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Harley-Davidson scorpora LiveWire coinvolgendo Kymco, la moto elettrica made in USA si tinge di scooter

Con una operazione finanziaria piuttosto in voga in questo periodo Harley-Davidson scorpora LiveWire, il proprio marchio elettrico. Mix di ingegneria finanziaria e un pizzico di produzione a basso costo nel far-East (grazie a Kymco).

Scorporo da Harley-Davidson, LiveWire va in borsa per i fatti suoi. In realtà cambia poco.

Harley-Davidson scorpora LiveWire. Continua il lavoro dei manager di Harley-Davidson per rimettere in carreggiata il marchio dopo anni di scelte infelici e dietrofront improvvisi. Questa volta però sotto l’albero non c’è un regalo per i motociclisti – magari un nuovo modello o al più il solito pacchetto specchietti-scarico neri opachi. LiveWire, il marchio elettrico creato per la prima moto senza motore termico della casa viene conferito ad una SPAC, una scatola di investimento vuota e quotata alla Borsa di New York. A transazione ultimata, Harley-Davidson possiederà il 74% e Kymco il 4,3% di LiveWire, mentre il resto andrà agli azionisti della scatola quotata – e quindi al mercato. La nuova società, sulla carta, vale circa 1,77 miliardi di dollari.

Le SPAC, la moda finanziaria del momento

Quella di Harley-Davidson è un’operazione che è molto in voga nel mercato finanziario di questi anni caratterizzato da una grande volatilità. Vista l’enorme liquidità disponibile per investimenti e le relativamente poche buone opportunità di investimento, alcuni operatori della finanza (fondi di private equity, grandi famiglie imprenditoriali e altri) costituiscono delle SPAC (Special Purpose Acquisition Company), veicoli di investimento che raccolgono capitali sul mercato attraverso la quotazione in Borsa. Una volta quotata questa scatola in Borsa, i promotori si gettano alla ricerca di una società da acquisire e successivamente fondere con il veicolo di investimento, così che gli investitori si trovino improvvisamente azionisti di una società vera (e non una scatola vuota). Lo strumento è molto apprezzato sia dagli investitori (i rendimenti sono interessanti) sia dalle società (ci si ritrova quotati in Borsa senza tutte le lungaggini burocratiche di un processo di quotazione tradizionale).

Soldi freschi, anche da Kymco: ci aspettano gli scooter americano-taiwanesi?

In questo caso, la combinazione con la SPAC AEA-Bridges Impact Corp. trasforma LiveWire in una società a sé. Harley Davidson ne mantiene comunque il pieno controllo e raccoglie ulteriori capitali da destinare allo sviluppo della mobilità elettrica, coinvolgendo anche un altro partner industriale.

Se infatti la SPAC porta in dote 400 milioni di dollari e la stessa H-D ce ne mette altri 100, anche la taiwanese Kymco entra nella compagine azionaria con un investimento di 100 milioni di dollari. Nella presentazione al mercato dell’operazione è scritto chiaramente che la partecipazione del produttore asiatico permetterà di espandere la gamma al mondo delle due ruote leggere (leggi scooter) e di beneficiare di opportunità di produzione low-cost. Ci sarà quindi un po’ meno american iron nel futuro di LiveWire, nonostante la attuale produzione sia tutta made in USA.

Moto, scooter e pure le biciclette per bambini: ambizioni da leader della mobilità elettrica a due ruote.

LiveWire si occuperà anche di produzione e commercializzazione delle biciclette elettriche per bambini STACYC, un mercato di piccoli rider in erba che sta crescendo molto velocemente tanto negli stati uniti quanto in Europa. La terza punta di un attacco che prevede anche moto sofisticate (e presumibilmente non proprio economiche) e scooter leggeri, che potranno utilizzare la stessa architettura motore “Arrow” della LiveWire ONE.

Verso un futuro in cui le Harley vanno (ancora) a benzina e le LiveWire corrono silenziose

E’ una operazione nata dalla finanza e dai contorni chiari, ma alla fine cosa cambia per chi vuole comprare una LiveWire? Proprio nulla, perché Harley-Davidson continuerà ad occuparsi della produzione e della commercializzazione delle moto attraverso la propria rete. L’unico vantaggio è che l’evoluzione tecnologica e l’estensione della gamma avverranno probabilmente più in fretta, da un lato grazie all’arrivo di capitali freschi dalla SPAC e dall’altro grazie anche al coinvolgimento – seppur minimo per il momento – di Kymco.
La vera domanda però è un’altra. Riuscirà questa super corazzata costruita a tavolino e che si auto-proclama leader del timido mercato degli EV a due ruote a passare dalle 387 moto vendute nel 2021 alle quasi 101 mila che spera di vendere nel 2030? Gli altri competitor (ad esempio Energica di cui recentemente la famiglia Cevolini ha ceduto la maggioranza a un altro investitore americano, Ideanomics) staranno a guardare? E gli Harleysti, sì quelli che guardano Sons of Anarchy per intenderci, passeranno dal benzinaio alla presa di corrente senza lamentarsi? Il rischio è che pur facendo parte della stessa parrocchia, H-D e LiveWire restino due vasi – non comunicanti – dello stesso giardino.

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