Motospia

Rapporto motociclisti. Noi e la moto in tempi di Covid-19

Voglia di tornare in moto.

Desiderio di stare di nuovo assieme ad altri appassionati e goderci la nostra due ruote.

Fame di mototurismo, di sensazione di libertà.

Ma questa pandemia da covid-19 ha forse cambiato il nostro rapporto con la moto?

 

A due anni dall’ inizio della giostra dei colori delle regioni per tutelarci dal coronavirus, in una fase cruciale delle vaccinazioni, seppur impercettibilmente pare che il nostro rapporto con la nostra fida motocicletta sia cambiato.

Immatricolazioni nuovi mezzi

Il 2020 ha registrato, a partire da giugno, un rialzo nelle vendite delle due ruote. Complice l’ apparente libertà della scorsa estate, il mercato sembrava in risalita dopo lo stop dei primi mesi di chiusure totali.

Anche le registrazioni in motorizzazione del primo trimestre 2021 paiono buone, soprattutto confrontandole con il 2019 dato che il 2020 è stato un anno altamente complesso e difficile da analizzare.

Verrebbe quindi da pensare che la pandemia, che ci ha obbligati ad allontanare i rapporti umani, ci abbia spinti a volerci riguadagnare una sorta di libertà sulla nostra moto.

I numeri da soli non raccontano la realtà, e ci siamo chiesti se il Covid-19 qualcosa nello scorso anno ha cambiato.

Parlano i motociclisti

Abbiamo interpellato 204 motociclisti, attraverso la partecipazione ad un sondaggio in forma anonima, chiedendo loro se e come eventualmente è cambiato il rapporto con la moto.

Di primo acchito tutti risponderemmo che il nostro modo di vivere la moto non è certo cambiato.

Ed invece il 45,3% dei partecipanti, ossia 92 motociclisti, ha ammesso che qualcosa si è modificato durante la pandemia.

E’ stato difficile per molti spiegare cosa è cambiato.

Le risposte più spesso ripetute sono state “Meno desiderio di usarla visto che non si sa se si potrà andare liberamente in giro”. Ma anche “diminuita la voglia di usarla per paura di farmi male e ricorrere all’ ospedale”.

Ed ancora: “ho potuto usarla molto meno (causa restrizioni) e mi sembra di sentirmi meno sicuro/ho perso destrezza”. Oppure “ Evito di uscire in gruppo sia per evitare contatti con altre persone, sia perché posso andare ad un passo più lento e quindi rischiare meno possibili incidenti”.

Insomma, la percezione è che la voglia di salire in sella sia ancora tanta (c’è anche chi parla di crisi di astinenza da moto!). Ma tra le righe vien da pensare che ci sia non solo un “vorrei ma non posso”, ma anche un “vabbè, vediamo cosa succederà poi nel caso penserò se salire in sella”.

Passa dunque in secondo piano la vita motociclistica attiva rispetto alla voglia di tutelarsi ed al grande desiderio di riavere un po’ di libertà.

Al punto che il 39,5% degli intervistati ha ammesso che negli ultimi 12 mesi ha sospeso l’ assicurazione e messo a riposo la moto pur potendola magari usare in estate o per stati di necessità come l’andare a lavoro. E d’altra parte, con la pandemia in atto, ben 134 (il 65% ca) motociclisti hanno ammesso che alla fine nel 2020 la moto è stata usata molto meno del solito proprio a causa del coronavirus.

Non tanto causa lockdown, quanto piuttosto per il timore di stare in mezzo ad altri o di incorrere in ulteriori pericoli.

Tant’è che alla domanda “Se lo scorso anno sei andata in moto, come ci sei andata?” circa 56 persone hanno risposto “con il proprio compagno/a”, 52 “da sola” e 33 bikers hanno citato “la solita compagnia/gruppo”.

Tantissime le risposte nelle quali si evince che, perlopiù, la moto da mezzo di aggregazione è diventata strumento di distanziamento anche in viaggio, con il 14,9% degli intervistati che hanno spesso citato la parola “solo”.

E per quest’anno dunque?

Quasi tutti i motociclisti (126 su 204) affermano che, se quest’anno si potrà usare liberamente la moto, la sfrutteranno tantissimo. I più sono convinti che il proprio modo di vivere la due ruote non cambierà. Solo 12 di loro affermano che la guideranno di meno.

Le restrizioni da Covid-19 hanno fatto esplodere in molti la voglia di dedicarsi a discipline meno “popolari” del motociclismo su strada; molte, soprattutto donne, raccontano la volontà di provare ad avvicinarsi a motocross, off-road, pista.

Nei prossimi mesi, con la speranza che i casi di contagi calino e si abbiano maggiori aperture, si vedrà dunque quanto la voglia di sperimentare inciderà sulla nostra vita da biker.

Capiremo definitivamente se e quanto questa pandemia ha cambiato il nostro rapporto con la passione moto.

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