Motospia

Pikes Peak 2020 senza moto. Ora la decisione è ufficiale

pikes peak 2020

La decisione era nell’aria, ma ora è ufficiale. Con un comunicato diramato in queste ore dagli organizzatori della Pikes Peak, è stata ufficializzata la decisione di escludere le moto dalla gara del 2020 per una “pausa di riflessione”. Tutto questo dopo la morte del campione Carlin Dunne, avvenuta quest’anno  per un incidente a pochi metri dal traguardo. La madre di Carlin aveva chiesto che non si arrivasse a questo, ma non è stata ascoltata.

pikes peak 2020

La Pikes Peak International Hill Climb 2020 si svolgerà senza le moto. È la decisione presa dal comitato organizzatore e ufficializzata in queste ore con un comunicato stampa.

La notizia era nell’aria da tempo, dopo la tragica morte del campione statunitense Carlin Dunne avvenuta a pochi metri dal traguardo (che stava tagliando da vincitore) del’edizione 2019, corsa alla guida del prototipo Ducati Streetfighter V4.

Quell’incidente (ma non solo quello) ha fatto riflettere gli organizzatori sull’opportunità di tenere aperta la corsa alle moto in futuro. Da qualche anno, soprattutto da quando, nel 2012, il percorso di gara è stato asfaltato (prima si correva su sterrato), le velocità medie si sono sempre più innalzate. Ad ogni edizione, complici anche le potenze crescenti delle moto utilizzate, e la lotta serrata fra i team “ufficiali”, i tempi di “scalata” si riducevano. Ogni anno nuovi record da battere. Anche quest’anno, se Carlin Dunne non avesse avuto l’incidente, avrebbe segnato un nuovo record.

 

Ora gli organizzatori della gara in Colorado vogliono prendersi una pausa di riflessione. Nel comunicato parlano di una sospensione delle moto decisa solo per il 2020. Il che fa pensare che magari in futuro si possa tornare a vedere le due ruote impegnate nella celebre gara in salita.

Bisogna far notare che qualche giorno fa, in seguito alle voci di esclusione delle moto che si andavano diffondendo, la madre di Carlin Dunne aveva chiesto agli organizzatori di non farlo, in onore proprio della passione che Carlin provava per questa gara.

ma evidentemente le sue preghiere non sono bastate. Chi ha in mano le sorti della gara deve difendere innanzi tutto l’interesse della gara stessa. Altri incidenti mortali avrebbero portato a conseguenze drastiche per la Pikes Peak.

© 2022, MBEditore - TPFF srl. Riproduzione riservata.


Vuoi saperne di più? Di' la tua!

<strong>SCRIVICI</strong>

    acconsento al trattamento dei dati presenti nel form di contatto