Motospia

Corsica 3 Lasciamo il mare e con Pinella Giuffrida scopriamo la Corsica interna, un paesaggio di fatto alpino

Nella parte più a sud della Corsica, da Bonifacio per andare verso Bastia, la strada più pittoresca é certamente quella che, lasciata la costa, passa da Porto Vecchio e attraversa l’isola nella sua parte interna.
Occorre porre particolare attenzione alla strada che conduce a Porto Vecchio: é larga scorrevole con asfalto perfetto che invita ad aprire il gas; serve pazienza e prudenza, gli autovelox funzionano bene e le multe francesi arrivano fino a casa.

Corsica 3 Porto Vecchi0

Porto Vecchio é una deliziosa cittadina divisa in due antica e moderna. La parte moderna, situata sulla riva di un grande porto turistico, è popolata da ristoranti, alberghi e bar. Molto ben collegata da bus urbani è la parte antica, la cittadella posta in alto, sulla rocca, che si gira comodamente a piedi.
Risalendo verso nord alla volta di Bastia è una bella esperienza percorrere le curve del  parco naturale  regionale Corso e le sue incantevoli valli.  La prima sorpresa piacevole é il percorso che si snoda lungo la valle Ghisoni.
La strada è caratteristica: si srotola in fondovalle, tra rocce e vegetazione rigogliosa, richiamando alla mente le gole del Verdon.
Un caffè al bar “ Le relais de Ghisoni” è una bella sorpresa: la valle è poco frequentata e non ha (per fortuna) bar e ristoranti che potrebbero deturpare la bellezza della natura che si attraversa…. però una sosta e un caffè a volte servono davvero!

Corsica 3 La valle di Restonico

Decidendo di spostarsi più a nord, prima di arrivare a Bastia, si può percorrere un’ altro bellissimo tratto molto caratteristico nella valle Restonico.
Bisogna non soffrire di vertigini ed essere sicuri di saper dominare la propria moto: alcune caratteristiche rendono questo percorso tanto unico quanto affascinante e comunque pericoloso per chi non ha esperienza di strade simili.
La strada che inizia a fondo valle si presenta inizialmente a due corsie comoda e larga.
Il percorso si arrampica su un fianco della montagna, con una salita all’inizio leggera e costante. La strada attraversa un bosco delizioso e più si inerpica più’ diventa stretta. Le curve non hanno guard rail e quando l’altezza rispetto al fondo valle comincia a diventare considerevole… aumenta un po’ la pressione psicologica (e per molti aumenta certo il divertimento) mano mano che la strada si restringe e la pendenza aumenta.
C’è un tratto, molto pittoresco, in cui passa un ruscello sulla strada: in corrispondenza della curva l’asfalto cede il posto al lastricato di pietre sulle quali é anche bello fermarsi per una foto, ma dalle quali è anche indispensabile far ripartire la moto senza scivolare.
Certe curve nel vuoto sono davvero uniche: alcuni ponticelli – costruiti tra un’ansa e l’altra della montagna – sono proprio sospesi nel nulla: vuoto a destra, vuoto a sinistra e una lingua di strada di meno di due metri sembra gravitare lì in mezzo, ovviamente senza alcuna protezione. E’ un tuffo al cuore passarci in mezzo con la moto!
La strada si inerpica inaspettatamente a lungo e in alto, lasciando il fondovalle lontanissimo e raggiungendo la cima della montagna dove, sparita del tutto la vegetazione, campeggia solo roccia e qualche arbusto. Nell’ ultimo tratto diventa problematico l’incrocio con un’auto: gli automobilisti più gentili cercano un piccolo allargamento della carreggiata,  si fermano e cercano di accostarsi fuori strada. In alcuni casi ciò non avviene e diventa un po’ più faticoso passare.
In cima la strada arriva presso un rifugio dove è possibile anche fare qualche manovra per girare la moto e tornare indietro. In discesa, in senso contrario, ci si accorge delle curve sugli strapiombi percorrendo la strada dal lato della valle: senza la protezione dei guard rail é tosta ma divertente!

© 2022, MBEditore - TPFF srl. Riproduzione riservata.


Vuoi saperne di più? Di' la tua!

<strong>SCRIVICI</strong>

    acconsento al trattamento dei dati presenti nel form di contatto