La scrambler Mondial Hipster, anticipata a Intermot 2016, verrà presentata a EICMA 2016 in veste definitiva col nome di HPS 125, sarà affiancata a inizio 2017 da due nuove proposte: una enduro e una motard.
La FB Mondial Hipster era stata una delle tante proposte a EICMA 2015. Il fascino per il ritorno di un marchio storico del motociclismo italiano, nato nel 1949 e con una dote di 10 titoli mondiali (5 piloti e 5 costruttori, vinti tra il 1949 e il 1957) aveva acceso la fantasia degli appassionati su questa scrambler dotata di una certa personalità estetica, fatta di dettagli nel design ricercato e classicheggiante e abbinati a una tecnica semplice ma orgogliosamente lasciata in bella vista.
FB Mondial Hipster, una piccola scrambler
La destinazione d’uso suggerita dal look della Mondial Hipster vagamente scrambler e dalla tecnica era quella di una due ruote stilosa, facile e confortevole nella guida di tutti i giorni. Veniva infatti presentata in due cilindrate (125 e 250 cc), con ruote a raggi e pneumatici semitassellati (100/90 all’anteriore e 130/70 al posteriore), doppio ammortizzatore posteriore e forcella USD da 41, sella bassa (785 mm Ø) e serbatoio da 14 litri. Il tutto condito con particolari neo retrò, come il design del codino, il porta targa a sbalzo, il doppio terminale di scarico laterale e gli specchietti montati sull’estremità del manubrio.
È possibile acquistarla
Bene, il prototipo della FB Mondial Hipster non solo è già in produzione, ma è “disponibile sin da ora per l’acquisto nei migliori rivenditori di moto europei”. Per il 2017 sarà disponibile solo nella cilindrata 125 cc, una cubatura a cui la Casa milanese ha legato le proprie fortune nelle competizioni mondiali.
Il motore della Mondial Hipster è un moderno monocilindrico dotato di iniezione elettronica e raffreddamento a liquido, con distribuzione a 4 valvole comandate da doppio albero a camme in testa. Le prestazioni sono determinate dalla potenza che è quella massima ammessa dalla legge: 11 kW (15 CV). Più che sufficienti per rispondere sia alle necessità delle giovani generazioni, alla ricerca di mezzi stilosi e in grado di distinguersi dalla massa, così come quelle dei biker più esperti che cercano un mezzo disimpegnato per muoversi nella jungla urbana.
La Mondial Hipster che verrà presentata a Milano col nome di HPS 125 non verrà presentata solo nella versione scrambler, ma amplierà la gamma con una supermotard e una enduro. Il motore base sarà lo stesso usato per la Hipster.
FB Mondial Hipster HPS 125: scheda tecnica
MOTORE | |
Tipo | Monocilindrico 4T, bialbero in testa 4 valvole |
Cilindrata | 124,2 cc |
Alesaggio e corsa | 58 x 47 mm |
Rapporto compressione | 12,6: 1 |
Potenza max | 11 kW (15 CV)/9.750 giri |
Coppia max | 12,3 Nm/7.500 giri |
Lubrificazione | Carter umido |
Rafredamento | Liquido |
Alimentazione | Iniezione |
Avviamento | Elettrico |
Trasmissione | 6 velocità |
Capacità serbatoio carburante | 14 litri |
CICLISTICA | |
Lunghezza | 2.016 mm |
Larghezza | 765 mm |
Altezza | 1.060 mm |
Interasse | 1.370 mm |
Altezza suolo | 155 mm |
Altezza sella | 785 mm |
Sospensione anteriore | Forcella USD con steli da 41 mm di diametro; 90 mm di escursione ruota |
Sospensione posteriore | Doppio ammortizzatore, 120 mm di escursione ruota |
Peso a secco | 130 kg |
Carico max | 2 persone |
Freno anteriore | Disco da 280 mm di diametro; pinza radiale a 4 pistoncini da 25 mm |
Freno posteriore | Pinza flottante a singolo pistoncino da 30 mm |
Ruota anteriore | A raggi – 2,15 x 18” |
Ruota posteriore | A raggi – 2,75 x 17” |
Pneumatico anteriore | 100/90 x 18” |
Pneumatico posterior | 130/70 x 17” |
Colori | Grigio |
FB Mondial una storia che arriva da lontano
L’azienda nasce nel 1929 a Milano, con la denominazione FB (acronimo di Fratelli Boselli), da una famiglia dell’aristocrazia terriera piacentina, originaria di Ancarano e composta dai fratelli Carlo, Luigi, Ettore, Giuseppe e Ada Boselli. Capofila dell’iniziativa imprenditoriale fu Giuseppe Boselli, già valente pilota e comproprietario della azienda motociclistica bolognese G.D.
