Aprilia 660 a 20.000 km. Nessuno è profeta in patria, tantomeno Aprilia! Perché scrivo questo? Perché Aprilia con il Tuareg non ha solo fatto centro, ma ha davvero creato qualcosa di incredibile. Una moto che ha tanti usi e tante qualità al giusto prezzo, e che si sta dimostrando anche molto affidabile.
Niente da segnalare nei primi 20.000km che sono volati via lisci come l’olio. Eppure nei social ho più volte letto che la moto ha molti problemi! Questo perché purtroppo quelli che statisticamente hanno dei piccoli o grossi problemi li sparano in rete, così in ogni gruppo di qualsiasi moto sembra che dopo 1000km le moto stesse cadano a pezzi. Questi post dove si parla di problemi sono tuttavia incompleti perché non sappiamo come viene usata la moto…. e questa è una considerazione non da poco.
Aprilia 660 a 20.000 km. Interessante anche come Aprilia, dopo aver dominato per quasi un ventennio le classi 125\250, sia stata già dimenticata come marchio che sa fare le moto da corsa… eppure ha vinto oltre 50 titoli mondiali!! E anche ora mi pare che in moto GP abbia una moto molto competitiva (seconda nel mondiale), eppure c’è sempre un alone di pessimismo nei confronti di questo marchio.
Leggo spesso che il rodaggio viene visto come una cosa da fare come ci pare. Eppure non è cosi, è fondamentale per il corretto funzionamento del motore, nel tempo.
TUAREG 660 a 20.000 KM. Ovviamente qualche Tuareg avrà anche dei problemi, ma la cosa va analizzata serenamente. Ci sono stati alcuni casi di un non corretto funzionamento delle tenute della pompa dell’acqua. Cosa che crea una piccola perdita di olio o liquido refrigerante, ma niente di grave e soprattutto niente che ti lascia per strada. Il Tuareg è stato progettato davvero bene, e assemblato bene.
Aprilia 660 a 20.000 km. Cosa manca per poter essere perfetto? Secondo me un allestimento! L’avevo già scritto, la moto nasce completa di elettronica ma senza nemmeno un portapacchi. Che ne dite, in Piaggio, di proporre al prossimo Eicma un Tuareg Rally? Magari con kit di borse, cavalletto centrale, manopole riscaldate e protezione adeguata per il motore? Il tutto ad un prezzo competitivo come si fa con la V85 Travel.
La moto può andar bene anche nuda e cruda, per chi fa dei giretti, ma nasconde sotto di se un grande potenziale di viaggiatrice. Non c’è una borsa da serbatoio specifica, ma io ci ho messo una ottima Enduristan (modello 4 A), costosa, ma fatta davvero bene e che protegge il suo contenuto dall’acqua.
Ho maltrattato la moto in lunghi viaggi autostradali a velocità costante di 135\140 di tachimetro o in fuoristrada con temperature anche molto elevate, ma non ha mai dato segni di cedimento alcuno. Il motore è sempre fluido, i consumi sempre modesti e di questi tempi è una questione decisamente importante e va detto che anche i tagliandi si sono rilevati poco costosi: 110 il primo 130 il secondo e 220 il terzo: non posso proprio lamentarmi abituato con la maxi dove quando spendi 250 vuol dire che è andata molto ma molto bene.
TUAREG 660 a 20.000 KM. L’erogazione morbida stressa poco anche la catena e le gomme, infatti la prima è ancora in perfette condizioni e le Capra X Anlas montate a 9500km dopo 11.000km erano finite ma una percorrenza del genere per una gomma polivalente è davvero un ottimo risultato.
A proposito di erogazione leggo di alcuni sporadici mancamenti. Io in 20.000km ne ho avuti davvero pochi ma ho sempre dato la colpa a me che forse sfioravo il gas in maniera poco decisa, magari è solo un po’ di smagrimento nella miscela ai soliti regimi di omologazione e può anche darsi che arriverà un aggiornamento in merito, ma parlare di un problema mi sembra eccessivo perché se c’è una cosa che apprezzo davvero tanto è la qualità dell’erogazione nei transitori.
