Motospia

Vigliacchi, volete uccidermi!

PASQUETTA AL MONTE PENNA

Proposta per… “giretto e pranzo”

LA PREMESSA

7:00 del mattino del Lunedì di Pasqua. Nonostante possa riposare, sono già sveglio. Per principio resto a letto, tentando di riprendere sonno, ma un pensiero, come un tarlo, si è svegliato con me e non mi dà pace. “Ieri sera Paolo ha inviato quel messaggio al gruppo su Wattsapp… ‘Se qualcuno vuole unirsi, domani giretto e pranzo al Monte Penna’”.

“Monte Penna… monte Penna?! Mai sentito! Vediamo almeno dov’è?” Prima di provare a richiudere gli occhi, do un’occhiata a Google Maps: “Mmmmh, da casa mia al Monte Penna: 188 km!”.

Ore 9:00. Mi decido, e finalmente ci alziamo in due: io e la tapparella! Un sole splendente invade la stanza e, come una botta in testa, pare dirmi: “Embhé?! Ti dai una mossa? Son qui che t’aspetto già da un pezzo!” Appurato che non ho possibili servizi sul lavoro, emozionato, alle 9:15 chiamo Paolo: “Paolo, andate ancora al Monte Penna? Arrivo! Dammi mezz’ora per prepararmi, due ore di viaggio, e sono da te”.

Eh già, pazienza: oggi tradisco le mie montagne ma mi piombo ben volentieri là dove la dolcezza si è fusa e confusa con la natura: sugli Appennini, forse chiamati così proprio dal… Monte Penna!

LA TRASFERTA

Ho letto da qualche parte che “il motociclista” aborrisce le autostrade. Giusto! E infatti, anche se è un percorso di guerra, taglierò in verticale la Pianura Padana seguendo prima per Cremona, poi per Parma. Eppoi chiamerò Paolo: chi cavolo sa come si arriva al “Monte Penna”?!…

9:50. Sono in viaggio. Per sommi capi, dalla mia città prendo per… Seriate, Cavernago, Calcinate… Mannaggia, qui ci sarebbe il Castello di Malpaga! Ma continuo: Martinengo, Romano di Lombardia… accidenti: gara di triathlon! Per le deviazioni, perdo tempo dentro al paesello che si sviluppa attorno al suo castello, circondato da un ruscello… bello bello!

Riprendo la galoppata. La visione odierna è straordinaria: Alpi innevate alle spalle, Appennini innevati di fronte: quale sarà il Monte Penna?! Tra rettilinei e rotonde, continuo a seguire l‘indicazione “CREMONA”. La pianura scorre sotto le gomme. Che poi proprio pianura… non è: con tutte le buche, i giunti sconnessi su ponti e viadotti, l’asfalto gobbuto e deforme, di piatto c’è rimasto ben poco! Alla Battisti,evitando le buche più dure”, provo a scorrerci lo stesso, in quell’aperta campagna, inondata di sole, colorata dal verde grano e da alberi in fiore, impregnata a puntino di freschi e profumatissimi… concimi!

Ci scorro, ma con gli occhi sbarrati! Perché nemmeno in queste lande desolate dove, sole, osano le nutrie, puoi permetterti di stare tranquillo! Quando meno te l’aspetti, spuntano i “rilevatori di velocità”: veri e propri “cecchini” che gettano lo scompiglio negli animi e nei portafogli dei poveri utenti della strada! Maledetti AUTOVELOX, come maledetti – lo dico convinto e puntando il dito – sono tutti coloro che se ne approfittano a spese degli ignari malcapitati. Una odiosa, viscida e vile ipocrisia, camuffata dietro le spoglie di una fasulla e fallace “sicurezza stradale”. Infatti…

SE DI SICUREZZA STRADALE SI TRATTASSE, VOI STESSI PER PRIMI, GESTORI E RESPONSABILI DELLE DEBITE AMMINISTRAZIONI, TAPPERESTE TUTTE LE BUCHE PERICOLOSE DI CUI SONO INVECE COSPARSE TUTTE LE NOSTRE STRADE ITALIANE: QUELLE BUCHE DOVE GLI AUTOMOBILISTI CI ROMPONO LE GOMME, E DOVE MOTOCICLISTI E CICLISTI RISCHIANO LA VITA, QUANDO NON CI LASCIANO LA PELLE!! …VIGLIACCHI!!!

Forse proprio per questa zelante arrabbiatura, la strada mi porta a Castelleone, dove si erge, imponente e austero, il Santuario della Madonna della Misericordia… e così mi calmo nei miei pensieri, e riprendo più sereno (ma non meno vigile!) la mia avanzata su Parma, dove cercherò Paolo per andare al Monte Penna…

Sono oramai alle porte di Cremona, città bellissima, che merita almeno una visita nella vita: per il suo Duomo, il suo torrone spettacolare, le botteghe di strumenti ad arco, inebrianti alla sola vista, e per il Museo del Violino con gli straordinari Stradivari e Guarneri del Gesù… Un caffè? Al Caffè Tubino, grazie; che non è in stile retrò, ma è un bar rimasto così, come quando l’anziana signora che sta ora alla cassa era forse più giovane della giovane che ora serve al bancone!

