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Moto Morini: Nel 2020 nuove opportunità ma sviluppo rallentato dal Covid Le moto della piattaforma 650 saranno presentata nel 2021

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Riccardo Bertaggia, direttore commerciale di Moto Morini, ci racconta la stagione che va concludendosi dal punto di vista della Casa italo/cinese. Che nel 2020 era pronta a lanciare una nuova famiglia di moto di media cilindrata, ma ha dovuto rivedere i suoi piani causa Covid.

Riccardo Bertaggia è il direttore commerciale di Moto Morini. Negli ultimi anni la Casa di Trivolzio, in provincia di Pavia, sta affrontando una completa rivistazione della gamma. Alle già conosciute Milano, Corsaro ZZ e Corsaro ZT, nel 2020 dovevano aggiungersi la SuperScrambler e le nuove 650 Xcape e 6 1/2, che avevamo visto all’ultimo salone di Milano in veste di prototipi. A questo aggiungiamo che Bertaggia e tutto lo staff Morini è impegnato anche nella ristrutturazione e ricostruzione della rete di vendita. Impegni gravosi che la pandemia da Covid-19 avrà sicuramente ostacolato. Ma facciamoci raccontare da Bertaggia stesso come è andata…

– Riccardo, come giudicate i risultati di Moto Morini nel mercato 2020?

«Superiori alle aspettative. I target di vendita sono stati raggiunti e superati prima ancora della messa in produzione».

– Quali sono stati i modelli trainanti del vostro listino e quali le eventuali “sorprese” in positivo che pensate siano state “spinte” dalla pandemia?

«Nel 2020 abbiamo lanciato la nuova SuperScrambler che ha riscosso consensi unanimi di stampa e pubblico. Tuttavia, data la natura premium del prodotto, non riteniamo che la pandemia abbia influito significativamente sulle vendite di questo o di  altri modelli della gamma 1200, di cui fanno parte la Milano, la Corsaro ZZ e la Corsaro ZT».

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La nuova SuperScrambler

– Per il vostro marchio Il lockdown ha avuto effetti consistenti sulla produzione e sulla distribuzione ai concessionari?

«Il lockdown ha avuto un duplice effetto: ha posticipato l’arrivo  della SuperScrambler dai concessionari e lo sviluppo previsto della nuova piattaforma 650, presentata a EICMA nel 2019, a causa dei ritardi dei fornitori e dei trasporti. I nuovi modelli che montano il motore 650, la Xcape e la 6 1/2,  verranno dunque presentati come Model Year 2021».

 

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La Morini Xcape.

 

– Quali strategie avete attuato per aiutare la rete vendita alla riapertura di fine maggio?

«Nessuna in particolare, dato che abbiamo ricostituito la rete Italiana al termine del lockdown». 

– I vostri concessionari hanno esaurito gli stock di Euro 4?

 «Abbiamo alcuni esemplari fine serie che verranno venduti anche nel 2021, come concesso dalle deroghe per i piccoli costruttori. Ma non sono attualmente presenti nei magazzini dei concessionari per evitare di appesantirli inutilmente durante i mesi invernali».

– Il passaggio ad Euro 5 è stato indolore o creerà problemi dal punto di vista della disponibilità di modelli nel 2021?

«Il più grande effetto del passaggio a Euro 5 è stata la necessità di rinfrescare ed attualizzare il nostro “Corsacorta”. La versione “Evo” sarà infatti aggiornata sia nella meccanica che nell’elettronica, adottando un completo set ai aiuti alla guida. Terminati gli esemplari di Milano e SuperScrambler Euro 4, ultime moto di grande cilindrata totalmente analogiche, ci vorrà circa un anno prima dell’uscita della nuova versione».

– Questo nuovo “blocco” influirà anche sul mercato della Morini nel 2021? E in che modo?

«In primis ha influito sulla presentazione fisica dei nuovi prodotti. Lo spostamento ai primi di aprile della fiera Motor Bike Expo di Verona, prevista inizialmente a gennaio, ne è una prova lampante. In secondo luogo, incide sulla fiducia dei consumatori. A oggi non sappiamo se questo blocco terminerà nell’immediato, verrà ripetuto, e quando i vaccini potranno essere accessibili alla maggior parte della popolazione. È fondamentale che ci sia certezza su questi punti perché la fiducia dei consumatori possa tornare stabile. Va comunque sottolineato come, dopo il periodo buio attraversato tra marzo e maggio 2020, il settore delle due ruote a motore si sia ripreso molto bene: per passione, per un rinnovato desiderio di libertà e per le risposte concrete che offre a una nuova domanda di mobilità fruibile, veloce, distanziata e più sostenibile».

– La pandemia secondo voi ha modificato le tendenze del mercato? Si sono create nuove opportunità?

«Certamente c’e’ una nuova spinta verso veicoli per la mobilità individuale capaci di offrire un concreto distanziamento sociale. Ad una prima ripartenza del mercato un po’ confusa, quando mezzi di varia natura e genere grazie alla deregolamentazione hanno trovato ampio consenso, auspichiamo possa seguire una maggiore attenzione e consapevolezza da parte del legislatore e del pubblico verso l’efficienza, il comfort e la sicurezza che solo le due ruote a motore (elettrico o termico) possono offrire. In generale, guardiamo al medio-termine con fiducia, e non siamo interessati a speculare sul mercato con prodotti non allineati agli obiettivi aziendali.»

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La 6 1/2 che dovrebbe arrivare nel 2021.

– La vostra azienda sarà in grado di cogliere queste nuove opportunità?

«Il nostro obiettivo è di fornire due ruote a motore che possano soddisfare l’esigenza di mobilità e divertimento, in sicurezza, del più ampio gruppo di persone possibili. Riteniamo che l’impatto maggiore del Covid non sia solo legato ad un maggior numero di persone che si avvicineranno alle due ruote, ma soprattutto alla capacità di fornire prodotti in linea con la trasformazione economico-sociale che la globalizzazione ha indotto e che il Covid ha accellerato».

– La pandemia ha costretto la Morini ad un cambio di strategia per il futuro a medio-lungo termine o una volta tornati alla normalità pensate di ritornare alle strategie “pre-Covid”?

«Riteniamo che il ritorno alla “normalità” pre-Covid richiederà ancora molto tempo e che si debba guardare avanti forti del nostro recente vissuto e dei segnali positivi che giungono dal mercato. Le nostre strategie di medio-lungo termine sono state necessariamente adattate ad una nuova realtà che presumibilmente presenterà al contempo aspetti positivi, di cui speriamo di godere, e aspetti negativi a cui  far fronte».
«Come già detto, ci aspettiamo un incremento del numero di persone interessate alle due ruote a motore. Ma anche una maggiore pressione sui maggiori brand da parte di nuovi player non necessariamente provenienti dal settore motociclistico. È infatti possibile che lo scenario competitivo consolidatosi negli ultimi 40 anni possa essere completamente rivoluzionato nei prossimi 10».

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