Il collega Vincenzo Borgomeo ha pubblicato ieri sul sito di Repubblica un articolo dedicato alla strage di motociclisti avvenuta sulle strade italiane questa estate. E per la prima volta nella storia dobbiamo sottolineare che un giornale non specializzato ha effettuato una analisi corretta di quanto accade, grazie ai dati diffusi dall’Associazione ASAPS (Associazione Amici Polizia Stradale).
I dati della strage di motociclisti avvenuta questa estate hanno raggiunto un picco mai registrato nella storia. E come ben sapete, noi di Motospia ve ne abbiamo scritto spesso. La nostra collega Giovanna Guiso si occupa da sempre delle problematiche relative agli incidenti stradali che coinvolgono i motociclisti. E ha sempre sottolineato come, alla base di questa vera e propria strage di motociclisti in atto ormai in modo stabile, ci siano la distrazione degli automobilisti e/o le pessime condizioni delle nostre infrastrutture (strade, guard rail, semafori, incroci pericolosi, ecc ecc).
Certo, non possiamo negare che spesso anche noi motociclisti siamo carnefici di noi stessi con il nostro comportamento dissennato alla guida. Ma non è questa la causa principale della strage, come dimostra lo studio pubblicato dall’ASAPS.
Come l’articolo su Repubblica correttamente sottolinea, una delle cause principali è la distrazione degli automobilisti. Distrazione che ormai si traduce automaticamente in “telefono cellulare”.
Secondo le indicazioni dell’ASAPS raccolte dal collega Vincenzo Borgomeo di Repubblica, “Le dinamiche classiche degli incidenti più gravi col coinvolgimento dei dueruotisti hanno una frequente connotazione: una vettura che svolta a sinistra col conducente che non si accorge dell’arrivo in senso contrario o da dietro del motociclista. Che ovviamente ha sempre la peggio”.
E sempre più spesso si nota che questa “distrazione” ha alla base l’uso del telefononino. Per messaggiare, navigare, fotografare o filmare mentre si guida.
Risultato: 185 motociclisti morti nei 13 fine settimana dei mesi di giugno, luglio, agosto. Una strage. 5 morti al giorno in quei tredici fine settimana.
Ma siamo sicuri che la soluzione che l’opinione pubblica suggerirà per risolvere il problema sarà: “vietare le motociclette”.
E se invece, per una volta, si pensasse a vietare i telefonini e a far tornare le pattuglie della Polizia sulle strade che sono ormai abbandonate?