero, ma è inevitabile con una moto cosi leggera.

La passeggera nonostante abbiamo lasciato a casa il Superténéré mi dice che non è affatto scomoda. Il Tuareg sembra una moto da viaggio che può divertire sul misto come andar bene in fuoristrada.

La mia prima preoccupazione era per l’autonomia. Ovviamente in due in velocità e con le valige non si può sperare di fare i 25 a litro. Tra andata e ritorno ho mediamente fatto 18-19 km a litro davvero un bel risultato che si traduce in queste condizioni in una autonomia di 260\270 prima della riserva e quindi rifornivo a circa 300, poi il tutto nei percorsi extraurbani si allunga in 340\350 km prima della riserva e anche 400km di autonomia un ottimo risultato.
La moto resta maneggevole e guidabile anche sul misto (abbiamo provato un paio di passi) e non ho sentito assolutamente la necessità di una cavalleria maggiore. Nell’uso in due sono passato alla mappa Individual mettendo il motore alla massima prontezza così facendo ho ottenuto in due una risposta al gas uguale a quella della mappa Explor da solo, davvero pratico e comodo.

Non vado oltre con le considerazioni se non che mi manca molto una borsa da serbatoio, sto’ alla finestra, ma viaggiare senza è dura per me che sono abituato a portarmi sempre attrezzi compressore e kit riparazione Tubeless. Se nessuno ne fa una specifica cercherò di adattarmi con qualcosa di universale. Nel frattempo il costo della benzina è andato alle stelle e a maggior ragione userò molto il Tuareg per via dei suoi costi di gestione bassi.

Tuareg

Una menzione per Nardi Motor di Macerata che si è occupata del primo tagliando e mi seguirà per la manutenzione  programmata. Per chiudere voglio con qualche riga ricordare il mio amico, mentore e meccanico Roberto della Motoracing di Civitanova. Da giovane ho lavorato per questa officina dove ho imparato la base proprio da lui, negli anni diventando un uomo ho sempre avuto lui come punto di riferimento per la manutenzione delle mie moto. Ogni nuova moto era prima di tutto una sfida per lui, montare in breve tempo tutti gli accessori risolvere problemi, trovare soluzioni…Il “professore” era sempre sul pezzo. Si è occupato della mia Vespa 50 Special poi della mia prima moto il Tuareg 125! Pochi mesi fa l’ho incrociato in officina e senza sapere niente mi ha detto: quando ti arriva il Tuareg? Sapeva già che non avrei potuto resistere a questo richiamo.
Roberto mancherai sicuramente alle mie moto ma mancherai anche a tutti gli appassionati di moto di questa zona e mancherai a me perché’ siamo sempre stati in sintonia e il tuo lavoro è stato sempre impeccabile.

Buon viaggio!

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