Oggi non passo da questa città ma dalla tangenziale seguirò direttamente il cartello “PARMA”! Ancora pianura, ancora paesi, ancora strade diritte, rotonde e dissausori, ancora autovelox… e un ponte sul Po, messo in sicurezza da mesi ma senza l’ombra di lavori in corso, dove, specie nei giorni di festa, si è costretti a code interminabili per il senso unico alternato (ma non se si è in moto!).

Insomma: tempo e strada scorrono veloci, riempiti di emozioni e di colori, di ricordi e di attese… Finalmente giungo a Parma. La città del prosciutto. La città della Barilla. La città del mio amico Paolo, straordinario gommista, conosciuto al Corso di Guida Sicura Avanzata fatto a Varano Dè Melegari, e dal quale ho acquistato e montato le fantastiche Continental Road Attack 2 Evo, gomme bimescola dall’ottimo grip e che oggi fanno volare la mia Honda NC750X !!… (Pneus Line – Via Emilia Ovest, 113/B  – Tel. 0521.942572)

IL RICONGIUNGIMENTO

“Paolo, dove sei? – Siamo appena partiti. Se sei a Parma, prendi l’autostrada per Fornovo, poi chiamami che ti dico”. A Fornovo ci arrivo con la riserva accesa. Faccio il pieno, un caffè volante e… “Paolo, dove sei? – Stiamo salendo piano! Riprendi l’autostrada, esci a Borgotaro e segui per Bedonia: ti aspettiamo lì

5,10€ per due caselli e 30 km scarsi: non par poco… ma oggi, non si bada a spese! La gioia è troppo grande!! All’uscita di Borgotaro, proseguo risalendo il fondo valle, e finalmente giungo al punto di incontro!! In lontananza riconosco Alessandro e Bianca sull’inseparabile KTM 1190 Adventure, il grande Paolo col suo BMW R 1200 GS e un tizio in tuta, col Monster 821: è Massimiliano, che conosco lì… e siamo già amici! Pugno contro pugno, braccia alzate, sorrisi che sprizzano da sotto i caschi… “Non scendere dalla moto, si riparte subito”! Alessandro apre la strada che da lì, finalmente, inizia a salire verso il Monte Penna…

LA MÈTA

Queste sono le loro zone: ci vengono anche in pausa pranzo! Ma io, non ho nemmeno il tempo di guardarmi attorno, benché il paesaggio sia meraviglioso, ancorché segnato dal lungo inverno: i colori non hanno ancora ripreso vita, gli alberi sono ancora spogli, l’erba ancora bruciata dal gelo…

La mia concentrazione nella guida aumenta, ma è un piacere perché adesso, in questa giostra a cielo aperto, bella come il Paradiso, me la godo e basta! Come arrivare al Monte Penna? Ci pensano loro!! Io seguo e basta! …Che figata!!! Perdo addirittura l’orientamento. So solo che tra valli e boschi, tra salite e curvoni, ci ritroviamo al Passo di Montevaccà… e poi, vedo sfilare Anzola.. e Casalporino e noi ancora su…

Compare la neve sotto il bosco, che più si sale, più si fa spessa, formando dei veri muri laterali: siamo oramai ai 1485 metri del Passo del Tomarlo, 96 km da Genova, 93 da Parma, già 22 da Bedonia! E su questo invisibile confine tra Liguria ed Emilia Romagna, continuiamo sino al Passo del Chiodo, nella Foresta del Monte Penna, oramai in prossimità del nostro Rifugio Casermette del Monte Penna. A tratti adesso anche l’asfalto è ricoperto di neve… Gli ultimi 100 metri sono addirittura una pozzanghera unica! Noi crossoveristi avanziamo, felici di poter inzozzare un pò le moto… ma il Ducatista si ferma prima: gli piange il cuore di imbrattare la sua rossa 821, e ci raggiunge a piedi!

Ottimi salumi, spartani ma non risicati i primi e/o i secondi piatti: il pranzo al Rifugio Casermette del Monte Penna ridà vita e speranza, sorriso e calore alla nostra amicizia e alla bella avventura che oggi stiamo vivendo e celebrando!

Il ritorno avverrà quasi tutto sullo stesso tragitto, a parte l’anello che dal rifugio faremo scendendo a destra sino a Casoni e Amborzasco, per risalire da Allegrezze e Santo Stefano d’Aveto sino a riprendere il Passo del Tomarlo.

17:40. Tornati a valle, ci lasciamo a Fornovo. Causa meteo, saltano i miei programmi di una due giorni in zona. Mio malgrado rientro subito alla base, con più calma, per lo stesso itinerario del mattino…

Ore 21:00. Con un piacevolissimo mal di chiappe, sono a casa, dopo 525 km. Mi stupisco doppiamente: è il giro più lungo sinora fatto in un giorno, ed è il numero di targa della mia auto!! Una giornata davvero indimenticabile: la miglior gita di Pasquetta in vita mia!! GRAZIE PAOLO… per il giretto e il pranzo al Monte Penna!!!

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