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#iorestoacasa… a viaggiar per ville sul web

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Il mantra #iorestoacasa mi suggerisce oggi di viaggiar per ville sul web . Vorrei tanto partire per un giro nella  Sicilia occidentale con la mia BMW Gs1200 , in una zona specifica del palermitano: Bagheria, a 20 km da Palermo.

Ciascuna di delle ville di Bagheria ha una caratteristica particolare che la rende unica in tutta Italia. Occorre entraci dentro per rendersi conto della particolarità di queste antiche e nobili dimore. Basta un giretto semplice come tanti in un fine settimana iniziando proprio dalle ville più spettacolari.

Villa Palagonia (Villa dei mostri)

Prospetto dell’ingresso di Villa Palagonia

La Villa dei mostri è l’emblema più importante di architettura barocca suburbana della Sicilia. Pensata come luogo di svago e di villeggiatura, Fu costruita nel 1715 come villa di villeggiatura dal principe di Palagonia, Francesco Ferdinando Gravina e Bonanni. L’architetto don Tommaso Maria Napoli, e all’architetto Agatino Daidone costruirono inizialmente una dimora nobile molto elegante.

 

Il salone da ballo

Fu Francesco Ferdinando II, nipote del principe, l’ideatore delle numerose e grottesche statue, e del bizzarro arredamento della villa. Mostri di tutti i tipi – gnomi, centauri, draghi, suonatori di curiosi strumenti, figure mitologiche- adornano il palazzo e circondano la villa. Queste caricature mostruose forse furono inserite da Francesco Ferdinando per vendetta contro il fato, poiché egli era un uomo brutto e deforme.

La nobiltà del palazzo si apprezza al suo interno dove lussuosi marmi scolpiti dal Gagini decorano le pareti del meraviglioso salone di ricevimento. Anche la loggia coperta è molto ammirata dai turisti pe i suoi bellissimi marmi a colori e mosaici. Una delle stranezze del palazzo, descritta anche da Goethe, è costituita dalle sedie, i cui piedi erano segati ad altezze disuguali così che esse rimanessero zoppe. Alcune sedie e poltrone erano talmente inclinate in avanti che bisognava fare molti sforzi per evitare di scivolare e cadere (Munari, con la sua sedia per viste brevi non ha inventato nulla!). Lo stesso custode avvertiva di fare attenzione alle sedie più solide perché sotto i velluti si nascondevano spilli e spuntoni.

Villa Cattolica – sede del Museo Guttuso

Villa Cattolica

#iorestoacasa viaggiar per ville sul web mi sono imbattuta Questa villa dall’aspetto lineare sorge all’ingresso del paese. Le moto vanno parcheggiate in strada, ma vale la pena entrare a vederla. Nei primi anni del ‘700 Francesco Bonanno, principe di Cattolica, fece costruire questa semplice villa che fece circondare da alte mura merlate, come un castello. Proprio sopra lo scalone d’ingresso sul balcone centrale è possibile vedere stemma del principe di Cattolica, e l’incisione della data di edificazione del palazzo. Il piano nobile della villa dal 1973, in seguito ad una generosa donazione di opere del maestro pittore Renato Guttuso a Bagheria è la sede del Museo Guttuso e ne accoglie anche le sue spoglie. Nel Museo sono conservate opere di Onofrio Tomaselli, Silvestre Cuffaro, Domenico Quattrociocchi, Pina Calì, Giuseppe Pellitteri. Nel corso degli anni altre opere sono state accolte e esposte all’interno del museo.

Al piano terra operano da qualche anno, un laboratorio teatrale e due antiche “putìe” (botteghe): quella dei pittori di carretto dei fratelli Ducato, e quella del maestro Durante, scultore della pietra d’Aspra.

 Villa Trabia

Anche questa villa, costruita dal principe di Comitini verso la metà del 1700, fu successivamente acquistata dal principe Pietro Lanza di Trabia che, nel 1890, ne ordinò il restauro che modifica profondamente l’originario aspetto dell’edificio. Attualmente ha una struttura neoclassica, con poche tracce di barocco all’esterno.

Villa Trabia

Attraverso l’ingresso principale, al piano terra, si giunge ad un grande che permette l’accesso al giardino. Al centro della fontana antistante l’ingresso principale è collocata la statua dell’Abbondanza del Marabitti, che volle raffigurare nel marmo bianco una bella figura di donna seducente e piena di dolce sentimentalità, con gli occhi rivolti verso l’infinito, ricolma di fiori e di frutta, quasi in atto di offrire anche se stessa.

La stanza dell’irrequieto

Nella villa è possibile trovare “la stanza dell’irrequieto”, una camera rivestita dall’artista Ignazio Moncada, nel 1995, in ceramica policroma da lui decorata”.

Villa Butera

Villa Butera

#iorestoacasa: viaggiar per ville sul web mi conduce a villa Butera. E’ un castello molto austero, fiancheggiato da due torri merlate in stile medioevale. Appena entrate a Villa Butera, sui diversi portoni d’ingresso date un’occhiata in alto. Troverete incise una serie di frasi che Giuseppe Branciforti, principe di Pietraperzia e di Leonforte, cavaliere del Vello d’Oro. Persa la speranza di avere il trono di Sicilia, il principe decise di ritirarsi come un eremita nelle terre di Bagheria. Giuseppe Branciforti fece edificare nelle vicinanze del palazzo un teatro, e nel recinto del castello una chiesetta. Pare che il culto a San Giuseppe, ora patrono di Bagheria, fu creato proprio dal principe Branciforti. Il Palazzo, che oggi appartiene al Comune di Bagheria, per un periodo fu affidato dalla famiglia Trabia alle suore per il mantenimento di un asilo frequentato dai bambini del popolo.

