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COSA FA L’FMI PER NOI MOTOCICLISTI Cosa fa la Federazione Motociclistica per noi motociclisti, leggete le considerazioni di Francesco Menichelli, il sociologo della moto ritorna con le sue considerazioni sul poco o nulla che a Roma fanno per noi, stimolato dal pezzo del collega Fearrara

FMI

FMI fa poco per i motociclisti. Sollecitati, e solleticati, dall’articolo di Massimo Ferrara sul futuro dell’enduro e della funzione della FMI in questo settore che sempre più adepti sta attirando, ci siamo posti una domanda: ma la Federazione Motociclistica Italiana, cosa fa in concreto per noi motociclisti?

Da motociclista non agonista di lungo corso sento parlare della FMI da sempre. Ricordo, da bambino, l’adesivo sul codone del Laverda 750SF di mio zio e mi dicevo che un giorno anche io lo avrei avuto sulla mia moto, immaginandomi alfiere di quel logo su strada e magari, da agonista, sui circuiti.

fmi

Sono rimasto un amatore e la fascinazione per quell’emblema negli anni è andata pian piano scemando tanto che, cinquant’anni dopo, mi chiedo: quali punti di contatto ho avuto con la “mia” federazione dopo una vita in sella?

FMII

A forza di cercare nella mia mente disordinata alla fine ho ricordato che qualche tempo fa mi informai sull’opportunità di diventare istruttore scoprendo che la FMI fa corsi di formazione: ma possibile che non ci sia altro?
Rovistando nel sito istutuzionale, alla sezione tesseramento, cerco i vantaggi per chi si affilia: 1) iscrizione al registro storico; 2) Partecipazione all’attività mototuristica; 3) conseguire la licenza agonistica; 4) assistenza medico – sanitaria e al veicolo; 5) sconti su traghetti, eventi sportivi, fiere e riviste.

Se quindi uno ha una moto moderna, fa mototurismo da solo, ha una copertura assicurativa propria, come quasi tutti noi, e non gareggia i benefici si limitano a qualche sconto…..

Ma allora mi chiedo: una Federazione affiliata al CONI non dovrebbe avere anche una funzione “istituzionale” di tutela degli affiliati e di promozione dell’attività?

Sempre nel sito si legge che MISSIONE della FMI è quella di guardare “alle necessità dei motociclisti sportivi e non, per creare soddisfazione, nuove opportunità e standard di sicurezza mirando a diventare il punto di rifermento del motociclismo italiano”, mentre la VISIONE è quella di “sviluppare, controllare, promuovere e tutelare sul territorio italiano tutte le attività motociclistiche sportive e non, attraverso l’organizzazione di iniziative che riguardano la diffusione di una cultura dell’educazione e sicurezza stradale, la tutela del patrimonio motociclistico nazionale, il rispetto delle regole, delle persone e dell’ambiente, in linea con i principi di trasparenza ed efficienza economica”.

Quindi la mia Federazione dovrebbe difendermi, tutelare i miei interessi di motociclista anche per il tramite di percorsi di formazione e informazione coordinando il tutto con un’attività di promozione sportiva e culturale.

FMI… Posso dire che sono un po’ deluso?

Posso dire che, a memoria, non ricordo iniziative di educazione stradale studiate di concerto con la scuola?
Che non ho mai visto tecnici federali intenti alla verifica, anche solo fonometrica, dei mezzi che partecipano ad iniziative al di fuori dei circuiti?
Che non sento più parlare di messa in sicurezza dei guard rail, tema davvero importante per noi motociclisti ma anche di innegabile rilievo sociale e che invece vorrei vedere al centro delle iniziative di una federazione che dice di voler difendere i propri iscritti?

L’ultimo ricordo che ho di una iniziativa “pubblica” della FMI risale allo scorso anno, quando un provvedimento legislativo sembrava minacciare gravemente la libera circolazione dei mezzi a due ruote su strade non asfaltate; la Federazione si dichiarò subito pronta a dar battaglia, anche legale, in caso di approvazione.
Ma una nota del Ministero precisò che nulla sarebbe cambiato rispetto al passato e pertanto la querelle finì lì.

FMI. Quello che vorrei, invece, sono iniziative di promozione dell’attività motociclistica; di controllo nelle manifestazioni; di formazione, magari rivolte anche ai più giovani per farne dei futuri motociclisti coscienti e consapevoli; vorrei vedere iniziative legislative a difesa dei motociclisti, della loro incolumità e dei loro diritti; vorrei una Federazione vicina al motociclista comune.

Insomma, vorrei essere finalmente fiero anche io di attaccare quell’adesivo sulla mia moto, come mio zio cinquant’anni fa.

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