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BOSCH TI DA UNA MANO (DI TROPPO)

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La sicurezza è la prima preoccupazione di ogni utente della strada, a due e quattro ruote: le novità di Bosch per interviene in questo delicato campo in modo massiccio

I dispositivi di sicurezza vengono sviluppati per il ricco mercato delle auto, e poi, solo dopo, vengono traslati al nostro mondo. E’ stato così con l’ABS, e ora Bosch, il gigante tedesco impegnato nei più svariati settori dall’automotive agli elettrodomestici, ha presentato una serie di novità che chi bazzica il mondo dell’auto già conosce.

Secondo l’ufficio federale tedesco, lo scorso anno il numero di incidenti mortali che han coinvolto moto è salito del 9%. Statisticamente, per gli utenti a due ruote il rischio di perdere la vita in un incidente è fino a 20 volte superiore rispetto a quello degli automobilisti. Portare il numero di incidenti mortali per motociclisti a zero è la nuova promessa di Bosch che ha sviluppato un nuovo pacchetto di sicurezza basandosi sulle stesse tecnologie che consentono la guida autonoma delle auto. Ducati e KTM includeranno i nuovi sistemi di assistenza al pilota nei modelli in produzione già dal 2020.

Per Bosch questo è il passo verso una guida senza incidenti, ma promettono, senza compromettere il divertimento. I sistemi che Bosch ha messo a punto per le moto sono Adaptive Cruise Control, Forward collision warning e Blind spot detection.

Adaptive Cruise Control regola la velocità della moto in funzione del traffico, mantenendo costante la distanza di sicurezza con gli altri mezzi, prevenendo attivamente i tamponamenti.
Il Foward collision warning rileva se un altro veicolo è pericolosamente vicino e avvisa il conducente con un segnale sonoro o visivo. Il sistema si attiva all’accensione del veicolo e assiste il pilota in tutte le gamme di velocità pertinenti.


Il Blind spot detection è un occhio elettronico che aiuta a rilevare la presenza di altri mezzi nel punto cieco del campo visivo del pilota, permettendo al motociclista di cambiare corsia in modo sicuro. Ogni volta che un veicolo entra nel punto cieco del pilota, la tecnologia lo avvisa con un segnale visivo tramite lo specchietto retrovisore
(questa funzione è già presente su veicoli come il BMW C 650 GT.

BMW C 650 GT, il triangolo posto sotto lo specchietto retrovisore avvisa della presenza di un veicolo nell’angolo cieco.


Un altro sistema,
che influirà in modo più evidente sulla dinamica nel motociclo è il MSC, acronimo di Motorcycle Stability Control: monitorando i parametri della moto, come l’angolo di inclinazione, interviene regolando la frenata elettronica e l’accelerazione in modo istantaneo, per un adeguamento alle condizioni di guida. In questo modo il sistema permette al motociclista, durante la frenata in curva, di ridurre l’effetto autoradrizzante ed avere una decelerazione più sicura.

Un’altra delle iniziative di Bosch, ma in questo caso interviene post, è il sistema di chiamata automatica, di 3 tipi: Emergency Call, Breakdown Call e Information call. Il primo interviene in caso di incidente e contatta i mezzi di soccorso fornendo posizione e dati del veicolo; il Breakdown Call invece si attiva in caso di veicolo in panne e contatta l’officina di riferimento, inviando tutti i dati necessari; l’information call infine permette di accedere ad una infinità di informazioni come la geolocalizzazione del distributore di benzina più vicino. Anche questo servizio ci sembra comunque di averlo già visto, optional, sulle BMW turistiche 2018.

L’approccio teutonico del gigante Bosch al concetto di sicurezza è difficilmente paragonabile ad altri nell’universo a due ruote. I miei dubbi su questo (eccezionale) sforzo da parte di Bosch sono due: il lato economico, dove vedremo moto sempre più costose quindi solo chi può permettersi certe cifre può avere più sicurezza (a mio modo di vedere, diritto imprescindibile dell’utente a due ruote); l’altro aspetto è quello legato alle sensazioni: con tutta questa elettronica e sistemi di sicurezza, si avranno sempre più utenti “poco sensibili” a ciò che avviene intorno e sotto le sue ruote, i quali verranno portati in giro dalla propria moto, e non il contrario.

Una piccola perplessità nasce osservando le immagini delle cartelle stampe Bosch: pienamente in linea con lo stile essenziale tedesco, forse fin troppo, dato che non sono facilmente comprensibili.

 

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