Dapprima venne aperto un negozio-officina per la vendita e assistenza di modelli G.D, nel giro di pochi mesi, fu chiara la richiesta del mercato verso il mezzo di trasporto economico e robusto come il motocarro. Durante gli anni della sua esperienza sportiva, il conte Giuseppe Boselli aveva conosciuto Oreste Drusiani, valente costruttore di motori per varie case, nella cui azienda di via Milazzo 32 a Bologna, la FB stabilì la sua prima sede produttiva, dedicandosi alla costruzione di motocarri.
L’improvvisa morte di Drusiani e la chiusura della G.D crearono uno stato di incertezza dell’officina Bolognese, superata dalle commesse della CM di Mario Cavedagni, che entrò nell’assetto sociale delle Officine Drusiani, insieme ai figli del fondatore Giannina e Alfonso.
Dopo la morte di Cavedagni, avvenuta nel 1939, vista la buona risposta del mercato, all’inizio degli anni Quaranta la FB e la Drusiani decisero un piano comune di ampliamento della struttura produttiva e l’acquisto di macchinari più moderni, per aumentare la produzione e dedicarsi anche alla costruzione di motoleggere. Sfortunatamente non riuscirono a metterlo in pratica, dato che il 24 luglio 1943, un pesante bombardamento alleato colpì la stazione ferroviaria di Bologna e i suoi dintorni, radendo al suolo l’azienda, ma non i macchinari che erano stati prudenzialmente spostati, in seguito al primo bombardamento su Bologna del 15 luglio.
La collaborazione tra la famiglia Drusiani e la famiglia Boselli proseguì alla fine del periodo bellico, con la ricostruzione dell’opificio, grazie alle ingenti risorse economiche dei Boselli che, di fatto, assunsero il controllo dell’azienda.
Divenuta FB Mondial e in seguito Mondial Moto, ha proseguito nella produzione di motocarri, anche cimentandosi in quella delle motociclette di piccola e media cilindrata, sino a 250 cm³.
Una Mondial 48 SS 3M del 1964
Molto attiva nelle competizioni del motomondiale ha annoverato tra le sue fila piloti di rilevanza internazionale come Nello Pagani, Carlo Ubbiali, Walter Villa, Bruno Ruffo, Tarquinio Provini, ecc. Il suo nome ricorre infatti svariate volte anche nell’Albo d’oro del motomondiale quale vincitrice di titoli in varie categorie. Alla fine del 1957, quando insieme a Gilera e Moto Guzzi decise di ritirarsi dalle competizioni, vantava la conquista di 10 titoli Mondiali. Alla fine degli anni Sessanta il ritorno alle competizioni con lusinghieri risultati, fino alla cessazione della produzione che non raggiunse mai risultati soddisfacenti.
Ripartita in anni recenti come Mondial Moto S.p.A. con una nuova sede a Manerbio in provincia di Brescia, ha presentato il modello Piega 1000 dotato del motore bicilindrico Honda già della VTR 1000, motore plurivittorioso nel Campionato Mondiale Superbike delle derivate dalla serie. Innovativo il sistema di vendita, secondo il quale l’ordinazione e il pagamento della moto venivano effettuati direttamente presso la Mondial Moto. I concessionari erano in effetti solo degli show room dove poter visionare il prodotto.
Nel 2003 in occasione dell’EICMA di Milano (Salone del Ciclo e del Motociclo) diede inaspettati segni di vitalità presentando due futuristiche naked derivate dalla Piega 1000 denominate Nuda e Starfighter.
L’avventura industriale non ha comunque avuto fortuna. Alla fine del 2012 risulta ancora esistente su Internet l’azienda Società GRUPPO MONDIAL SRL con sede a Meda. Il sito, che in realtà rimanda alla società V due, pur pubblicizzando i vari prodotti (le moto ancora invendute al momento dell’asta, e quelle successivamente completate, sono visibili per la vendita presso lo show room di Meda), si occupa di fatto dell’assistenza post vendita dei motocicli, fornendo schemi e spaccati dei vari pezzi, e vendendo ricambi. L’attività produttiva finale di moto non ha mai ripreso forma. Fino ad oggi.