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I monti Sibillini con Orma Project L'esperienza di Massimo ed Elisa con Orma Project, un tour intimo sui monti Sibillini per scoprire le Marche più autentiche

orma project

Dal 2023 Orma Project collabora con il tour operator Go Biker e cosi che mi viene data l’occasione di provare uno dei loro giri che parte da Fermo e arriva fin sotto ai Sibillini. Un tipo viaggio perfettamente nelle mie corde, bei posti, belle strade sterrati facili e panoramici ma anche una full immersion nella storia e nella cultura di un territorio. Quando ricevo l’invito di Pietro Vitale coinvolgo anche la mia amica e guida di Gobiker.it ed Islandainmoto Elisa con il suo fido Tenere. Oltre al mio personale punto di vista sul giro in questione voglio aggiungere anche il punto di vista femminile, di una giovane ragazza che ha approcciato da poco al mondo adventouring e che ha in poco tempo già acquisito una notevole esperienza sul campo.

Orma Project

Che differenza c’è tra un tour privato e un evento aperto a tutti o una moto cavalcata? Tantissime! In primis qui si gira in pochi, e questo oltre ad avere un impatto più basso sull’ambiente che si attraversa permette cose che all’interno di una manifestazione con 3\400 moto sono impensabili, tipo non essere mai sorpassati…

Già alla partenza da Fermo Pietro ci dà interessantissime nozioni storiche sul posto da dove partiamo, ci fermiamo in punti panoramici dove già con 7\8 moto si fa il pieno e spiega nelle soste tante piccole cose che danno quel valore aggiunto ad un giro in moto che non guasta mai.

Il Percorso è sapientemente scelto mixando tratti di asfalto mai banali con sterrati quasi sempre con una bella veduta avanti a sé e abbiamo fatto appositamente il giro in una giornata post pioggia tutt’altro che soleggiata. Anche con questo clima ostile gli sterrati sono stati sempre facili e mai insidiosi oltremodo, e la veduta dei monti Sibillini è rimasta comunque sempre affascinante.

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Ho scelto di fare il giro con la mia monocilindrica la SWM Superdual X, ben gommata per le strade naturali, si conferma un veicolo perfetto per un giro tranquillo. Rientrati alla base ho registrato un totale di 230 km percorsi e rimane circa un terzo della benzina. Devo solo ricordarmi di dosare bene il gas alle ripartenze pena i classici spegnimenti che con le bicilindriche sono un antico ricordo. Però quel pulsare ritmico del grosso monocilindrico entra perfettamente in sintonia con il mio animo di passeggiatore tranquillo.

Abbiamo sostato per un caffè a Servigliano e pranzato in maniera improvvisata a Montemonaco (ed Elisa ha provato per la prima volta nella sua vita la coratella di agnello, ma ovunque tu vada a mangiare in Italia le soddisfazioni non mancano mai.

Consiglio a tutti i mototuristi amanti dell’avventura di provare questa fortuna inedita proposta da Orma Project in collaborazione con Gobiker. Potranno vivere come ho fatto io una bella esperienza scoprendo o riscoprendo il gusto del girare tranquilli in sintonia con la natura che dobbiamo preservare.

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L’esperienza di Elisa. Un sabato a Fermo

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La settimana scorsa sono stata invitata da Massimo Ferrara a provare uno dei giri di Orma Project di Pietro Vitale. Entusiasta di esplorare posti nuovi e curiosa di scoprire le differenze di visione tra uomo e donna su uno stesso percorso, ho preparato subito la Tenere 700 per recarmi nella zona di Fermo.

Il tour è partito da una piazza piena di storia. Ho abitato nelle Marche per qualche anno e credevo di essere abituata alle meraviglie delle ambientazioni rinascimentali, ma non si finisce mai di scoprire questa fantastica regione.

Ho capito subito che non sarebbe stato un giro banale. La partenza è stata tra piccole vie storiche, ho immaginato quel luogo come un piccolo tappeto rosso per i nostri tasselli, un tappeto che ci ha guidato lungo i 230 km della giornata.

