Dall’amico Zairo Ferrante
Qualcuno, dopo il mio ultimo articolo pubblicato su Motospia.it (MOTO, BIKERS E SOCIAL: DAL MITO DELLA LIBERTA’ ALLA GABBIA DEL NARCISISMO), mi ha contattato tramite la mia pagina Facebook dicendomi – cito testualmente – “che forse è arrivato il momento di smetterla con tutto questo sentimentalismo nei confronti delle moto; una posizione retrò e non in linea con i tempi moderni, evoluti e veloci…”.
Moto lento. La mia risposta, naturalmente, è stata di massima apertura.
Amo il confronto e – per mia natura – cerco sempre di ascoltare le opinioni altrui, anche perché spesso offrono spunti di riflessioni interessanti che ci portano a maturare nuove idee e nuove posizioni.
Infatti, alla fine, “mi ero quasi fatto persuaso” (cit. Montalbano) che il mio social-amico avesse ragione.
In effetti oggi, in un modo che rimbalza veloce tra lavoro, famiglia, fitness e aperitivi glamour, ha davvero poco senso essere attaccati a vecchie passioni da condividere vis à vis; quasi una perdita di tempo che non possiamo permetterci.
D’altronde, come molti sostengono, ormai “non fanno più le moto di una volta; le plastiche si deformano dopo dieci anni e i cavi si screpolano e si spaccano”; nulla è eterno e tutto risponde alle leggi del mercato.
Ebbene, mentre pensavo a tutto questo, in maniera sempre più convinta, ecco che in radio passa una vecchia canzone di Fossati … “E vendo casa per un motore la soluzione è la migliore/ Un motore certamente può attirare/La mia fantasia un po’ danneggiata da troppo tempo parcheggiata” … e di colpo mi ravvedo – quasi un pentimento – ritorno sui miei passi e mi dico che forse “mi farò persuaso la prossima volta”, perché, al momento, preferisco ancora essere quello che ha scritto “Moto Lento”:
*Pigio un bottone e
si accende la mia fantasia.
Lo starter dei sogni bambini
acre profumo si spande
a colorare la stanza.
Cilindri e pistoni battono
scorrono fluidi, borbottano.
Emozioni mi sussurrano e
si scaldano, in attesa religiosa.
Cavalco sinuose colline
a perdermi tra sommessi fruscii.
Folate di vita mi scuotono
riportandomi al mondo, presente
mentre curvo tra desideri d’infanzia.
Fluido alzo il braccio,
indice e medio si dilatano,
rinasco in un saluto.
M’innamoro nuovamente
– rapito da un moto lento –
riconciliandomi con la vita.
*Moto Lento – inedito di Zairo Ferrante © 2023; tutti i diritti riservati; è possibile condividere e riprodurre l’opera o parte di essa soltanto citando fonte ed autore.