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Olio motore per moto: quale scegliere e quando cambiarlo

Elemento determinante per la vita del motore della nostra amata due ruote, l’olio motore riveste non solo l’importante funzione di raffreddamento e lubrificazione delle superfici a contatto radente e volvente, ma anche quella di proteggere gli organi meccanici interni da corrosione. Una regolare sostituzione dell’olio è quindi sempre il modo migliore per mantenere efficiente il nostro motore e conoscere la qualità dell’olio è di basilare importanza.

Ma esattamente da cosa è composto un olio motore? La base di tutto è una sostanza solvente con proprietà lubrificante che può essere di tre tipi: minerale, sintetica o rigenerata. La prima deriva dalla distillazione del petrolio, mentre quella sintetica deriva da processi industriali di sintesi chimica o dal trattamento di prodotti derivati dalla distillazione del petrolio, mentre il terzo tipo deriva dal trattamento industriale degli oli usati. A questa sostanza vengono poi aggiunti sia degli additivi, ovvero sostanze chimiche necessarie per conferire le prestazioni al lubrificante e che ne determinano le specifiche, sia i cosiddetti miglioratori delle caratteristiche reologiche. Si tratta di sostanze che agiscono sulle caratteristiche di scorrimento del lubrificante, permettendone una buona fluidità a bassa temperatura per facilitare l’avviamento del motore a freddo e un’adeguata viscosità ad alta temperatura per un’efficace lubrificazione e protezione del motore in esercizio.

Questi componenti però non ci fanno capire da soli la qualità dell’olio motore. Per scegliere quello migliore per la nostra moto, bisogna innanzitutto partire dalle specifiche dell’olio che vengono riassunte dalle sigle API, ACEA e Costruttori (ad esempio BMW sta per BMW ecc…). Sul libretto di uso e manutenzione della nostra moto viene indicata una o più specifiche di riferimento per capire se per il tipo di motore del nostro mezzo occorre un lubrificante con specifiche almeno pari o anche superiori a quelle prescritte.

Un altro elemento di cui tenere conto è la Viscosità SAE riportata sempre sul libretto della moto. La scelta della viscosità giusta non dipende solo dal tipo di motore, ma anche da altri fattori quali lo stile di guida e la temperatura esterna. Su una moto sportiva in genere vengono adottati gradazioni SAE più basse rispetto a una moto da turismo, in modo da avere minori perdite con conseguente cali di potenza. Di contro le gradazioni basse soffrono le alte temperature, con la densità dell’olio che decresce con l’aumento delle temperature e viceversa.

Nella classificazione SAE il primo numero si riferisce alla viscosità a freddo (nella sigla 15W40, ad esempio, W sta per winter, inverno), mentre il secondo prende in considerazione quella a caldo. Attraverso la corretta lettura delle specifiche, si è in grado di capire qual è il livello minimo di qualità del lubrificante. In genere se utilizziamo la moto in condizioni gravose di temperatura per periodi prolungati, conviene usare un olio con gradazione più alta: 15W40 per una moto sportiva a 4 tempi, 10W50 se la usiamo prevalentemente in pista o un 10W60 per una moto da lunghe maratone. Il 10W30 è invece più indicato per motori 2 tempi per la sola lubrificazione del cambio.

Tra gli oli, l’olio motore CASTROL Power 1, Racing 4T fornisce un attrito ottimale. Shell Advance 4T Ultra SMMA2 è un olio sintetico per motori 4 tempi con viscosità 15W50, mentre Motul 710 2T è l’olio sintetico per motori 2 tempi.

Proprio la differenza degli oli per motori a 2 e 4 tempi è un altro elemento da tenere in considerazione. I primi (gli oli 2T) devono avere caratteristiche che permettono al lubrificante di mischiarsi rapidamente alla miscela aria-benzina; devono inoltre bruciare bene lasciando pochi depositi carboniosi e produrre poco fumo. Gli oli 4T per sono privi di additivi antifrizione che darebbero problemi alla frizione.

Se poi vi steste chiedendo se potete mettere olio motore da auto nella vostra moto, la risposta è no. I
motori delle moto funzionando infatti a regimi e temperature più elevate rispetto a quelli impiegati per le vetture e, di conseguenza, necessitano di un olio moto capace di operare e resistere in condizioni più severe.

La frequenza del cambio olio motore è prescritta sul libretto di uso e manutenzione della moto. Sui modelli più recenti che prevedono l’uso di lubrificanti molto performanti, il cambio dell’olio motore si può fare ogni 10.000 km per le moto di elevata cilindrata che viaggiano principalmente su autostrada o pista. Se la moto è invece usata principalmente su tratti cittadini, allora il cambio dell’olio va eseguito con maggiore frequenza. In questo caso un intervallo di 6.000 – 7.000 km può forse essere considerato eccessivamente breve, ma per prudenza è meglio eseguire questa indicazione.

 

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