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Morini Super Scrambler 1200, una piacevole sorpresa Abbiamo provato la nuova scrambler di Casa Morini

morini super scrambler

A tre anni dalla presentazione al Salone di Milano (2017) è finalmente pronta a scendere in strada la Moto Morini Super Scrambler 1200. Una moto dalla fortissima personalità tecnica ed estetica che stupisce per le sue qualità dinamiche. Presto dai concessionari al prezzo di 15.300 Euro. Nel primo anno ne verranno costruite circa 300.

morini super scrambler

Ci sono voluti quasi tre anni perché la Moto Morini Super Scrambler 1200 passasse dai riflettori del Salone di Milano alle vetrine dei concessionari. Ma mai come in questo caso si potrà dire che l’attesa è stata ben ripagata. Perché in un mondo dove l’apparenza si sostituisce sempre più velocemente alla sostanza, la Super Scrambler 1200 è una bellissima sorpresa. Realizzata sulla base della “Milano”, questa maxi Scrambler ha infatti una personalità dinamica che regala a chi l’acquisterà ben più di quanto promette il già più che appagante colpo d’occhio.

morini super scrambler

Purtroppo sarà costruita soltanto in qualche centinaio di esemplari per la stagione 2021. Saranno infatti circa 300 le Super Scrambler 1200 prodotte nello stabilimento Morini di Trivolzio (Pavia) acquistabili a partire dal mese di novembre presso la rete di concessionari Morini. Il prezzo è fissato in 15.300 Euro. Non è poco, ma dopo averla provata possiamo confermare che si paga qualcosa di sostanzioso, non solo una bella immagine… Insomma, è molto più di una moto che si è fatta il lifting con gomme artigliate e manubrio largo per fregiarsi dell’aggettivo “scrambler” tanto  per attirare clientela modaiola.

morini super scrambler

La base è la conosciuta Milano. Ma ci sono tante modifiche.

Come detto, la Super Scrambler 1200 deriva dalla Milano. Ma quando dicono “deriva”, i tecnici Morini forse ne sottovalutano la personalità. OK, esteticamente si vede subito che le differenze fra i due modelli sono rappresentati “soltanto” dalla sella piatta, dalle cover di scarichi e radiatore realizzate con piastre forate, dal manubrio rialzato e dai cerchi a raggi che montano pneumatici tubeless Pirelli Scorpion Rally STR.

Ma poi scopri anche che il telaio è stato modificato in mille dettagli (avancorsa, cinematismi della sospensione posteriore, forcellone, solo per citare il grosso del lavoro) e che freni Brembo e sospensioni Mupo sono stati adattati all’uso specifico della Scrambler. Insomma, con in mano un progetto così, un costruttore giapponese sparerebbe a caratteri cubitali un claim del tipo: “novità assoluta, una moto tutta nuova!”.

Nuova o “derivata” che sia, comunque, la Super Scrambler ha personalità da vendere Ed è questo che conta. Con il giusto orgoglio, il gruppo di tecnici guidato dall’ingegner Massimo Gustato che l’ha sviluppata, sottolinea che la Super Scrambler è una rara (e ormai probabilmente anche l’ultima) moto “analogica”. Una moto cioè che fa a meno di qualsiasi “assistenza” elettronica, se non fosse per la presenza dell’ABS, che è obbligatorio.

E riuscire ad omologare oggi, seppur con normativa Euro-4, una maxi bicilindrica di questo calibro, senza contare su tutti i dispositivi elettronici disponibili, è un mezzo miracolo. Miracolo che diventa completo nel momento in cui la guidi e ti rendi conto di quanto il celebre V2 Morini di 87° e 1.178 cm3 abbia una messa a punto totalmente intonata allo spirito che la Super Scrambler vuole incarnare. E ti meravigli non poco a scoprire che pur senza “ride by wire & company” sia dolce, pronto e corposo a qualsiasi regime. Rispetto al motore originale della Corsaro ci sono 23 CV (116 contro 139) e 500 giri in meno (8.000 anziché 8.500), ma tanto, tantissimo gusto e godibilità in più.

Appena in sella ti meravigli di tanta dolcezza e soprattutto del sorprendente equilibrio dinamico.

La prima cosa che ti colpisce della Super Scrambler è infatti la sua dolcezza. Forte di una posizione di guida che ti mette subito a tuo agio, vanta un equilibrio meccanico/ciclistico che dinamicamente ti toglie ogni pensiero. Una moto facile e spensierata di pari livello è difficile (se non impossibile) da trovare attualmente in questa categoria. Morini ce l’ha fatta provare nelle zone collinari dell’Oltrepò Pavese. Paesaggi stupendi, ma strade dissestate come poche. Ebbene, dobbiamo dire che difficilmente avremmo potuto goderci la giornata in sella così come abbiamo potuto fare sulla Super Scrambler con la maggior parte delle concorrenti. 

