Dainese-AGV, tempo di saldi all’ingrosso

Dainese ed AGV hanno dato il via ad una aggressivissima promozione in occasione dei saldi estivi. Clienti al settimo cielo, rivenditori un po’ meno.

Si sa, i saldi sono una delle poche “boccate d’aria” per le aziende, quando la flessione dei prezzi rende un po’ più dinamico il mercato. Nonostante i motociclisti siano un settore particolare, in quanto pronti a spendere (chi più e chi meno) per la propria sicurezza, il periodo di luglio rimane sempre da record di vendite.

Primissimo spazio nella ricerca Google, mailing list dedicata, ampio spazio nei siti istituzionali (Dainese ed AGV) e la promozione è servita.

Davvero difficile non trovare qualcosa di adatto, con sconti che arrivano fino al 50% in tutti i settori. E se la giacca da turismo tristrato Cyclone D-air® dotata di airbag autonomo per clavicole, spalle, petto e schiena è scontata “solo” del 30% scendendo così ad € 1260, chi si accontenta dell’equivalente senza la protezione attiva può spuntare un prezzo di € 480 per la D-CYCLONE GORE-TEX®. Ampia disponibilità di taglie e colori, non si tratta di una svendita di fondi  di magazzino.

Davvero lodevole la scelta di offrire scontati anche i capi dotati della tecnologia D-air®. Stessa cosa che peraltro accade nella collezione dedicata alle moto sportive.

Una Misano D-air® scontata del 40% arriva a costare solamente €960, mentre la D-air® Misano 1000 col cartellino tagliato ben del 50% scende ad € 750. Solo in quest’ultimo caso ci sono poche taglie per entrambe le colorazioni, il che giustifica una riduzione di prezzo di tale portata.

Interessantissime anche le proposte di AGV, soprattutto perché ad essere ridotti fino al 50% non sono solamente i prezzi di alcuni prodotti “standard” ma, in alcuni casi, anche quelli con più appeal come quelli coi loghi del Dottore, Valentino Rossi.

Tutto bellissimo, tranne che per una considerazione. La casa madre può permettersi di fare questi prezzi, produce e spedisce direttamente senza intermediari. E i negozianti? Magari quelli piccoli, non affiliati a grandi catene. Anche in questo caso internet è inflessibile: adeguarsi o estinguersi. Solo che stavolta la colpa non è delle cattive multinazionali della distribuzione come Amazon, ma direttamente di chi produce e decide i margini dei negozianti.