 Villa Certosa

Villa Certosa, Bagheria

Questa costruzione originariamente costituiva un piccolo padiglione in stile neoclassico, posto in fondo al viale centrale di Villa Butera. Fu il principe Ercole Michele Branciforti, a seguito di un voto in onore dei Padri Certosini che ne commissionò la costruzione. La Certosa rappresentava una vera attrazione: fu uno dei primi musei delle cere d’Europa per la sua singolarità: raccoglieva statue in cera ad altezza naturale, raffiguranti monaci certosini ed alcuni celebri personaggi del tempo ritratti nella vita di tutti i giorni.

Le cere di Villa Certosa

Il Museo delle Cere, chiamato “il conventino della trappa”, era posto al piano nobile dell’ala est della Certosa. Vi si accedeva salendo una scala a chiocciola in pietra, oggi non più esistente. Grazie ad un complesso ed articolato intervento di restauro si è impedito che andasse definitivamente perduto uno dei siti più raffinati del patrimonio artistico e culturale della Sicilia. Il Museo del Giocattolo Pietro Piraino trova una collocazione quasi naturale nella Certosa, carica, comunque, della sua bizzarra storia e del suo fascino.

Villa Valguarnera

Villa Valguarnera

#iorestoacasa a viaggiar per ville sul web chi ha condotti alla magnifica Villa Valguarnera. La bellezza di questa residenza ha ispirato Giuseppe Tornatore per girare lo spot pubblicitario di Dolce e Gabbana. C’è tutto il fascino della Sicilia racchiuso in questa antica e lussuosa dimora: il piano nobile di villa Valguarnera si è aperto all’ospitalità.  Oggi permette agli ospiti di contribuire, con le loro vacanze, anche alla Rinascita dell’antico splendore di questa perla siciliana, culla dell’intellettualismo dell’isola. La stessa proprietaria è una scrittrice e la residenza è stata meta dei massimi spiriti europei, da Goethe a Stendhal, e vi ha vissuto, per un breve periodo, Dacia Maraini.

Costruita da un allievo del Bernini con pianta a forma di Chiave della Conoscenza, è anche uno dei primi esempi di architettura neoclassica, ed ha ispirato molti architetti, per i progetti delle regge e dei palazzi realizzati in Europa.

L’ingresso della tenuta si trova proprio nella piazza centrale di Bagheria, dov’è anche possibile parcheggiare la moto. Il viale che conduce all’imponente facciata settecentesca, varcato il cancello monumentale, conduce il visitatore nella corte circolare.

Sul portone che dà al piano nobile vi è lo stemma di famiglia, rappresentato da stucchi con due figure femminili, bandiere e animali. Il piano nobile, costituito da tre saloni e dal salone da ballo, tutti decorati con stucchi, dorature, affreschi simbolici neoclassici e grandi vetrate che guardano il panorama, unico, dei golfi di Palermo e Cefalù. I saloni del piano terreno presentano anche decorazioni dell’Interguglielmi, del Semerario, del Velasco e dei fratelli Fumagalli. Molte delle stanze sono inoltre arredate con mobili d’epoca, statue, porcellane e quadri di grandissimo pregio.

Villa Sant’Isidoro De Cordoba

Il percorso di visita all’interno degli ambienti di Villa Sant’Isidoro De Cordova obbedisce alla regola francese della successione di vani. Dal grande vano d’ingresso, detto “quadreria”, si sviluppano i tre ambienti dell’ala est, l’area più privata del piano nobile. Proprio nell’ambiente vicino alla camera padronale sono esposti abiti femminili e un prezioso corredo con abiti da battesimo e comunione. Nell’ala ovest si susseguono gli ambienti di rappresentanza. Alle pareti dello studio ci sono molti dipinti, nel salone, pavimentato con mattonelle in terracotta smaltata, si vedono finte architetture e armi. Più avanti, nella Sala delle armi, alle pareti sono esposte le collezioni d’armi della famiglia e una collezione di monete e banconote.

Per gli appassionati di fotografia gli ultimi tre ambienti ospitano la collezione di camere oscure, macchine fotografiche e cineprese con lastre fotografiche ed elementi per lo sviluppo fotografico e il ritocco. Alla fine della visita si raggiunge anche la terrazza panoramica in cui sono esposti abiti, cappelli, calzature e accessori sia femminili che maschili.

Bagheria: dove mangiare e dove dormire

E’ conveniente dormire in centro a Bagheria, a Villa Scaduto Residence o all’Hotel centrale. Si lascia la moto nel parcheggio dell’hotel e si gira per Bagheria a piedi. E’ anche possibile dormire al mare, al residence Mer et Soleil, sempre a prezzi modici. Interessanti la Trattoria Buttitta e la Trattoria Don Ciccio, cucina siciliana a prezzi abbordabili.

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