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Il mercato cinese ha perso il 58% nei primi tre mesi 2020

mercato cinese

Il mercato motociclistico cinese ha perso il 58% nel primo trimestre del 2020. Il picco negativo c’è stato a febbraio, con le vendite diminuite dell’85%. Si prevede che nei prossimi mesi le perdite su base annua diminuiscano. Ma ci si prepara ad un 2020 con perdite complessive di oltre il 26%. Tuttavia gli analisti credono che nel 2021 il mercato recupererà la maggior parte del volume. E il livello pre-crisi sarà raggiunto nel 2022.

Nel 2019 il mercato motociclistico cinese si stava riprendendo dopo  anni di perdite dovuti al provvedimento del governo che nel 2015 ha vietato l’uso delle moto nei centri urbani. Negli ultimi anni la Cina aveva perso il titolo di primo mercato mondiale in favore dell’India. La scorsa stagione però si è chiusa con un incoraggiante + 5,5% sul 2018. Ma gli eventi legati al coronavirus hanno fatto tornare gli indicatori sul segno negativo.

Quasi tutto il paese è stato chiuso durante l’intero mese di febbraio e la riapertura a marzo è stata graduale. Migliaia di concessionarie di motocicli sono state chiuse per oltre 75 giorni e tutti gli impianti  di produzione sono stati chiusi. Solo all’inizio di aprile le attività economiche sono tornate ad una “quasi” normalità. 

Le vendite di veicoli a due e tre ruote sono perciò diminuite dell’85% a febbraio e dell’81% a marzo, con vendite totali del primo trimestre  2020 a quota 1,43 milioni di unità. E questo significa un calo del 58% rispetto allo stesso periodo del 2019. 

Nel secondo trimestre il mercato si riprenderà, riducendo progressivamente la perdita anno su anno. Ma prima del 2021 gli esperti non prevedono alcun mese positivo. Con un livello di vendite per il 2020 previsto a poco più di 12 milioni di unità. Il calo quindi dovrebbe essere superiore al 26%.

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