Redazione
Nata dalla creatività del noto bike maker americano, la nuova Yamaha Yard Built SCR950 sembra rivisitare l’originale concetto di scrambler anni 60 grazie ad un mix di linee retro e componenti moderne. Quanti la replicheranno?
Collaborare con i più noti customizzatori del mondo. Questo è il programma Yard Built Yamaha che prosegue anche quest’anno con una new entry di grande pregio, ovvero la Yard Built SCR950, una due ruote unica e replicabile realizzata da Jeff Palhegyi, bike maker californiano già noto per le sue realizzazioni legate alla casa di Ywata.
Il progetto, basato sulla recente scrambler bicilindrica di Yamaha, sembra essere un chiaro omaggio alla Big Bear degli anni Sessanta. Segni evidenti di questo “ritorno al futuro” il logo con i tre diapason impresso sul serbatoio e i cuscinetti per le ginocchia. La verniciatura è bicolore e lo scarico artigianale con i paracalore vogliono al contrario richiamare lo stile delle scrambler più recenti.
Componenti come il manubrio Renthal rivestito in pelle che richiama le cromie della sella e la borsa porta attrezzi collocata sulla forcella anteriore, si fondono perfettamente con lo stile del passato mantenendo comunque la Yamaha Yard Built SCR950 in linea con le richieste del pubblico di oggi.
Il forcellone accorciato è accoppiato con l’ammortizzatore Fox RC1 Podium da 14 pollici, sotto cui spiccano i possenti pneumatici Shinko Adventure Trail montati su cerchi in alluminio a 40 raggi Ride Wrigt soft lip. Per rendere davvero unica la sua scrambler Yamaha Yard Built SCR950 in salsa retro, Jeff Palhegyi è poi ricorso ad una serie di accessori: dal faro posteriore “a bicchierino”, al telaietto, dai fianchetti artigianali, ai parafanghi anteriore e posteriore vintage, ma anche il supporto e la piastra paramotore in alluminio, i tubi dei freni in maglia d’acciaio ed il coperchio del filtro dell’aria personalizzato con il logo “Faster Sons”. Insomma, con la Yamaha Yard Built SCR950, tutto sembra davvero riportaci ai mitici anni 60, tanti fronzoli ma anche tanta grinta. Resta da capire in quanti la replicheranno veramente.
Cesare Sasso
