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Grandi affari: il web si deve utilizzare, ma, attenti alla fregatura.

I grandi affari che abbiamo segnalato sul nostro precedente articolo, che hanno preso spunto dall’americana abitudine del black friday, hanno aperto un mondo, spesso sotto traccia, con cui tutti gli attori del mercato si devono confrontare.
Abbiamo segnalato con il nostro articolo la distorsione che riguarda aziende tradizionalmente dedicate al B2B come Bergamaschi e SGR, che fino alla scoperta fatta da motospia.it, sembravano assenti dal palcoscenico digitale, e che invece sul web propongono grandi affari attraverso un Amazon tutto italiano prodotti del proprio catalogo.
Ma non sono solo questi due player a presentarsi così sul web, a farcelo notare Giampaolo Meda, giornalista e addetto stampa di Bergamaschi. Ci segnala che anche RMS è presente con il proprio brand sul sito www.ridewill.it . A marchio RMS sono presenti su questo sito accessori e ricambi bici, ma anche componenti moto, oltre 480 pagine di proposte dell’azienda brianzola che interpellata conferma proprio Ridewill come uno dei migliori clienti. A differenza di quanto riscontrato su Yeppon, in questo caso lo sconto non viene strillato, anzi il prezzo finale è riportato in piccolo. E soprattutto non tutte le voci hanno un prezzo minore rispetto al listino, non si può parlare di grandi affari.

Il web è un’opportunità “facile” per il ricambio, serve quel determinato pezzo con quelle caratteristiche e non si ha tanta scelta. Senza muoversi dalla scrivania, col computer aziendale (infatti la maggior parte degli acquisti avvengono tra le 9.00 e le 17.00) si può, identificato il prodotto, riceverlo direttamente all’indirizzo segnalato.
Diverso è l’atteggiamento nei confronti di accessori e soprattutto abbigliamento. Qui entrano in gioco la vestibilità, la taglia, i colori spesso diversi tra quanto si vede sul video del computer e la realtà. Qui assistiamo sempre più spesso ad atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con corrette pratiche commerciali. Il cliente poco corretto utilizza il commerciante per provare il prodotto e verificare i colori ed ha processioni infinite di potenziali clienti che usano il negozio per provare la vestibilità, la taglia o vedere dal vivo il colore.
E poi via alla ricerca sul web, dei grandi affari, del prezzo migliore. Solo un esempio il casco Shark Drak Matt proposto a cifre che vanno da 174 a 275 euro.

Il web si deve utilizzare, ma, va usato con attenzione, perché dietro un prezzo evidentemente troppo basso, c’è quasi sempre la possibilità di una fregatura, ma per questo vi rimandiamo ad un’inchiesta a cui sta lavorando Roberto Avagliano che sarà presto su motospia.it

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