Le condizioni meteo sono state tranquille: non c’era sole, ma nemmeno pioggia. Un po’ di foschia metteva un velo di mistero sulle bellissime montagne innevate dei Sibillini.

In molti mi hanno detto che senza sole non ho potuto vedere il bello della zona, ma mi sento di dissentire piacevolmente: il meteo incerto non ha tolto dai miei occhi alcuna ammirazione per quei bellissimi paesaggi.

Ho notato anche che la scelta del percorso di Orma Project è stato studiato in modo che in caso di pioggia battente non ci potessero essere insidie particolari.

Sono una neofita nel campo dell’adventouring. Tanti tour si spacciano come “soft” ma spesso e volentieri non lo sono. Prima di arrivare ero indecisa su che tipo di moto portare: se la Tenere 700 o la mia Yamaha Wr250 4t. Una volta scoperto che sarebbe stato un giro di strada bianca, con scopo principale i panorami e non la velocità, sono stata contenta della decisione di prendere la Tenere 700 con le gomme Dunlop 908 rr.

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Durante tutto il giro abbiamo trovato strade bianche e pochissimo asfalto con delle bellissime curve adatte anche ad un tassello, rendendo il tour molto piacevole e divertente. Finalmente un giro per chi ama viaggiare. Ebbene sì, ad un certo punto mi sono sentita come se fossi in un vero viaggio e non in un’uscita di giornata. Il luogo rubava la mia attenzione e sulle strade non c’era la tensione tipica di giri di off più impegnativi, che sono molto belli, ma volte fanno perdere la visione d’insieme del luogo a causa della maggiore difficoltà. In quei momenti spesso più che a godersi il posto si è impegnati a cercare di stare in piedi!

Essendo un piccolo gruppo, abbiamo potuto imboccare strade fiabesche, con cascate e ruscelli, sicuramente impossibili da vedere in un evento con molti partecipanti. Infatti alcune strade erano decisamente troppo piccole per accettare troppe moto. Viaggiare con questo tipo di organizzazione mi ha permesso di rilassarmi maggiormente perché sapevo che c’era massimo rispetto reciproco: nessuna preoccupazione per sorpassi inadatti o modi di guidare pericolosi.

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Si sono sempre evitate velocità che potessero rendere rischioso il passaggio di pedoni o biciclette e c’è sempre stata attenzione a dove fermarsi per evitare qualsiasi problema. Nell’ incontrare su un sentiero due cavalli a passeggio il capogruppo ha dato il buon esempio spegnendo la moto per evitare che gli animali si spaventassero, lasciando passare e salutando i cavalieri. Sono tutte piccole cose che fanno sì che rimangano ancora libere le strade a noi motociclisti. Per questi gesti un ringraziamento di cuore.

Le Marche con Orma Project tra natura e golosità

Anche la cura del tour a livello gastronomico, tra coratella di agnello e grappa mistrà fatta in casa, ha contribuito a rendere più viva la sensazione di viaggio. Nessun bivacco o buffet, ma un piccolo ristorante di passaggio ha reso possibile risate e conoscenze con un sottofondo di poche altre persone nel locale che chiacchieravano nel dialetto locale.

In quanto motoviaggiatrice ho apprezzato le nostre guide per la conoscenza del luogo, della storia e, non da ultimo, l’attenzione per la terra e le persone.

Consiglio questo progetto di Orma Project a tutti quelli che come me amano il viaggio, anche alle coppie che vogliono fare un fine settimana diverso. Un pensiero che mi sta a cuore va alle passeggere. Rispetto a tour dove chi non vede la strada fa più fatica a rilassarsi a causa del tipo di sterrato, qui possono godersi tranquillamente il paesaggio e rilassarsi con il proprio pilota.

Torno a casa con l’emozione di un nuovo viaggio con la mia Tenere 700, ormai la mia compagna da qualche anno, che mi dona ogni volta emozioni uniche con i suoi scoppi irregolari che trovano armonia nei miei battiti. Due motori diversi ma con la stessa melodia, un binomio che ha tutto il nuovo 2023 di chilometri insieme!

 

 

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