TUAREG 660 a 20.000 KM. Ho letto nella comparativa di una rivista di moto che il motore va tenuto tra i 6000 e i 9000 per andar forte… ecco quando dicono andar forte secondo me è sempre tutto soggettivo. Questi “giornalisti” tendono spesso a scambiare la strada per una pista. Ho viaggiato un giorno intero dietro ad un 1290 guidato in maniera decisamente brillante da un mio amico, e gli sono stato dietro senza mai superare i 5500 giri… andare tra i 6000 e i 9000 su strada equivale andare a cannone… e non fa per me perché ho un elevato istinto di autoconservazione. Solo che fino a quando si continuerà a scrivere di moto mettendo al centro di tutto sempre la prestazione, è inutile poi fare articoli su articoli per caldeggiare l’uso di abbigliamento adeguato para schiena air-bag etc..
Mi dispiace leggere di quanta gente abbia poca fiducia nel marchio Aprilia. Soprattutto commenti del tipo, un mio amico, quindi ammiocugino, ha fatto questo o quello. Ovviamente ci sono state delle criticità come su ogni nuovo modello di moto. La rete ha sofferto e non poco, la mancanza di prodotti appetibili, il che vuol dire vendere poco e quindi investire poco, ma Aprilia dal mio punto di vista è davvero un Glorioso e rispettabile marchio.
Ne ho avute diverse, ma non sono come molti di voi sapranno un fan, compro quello che mi piace e con Aprilia non ho mai sbagliato! Tuareg 125, Ext 350, due Pegaso 650, 3 Caponord 1000 e la 1200 Rally: mai avuto un problema serio e tanti km macinati in giro per l’Europa. Una cosa è sempre mancata alle mie Aprilia, la regolarità ai bassi regimi e i consumi in genere sempre abbastanza elevati. Il Tuareg inverte la rotta, ha una elasticità impressionante il suo 660 tanto che passeggiando può capitare di trovarsi in sesta ai 50\60kmh e consuma poco, con il motore ben rodato e il caldo oramai rifornisco sempre 16\17 litri ogni 380\420km quindi anche l’autonomia è tutt’altro che disprezzabile.
Resta un importante test da fare ad agosto nel mio viaggio con Islandainmoto.it che mi porterà a fare 5000km nell’isola del nord, di cui almeno la metà di fuoristrada. Ce la posso fare con una Aprilia che leggo alcuni non si fidano a comprare proprio per l’affidabilità? Chi può dirlo, con ogni mezzo meccanico un’incognita c’è sempre, ma io parto fiducioso ed orgoglioso di guidare questo piccolo (si fa per dire) gioiello di tecnologia 100% made in Italy.
Prima della ATT della Liguria, avevo messo a 9500km le conosciute Anlas Capra X, ora superati i 20.000 non le ho cambiate al tagliando perché possono ancora percorrere altri 3\4000 km, così monterò un altro treno nuovo prima dell’avventura islandese. La cosa stupefacente di queste gomme è che nonostante siano verso la fine della propria vita, su asfalto tengono ancora bene sia su asciutto che bagnato, segno che se fai un lungo viaggio con loro, puoi sfruttarle fino in fondo.
TUAREG 660 a 20.000 KM. I km scorrono in maniera fluida e veloce sotto le ruote di questa Aprilia e sempre alla ricerca di un difetto, posso dire che per il mio peso servirebbe una molla con un carico leggermente più alto. Anche precaricando al massimo dietro in due, grazie anche alle eccellenti doti di baricentro e ciclistica della moto, mi trovo spesso ad avvertire in curva (soprattutto a sinistra), il contatto del cavalletto centrale con il suolo. Non un vero e proprio problema, mi sta già balenando per la testa di mettere un Ohlins dietro….
Un’altra cosa curiosa è il discorso sul calore percepito: a me sembra una moto decisamente fresca ma spesso leggo sui social: grande moto ma quanto calore! Come può essere? Intanto il calore è una questione molto soggettiva, poi guardandomi in giro vedo che molti girano in bermuda e sneakers in moto e questo sicuramente ti fa patire molto di più il caldo, poi c’è la questione catalizzatore. Si trova piazzato davanti al piede destro e protetto dal solo paracoppa originale che come da prassi è sottilissimo. Quello after market che ho montato io è talmente spesso e robusto che penso isoli molto di più dell’originale anche dal calore. Sta di fatto che a me sembra davvero una moto che non scalda per niente.
TUAREG 660 a 20.000 KM. Ora non mi resta che aspettare di trovarmi in Islanda con questo Tuareg e capire definitivamente di che pasta è fatto, e se è all’altezza di una sfida del genere. Le premesse sono tutte convincenti, forse sono io che a 50 anni dovrei darmi una calmata e abbassare gli orizzonti, ma per ora continuo a sognare di viaggiare in moto e il Tuareg si sta dimostrando una eccellente compagna di viaggio.