Avete saltato EICMA 2023? Ve lo diciamo senza giri di parole, avete fatto male. Dopo un paio di giorni di defaticamento Motospia vi propone le poche cose che dovete sapere sul Salone, per non fare scena muta con gli amici che ci sono stati.
Ottanta voglia di EICMA 2023. Si potrebbe riassumere così, con un gioco di parole, il successo dell’ottantesima edizione dell’Esposizione Internazionale del Ciclo e del Motociclo e Accessori di Milano. I visitatori sono cresciuti quasi del 20% rispetto al 2022, superando le 560.000 presenze. Numeri che fanno sicuramente venire l’orticaria a quelli che non più tardi di tre anni fa suonavano le campane a morto per i saloni. E anche a qualche responsabile eventi delle case che hanno deciso di non partecipare. Non solo quantità, quest’anno il Salone ha portato diverse novità interessanti e lasciato intravedere chiaramente le tendenze per il prossimo anno. Moto che turberanno il sonno di tanti motociclisti durante il letargo invernale.
Tanta Italia. EICMA 2023 è anche l’occasione per fare un po’ di geografia della motocicletta. L’Italia è ovviamente in vetrina, e il Gruppo Piaggio è certamente tra i protagonisti della kermesse. Fortissimo interesse per la nuova Stelvio, che studia per diventare l’altra alternativa on-off con la trasmissione a cardano. Meno scontato il favore del pubblico per la Aprilia RS 457, pistaiola facile-facile che vuole far aprire il gas anche alle generazioni più giovani. Fermento anche in casa Benelli e Fantic, mentre l’aria era un po’ meno frizzante in SWM (costretta a chiamare un calciatore dell’Inter per fare hype). Da tenere d’occhio anche Moto Morini, che con X-Cape 1200, Corsaro 750, Nuova Milano e persino una bagger ha finalmente una gamma interessante.
Asia prepotente, dalle vecchie glorie... Anche nel 2023 l’avanzata asiatica in EICMA è palpabile, ma forse in maniera più ordinata. Come sempre in un paio di padiglioni a farla da padroni erano marchi asiatici sconosciuti che forse mai vedremo sulle nostre strade. Ma il mercato inizia a polarizzarsi sempre più. Ci sono le case di tradizione, come le giapponesi: Yamaha, Honda e Suzuki sono sempre grandiose in fiera. Quest’ultima che ha presentato la maxi crossover GSX-S1000GX e la sportiva media GSX-8R.
... alle matricole. Ci sono poi pochi brand di storia molto recente che stanno però iniziando a farsi conoscere; tra questi CF Moto e Kove, che schiererà una 450cc alla Dakar. Completano il quadro i marchi che si preparano allo sbarco (secondo noi gli stand ogni anno più grandi di Hero ci dovrebbero dire qualcosa) e tutti gli altri, che crescono di numero ma non come immatricolazioni (quando riescono almeno ad entrare sul mercato).
E il resto del mondo? La vecchia Europa c’è ma quest’anno non fa volare particolarmente, a parte la lacrimuccia per la Final Edition della Triumph Thruxton o la curiosità per le nuove 400cc della casa britannica prodotte in JV con Bajaj. L’America? Non pervenuta.
Tanti habituè. Partiamo dalle presenze fisse, molte per la verità. Ducati (che ha bigiato solo nel 2021) continua a credere in EICMA e il Salone le rende omaggio. Per il secondo anno di fila infatti la casa di Borgo Panigale si porta a casa il premio per la Moto più Bella di EICMA: è la Hypermotard 698 Mono RVE la preferita dei visitatori. Anche Royal Enfield sceglie la kermesse Milanese per il lancio della nuova generazione della Himalayan, che proprio da EICMA nel 2016 aveva iniziato a guadagnare terreno sul mercato italiano. Il nuovo modello, completamente rivisto anche nel motore (che ora eroga 40 cavalli) cercherà di ripetere l’exploit della prima generazione. Un’impresa non scontata, visto che oggi il segmento delle crossover patente A2 è più affollato.
Qualche figliol prodigo e assenze pesanti. Se altre presenze (come quelle dei brand giapponesi) sono scontate, a EICMA 2023 hanno fatto notizia i ritorni di MV Agusta, che ha scelto il salone di Milano per presentare la versione definitiva in 500 esemplari della endurona LXP (dedicata al campione dakariano Edi Orioli) e di KTM/Husqvarna/GasGas. Ha pesato l’assenza di BMW (che ha presentato prima dell’apertura della Fiera la R 1300 GS alla House of BMW in Montenapoleone), forse meno quelle di Harley Davidson e Indian (il loro pubblico è tradizionalmente più affezionato a MBE).
Organizzatori felici, a ragione. E la soddisfazione degli organizzatori, a fiera finita, era palpabile. È bastato fare un salto in sala stampa alla chiusura di domenica delle 18.30 per trovare un sorridentissimo Pietro Meda, il presidente del Salone, che insieme ai suoi collaboratori festeggiava di aver mantenuto tutte le promesse della conferenza stampa pre-evento. Continua l’evoluzione della manifestazione da fiera ad evento espositivo: al centro sempre le moto e i motociclisti ma con tanti spunti in più, come la mobilità e gli e-sports, in quello che ormai è un appuntamento trasversale e di costume non più dedicato soltanto ai fanatici delle due ruote da pista, strada o avventura.
Un Salone per tutti. Il complimento forse più bello che si può fare a questa manifestazione è che permette di trascorrere una giornata da ricordare anche a chi non riesce a distinguere il numero di cilindri di una moto dal rumore che fa o che a fatica vede differenze tra una maxi-enduro e una moto da cross. O che magari vive le due ruote solo per il bisogno di spostarsi da una parte all’altra della città e che in fiera trova comunque un’anticipazione molto piacevole di una futura esperienza di acquisto di uno scooter.
Tiriamo le somme. Il Salone c’è e scoppia di salute, le case che lo snobbano si fanno un piccolo autogol. Se ve lo siete perso avete fatto un grosso errore. Per redimervi dovrete aspettare il prossimo anno, esattamente la settimana dal 5 al 10 novembre 2024. Sarà l’edizione dei 110 anni, che si preannuncia carica di significati. A partire dal logo, disegnato dall’eclettico Lorenzo Marini e presentato in chiusura di questa edizione.
Foto: EICMA, Agostino Sasso