La Super Scrambler è il trionfo dell’equilibrio di guida. Docile, “leggera” e intuitiva nei movimenti fin dai primi metri, risulta uno strumento accordato in tutti i suoi componenti man mano che il pilota aumenta il ritmo e decide di andarne a scoprire i limiti. Sorprendendosi sempre di più del fatto che, se i limiti esistono, sono molto più in alto di quanto si possa anche lontanamente immaginare.

Morini Super Scrambler

La Super Scrambler risponde dolcemente alle sollecitazioni del gas. Non soffre di fastidiosi on-off alle aperture dell’acceleratore ai bassi regimi. Semmai le si può imputare una risposta sin troppo pronta già sotto ai 3.000 giri. Ma non certo una erogazione che possa mai mettere il difficoltà il pilota. Anche nelle marce alte, ruotare il comando del gas è come girare il cucchiaino in uno di quei cremosi cappuccini dalla superficie spruzzata di polvere di cacao. Cioè non vedi l’ora di far sciogliere lo zucchero per leccarne il pieno gusto.

Puoi spalancare in sesta da poco oltre 2.500 giri e la Super Scrambler viene via senza incertezze con una accelerazione davvero gustosa.

Quindi cominci a giocare con il V2 Morini anche quando non serve. Il “chiudi-apri” diventa il passatempo pure dove potresti andare a gas costante. E non c’è mai verso di metterlo in difficoltà, da meno di 3.000 giri a poco oltre gli 8.000 indicati è una progressione unica, forte corposa e gustosa, ma senza picchi, e ovattata quanto serve. Ottimo lavoro, davvero.

A questo gioiello si aggiunge una ciclistica di pari livello. l’avantreno è solido (ma mai pesante) fra le mani. Gli inserimenti sono rapidi, sicuri e precisi (e qui il merito va perlomeno condiviso anche con le Pirelli Scorpion Rally STR). E la guida che ne risulta, come potete immaginare, è sempre altamente soddisfacente. Anche quando si vanno a cercare pieghe da sportiva, la Super Scrambler non delude e non spaventa il pilota. Sembra anzi sfidarlo con garbo ad osare sempre più. Sapendo anche di poter contare su un impianto frenante d’eccellenza bene “appoggiato” su sospensioni che permettono di sfruttarlo al 100%. Inoltre sugli asfalti sconnessi le sospensioni assorbono e incassano qualsiasi colpo lasciando sempre nelle mani del pilota il pieno controllo e una inaspettata dose di comfort di guida. Un comportamento non scontato dopo averne provato la solidità nella guida “allegra”…

Dopo averla provata su strada, non ci stupisce che anche sugli sterrati la Super Scrambler non si tira certo indietro.

Con queste premesse, non ci ha sorpreso più di tanto la ciliegina sulla torta rappresentata dal comportamento della Super Scrambler sui percorsi sterrati. Laddove molte “pseudo scrambler”, specialmente quelle di grossa cilindrata, si rifiutano di tuffarsi, come fossero gatti alla vista della vasca da bagno, la Super Scrambler nuota serena e fluida. Basta alzarsi sulle pedane affrontando buche e canaloni e si può guidare con gusto anche nel fuoristrada meno impegnativo. Sempre naturalmente usando l’accortezza di non eccedere con la velocità, perché si tratta pur sempre di una moto di oltre 200 kg nata per l’asfalto…

Insomma, promossa a pieni voti per l’estetica, promossa con lode per la guida e il rendimento generale, c’è solo qualche piccolo appunto che possiamo muovere alla Super Scrambler dopo questo primo assaggio. La sella, pur bella e ben conformata, potrebbe risultare non sufficientemente imbottita per chi usa la moto su percorrenze medio/lunghe, diciamo oltre i 50-60 km a tappa. Ma in questo caso in Morini hanno preferito privilegiare l’estetica. Poi possiamo dirvi che la strumentazione TFT è scarsamente visibile quando si ha il sole alle spalle. E infine l’ABS Bosch (disinseribile) risulta un po’ troppo invasivo sulla ruota posteriore.

Detto questo, converrete con noi che 15.300 Euro possono sembrare anche pochi per una moto costruita interamente a mano in Italia, con componenti tecnici di primo livello e che vanta un rendimento elevatissimo. O perlomeno lasciateci almeno dire che il rapporto qualità prezzo di questa moto è davvero al Top.

La versione con alcuni degli accessori optional disponibili.

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