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Forza della natura: Jessica Leyne

Inizia come insegnante di matematica e diventa finalista al mondiale “GS Trophy Worldwide” in Sud Africa, oltre unica donna tra i 7 finalisti scelti per il giro del mondo “Ducati Globetrotter”. Questi sono solo alcuni dei risultati di Jessica Leyne.

28 anni, belga, 162 cm di altezza. Ha attraversato l’Europa, il Giappone, il Sud Africa e la California e non si ferma mai, né per una visiera ghiacciata, né per il fango o un polso rotto. È sua abitudine dire “in sella alla mia moto ho avuto molti giorni difficili, ma mai una brutta giornata”. Jessica Leyne è un esempio vincente di donna in sella.

Jessica Leyne
Jessica non si ferma davanti a niente, qui sulla neve alla guida di una potente KTM

Come sei arrivata in finale al GS Trophy Worldwide in Sud Africa?
Ho iniziato a correre nel fuoristrada 5 anni fa con una BMW F650GS Dakar. Ci ho messo un po’ ad abituarmi allo sterrato e a tutto quello che comporta, ma mi sono subito resa conto che il fuoristrada è un nuovo modo di viaggiare in sella. Lentamente mi sono innamorata di questa scelta. Durante i viaggi con mio marito abbiamo potuto vedere luoghi stupendi, gemme nascoste che non potevano essere raggiunte su strade asfaltate. Mentre la mia guida migliorava le persone mi dicevano che era perché guidavo una moto performante e leggera. Quindi mi sono incuriosita e ho iniziato a guidare la moto di mio marito, una BMW R1100GS, ed ho capito che potevo avere di più. In quel periodo ho gareggiato nel GS Trophy in Belgio e sono arrivata prima. Nel 2016 ho comprato una R1100GS gialla, che ho soprannominato Hyperion, e da lì ho iniziato a fare sul serio. Hyperion mi ha riportato la gioia della vita. Il GS Trophy ha avuto un posto centrale per anni e quando la Francia mi ha dato l’opportunità di gareggiare nel 2017 per un posto nelle finali sudafricane non ho potuto resistere. BMW Belgium mi ha offerto un nuovo R1200GS Rallye per allenarmi. In ottobre ho vinto le finali femminili in Francia. Questo mi ha dato via libera alle finali sudafricane, dove ho conquistato il settimo posto assoluto dopo tre magnifici giorni di gara con donne provenienti da oltre 15 paesi di tutto il mondo. È stato un evento che ricorderò per sempre. Spero di poter competere di nuovo, se un Paese mi consentirà di guidare per la loro squadra, perché il Belgio non ne ha una sua.

Jessica Leyne
In azione alla guida del Boxer BMW

Ci racconti la tua esperienza al Ducati Globetrotter?
Quando Ducati ha annunciato di cercare motociclisti avventurosi per partecipare al giro del mondo con la Ducati Multistrada Enduro, dovevo iscrivermi. Stavano cercando motociclisti che non temessero di cavalcare nell’ignoto, per lunghe ore, in grado di completare la loro ricerca: visitare luoghi del mondo che sono significativi per la Ducati. Sono stata invitato al Bootcamp di Verona, dove ho guidato con altri 13 uomini esperti nel conquistare un posto tra i possibili 7 finali. La Ducati ha apprezzato i miei risultati e mi ha affidato la tratta dal Giappone agli Stati Uniti. Ho trascorso 3 settimane in solitaria in Giappone con la Multistrada Enduro, ho visitato il museo dove risiede l’unico Ducati Apollo e ho guidato sugli ippodromi di Sugo e Motegi. Poi la Ducati Multistrada ed io siamo volati in California, negli Stati Uniti, per consegnare la moto a Eduardo che ha fatto la prima tappa del viaggio negli Stati Uniti.

Jessica Leyne

Eri l’unica donna, che effetto ti ha fatto?
Mi sono sentita onorata di essere stata scelta dalla Ducati. Non solo perché sono una donna, ma soprattutto perché non sono in grado di toccare il suolo con entrambi i piedi. Si sono fidati delle mie capacità, per mostrare a tutti che non è necessario avere una statura alta per guidare questo tipo di moto. Durante l’intero giro non sono mai caduta e non ho mai avuto problemi con le dimensioni della moto. Sono molto grata alla Ducati per avermi dato la loro fiducia.

Come te la cavi con la meccanica?
A 16 anni volevo diventare meccanico, ma i miei genitori pensavano non fosse un lavoro appropriato per una donna. Ho quindi fatto un patto con loro, seguivo il corso per insegnanti di giorno e quello di meccanica la sera. L’ho fatto per 3 anni e alla fine ho conseguito entrambi i traguardi. Mi sono laureata in matematica e fisica teorica e mi sono anche in meccanica. Quindi posso dire di essere brava in meccanica: so cambiare pneumatici, cambi, fare manutenzioni ed eseguire diagnostica. Questo mi è servito moltissimo durante i viaggi. Sapere risolvere i problemi della moto non ha prezzo. Essere indipendente è molto importante per me, posso accettare qualsiasi forma di aiuto, ma mi piace conoscere le mie moto come le mie tasche.

Jessica Leyne

Cosa non può mancare nel tuo bagaglio di viaggio?
C’è chi ama andare in moto da un hotel all’altro. Io preferisco viaggiare con il minimo comfort: cucinare il mio pasto e dormire dove capita. Non mi serve altro che avere la moto in vista per avere una fantastica giornata. Nel mio bagaglio non possono mancare: sacco a pelo, zainetto, coltellino multiuso, utensili per la moto e una bomboletta di WD40.

jessica leyne

Come occupi il tuo tempo quando non sei in sella?
Ero un’insegnante di matematica e prima dell’estate 2017 passavo molto tempo a scuole e a preparare le lezioni. L’estate scorsa ho rinunciato al mio lavoro di insegnante per dedicarmi a un viaggio mondiale con mio marito. Ogni tanto lavoro con lui come falegname, per guadagnare qualcosa in vista del viaggio. Lavoro anche come giornalista freelance: scrivo per riviste e marchi, recensisco prodotti, moto e scrivo articoli sui miei viaggi. La nostra casa è stata venduta, quindi andremo verso l’orizzonte per alcuni anni.

Cos’hai imparato dalle tue esperienze in moto in giro per il mondo?
Ho imparato a non avere paura. Se c’è una cosa che posso condividere con tutti voi è di non avere paura. Il mondo non è così cattivo come tutti vogliono farci credere. Basta guardare le persone che ci circondano, la maggior parte sono gentili, amichevoli e ospitali. È lo stesso in qualsiasi altro paese. Le persone sono curiose e vogliono sapere di te, piuttosto che farti del male. Bisogna essere positivi.
Un’altra cosa che ho imparato è che puoi dormire ovunque, ovunque ti fermi. Mi ci è voluto un po’ per abituarmi al fatto che la notte non è così spaventosa come sembra. Con la mia tenda o bivacco o amaca, posso riposare dove mi fermo con la moto. In quel momento mi apro una birra.

Un messaggio per le lettrici di Donneinsella?

Vivi la tua vita Fai quello che vuoi se non danneggia nessuno. Il mondo è il nostro parco giochi, usalo, esploralo, sentilo, toccalo, vivilo.

Vuoi seguire Jessica, il suo sito è motomentals.be

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