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SWM SUPERDUAL. Il mono non è morto

SWM Superdual. Ho sempre amato i monocilindrici. Hanno tutto quello che serve per andare in giro e niente di più, sono basici, leggeri ma se di grossa cilindrata (e 600cc per me sono ancora una grossa cilindrata) anche decisamente potenti quel tanto che basta per fare il giro del mondo… e non solo quello del palazzo.

Poi c’è la questione romantica. Io ho iniziato con il mono. La vespa era un mono. Il 125 era un mono, la prima vera moto la Aprilia ETX 350 era un mono. Ma allora perché sono quasi scomparsi tra le Dual dove sarebbe la motorizzazione ideale? Sarà colpa.. o merito… del marketing?

SUPERDUAL

L’utenza si è convinta che una moto per poter viaggiare deve impennarsi ai 150 km/h, deve fare staccate mozzafiato, deve dare adrenalina. Mi sono molto gasato quando qualche anno fa la rinata SWM ha tirato fuori la Superdual, soprattutto per la versione X (la T montava il 19 davanti quindi è più crossover). La moto in sé non aveva niente di rivoluzionario anzi. Meccanica ereditata dalla Husqvarna 610, con sovrastrutture furbe complete di tutto, un cupolino decente, una strumentazione essenziale ma protezioni per la scocca e il motore e un cavalletto centrale oltre ad un buon portapacchi.

SUPERDUAL

Le ultime nate tra le “medie” Ténéré 700 e Tuareg 660 pesano 200kg circa e questa 170, ma questa è completa mentre le novità escono di fabbrica buone per andare a fare un aperitivo perché non hanno niente per viaggiare e proteggere la moto. Ora mettendo il minimo che ci metterei io (e ci ho messo io quando le ho avute) arrivano a circa 220 kg. Però l’utente dice 170kg, 55 cv circa… poca roba mentre le medie 200kg e 75\80cv già siamo al limite… al limite del posso viaggiarci?

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Insomma tra produttori poco lungimiranti e motociclisti che hanno perso da tempo la bussola di cosa serve e cosa no per potersi divertire una così Furba moto ha avuto vita difficile e vendite poco esaltanti tanto che al passaggio verso l’euro 5 è stata eliminata dal listino SWM.
La cosa unica e bella poi di questa moto è che ha un ABS ben studiato per il fuoristrada, talmente bene che non ti accorgi nemmeno di lasciarlo sempre inserito.

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Ne ho trovata una usata del 2018 con 5000km e ho iniziato subito a pensare, è lei la moto giusta. Ha i telai per le borse Givi di serie, ma non mi servono le borse rigide, monto le mie Enduristan morbide solo che i telai fanno un gran comodo per poterle fissare bene, poi ho fatto alzare i riser al manubrio dal mio meccanico, montato presa accendisigari, manopole riscaldate, cavo per l’abbigliamento riscaldato e ho avuto la fortuna a mezzo social di imbattermi nella Lynxtechmoto, realizzano accessori e parti speciali per moto. La centralina Digital Iat sviluppata da NTE, è stata fortemente voluta da Lorenzo Macchi per ottimizzare le prestazioni del motore della SWM RS300r usata in competizioni di Enduro e Motorally. Una volta sperimentata la reale efficacia del dispositivo è nata l’idea di sviluppare la centralina per tutti gli altri modelli SWM e non solo, ad oggi anche la moderna Fantic Caballero 500 ha potuto migliorare il rapporto stechiometrico AFR, permettendo una miglior resa ed un minore stress del motore.

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Sono disponibili centraline Digital iat per numerose marche e modelli, commercializzate da Lynxtechmoto Special Parts, partner di NTE.
La centralina aggiuntiva non sostituisce la ECU originale della moto, ma si integra con essa. Interviene sul sensore IAT permettendo all’utente di variare la “carburazione” con un click nella specifica app del telefono, non spinge il motore ad operare al di fuori delle specifiche della casa madre, garantendo quindi la totale sicurezza d’uso e stabilità del motore nel tempo. L’impostazione del valore AFR anche se fatta da un’utente non esperto, delega al software della centralina, il pieno rispetto dei parametri di sicurezza.

Gli ho spedito la mia sella rialzata e me l’hanno trasformata in seduta unica senza scalino e rialzata, poi mi hanno mandato un modulo per la centralina e un filtro aria in spugna: risultato la moto è ora più pronta e regolare e la postura è finalmente adatta a me.

Per chiudere il cerchio dato che per viaggiare in due uso la Africa Twin 1100 adv ho montato le Anlas Capra Extreme con il posteriore nella mescola dura. Gomme che mi hanno aperto un nuovo mondo sull’andare in fuoristrada e sentire sempre la moto incollata al terreno anche se si tratta di terra viscida e fangosa. Ovviamente non si può avere prestazione anche su strada, ma non mandano in tilt l’Abs che è specificamente tarato per l’off road e di fatto non lo tolgo mai e permettono trasferimenti a 90\100km senza uscirne segnate.
Il cambio è molto preciso e la frizione idraulica un burro, da quel punto di vista la catena cinematica è promossa al 100%.

SUPERDUAL

Con questo allestimento e queste gomme la Superdual è davvero l’arma totale per me, Mi porto dietro tutto il necessario per una riparazione anche una foratura, ho 5 leve la camera e il compressore e tanti altri attrezzi ma soprattutto una moto che non mette mai ansia nell’aprire. Il mono con il suo pistonare lento da sempre l’impressione di fare tutto in estremo relax e senza apparente sforzo. Ho scoperto e sto scoprendo giorno per giorno un nuovo mondo in cui è possibile andare davvero dove non immaginavo fosse possibile, senza sforzo.
È un vero peccato che non abbia un erede e che nessuno metta in commercio un grosso mono dual. Ci sono solo le KTM nelle varie versioni 690-701… e ora anche GAS GAS, ma parliamo sempre un ceppo ready to race mentre io che non credo di essere unico nel mio genere sono ready to walk.
Il mondo motociclistico è in rapida evoluzione forse troppo rapida e questa che è comunque una moto moderna viene vista come un pezzo di antiquariato. A me piace e non le manca niente nemmeno per fare un viaggio fa pure comodamente più di 300km con un pieno. Quindi non resta che trovare il tempo per farla sterrare e vedere come regge nel tempo.

Un lampeggio

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