Motospia

Un eremita verso Samarcanda in Harley Davidson, l’impresa di Cocco Carnelutti

Un passato difficile e una malattia, una moto d’anteguerra e 6.000 chilometri da un paese abbandonato del Friuli fino all’Uzbekistan. La pazza idea del settantatreenne Cocco Carnelutti, perché della vita non ci si deve mai stancare.

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Sabato mattina di inizio settembre, se ti piace andare in moto e il meteo non è oltraggiosamente ostile ti prepari, scendi in garage, ti metti il casco e parti. E la stessa cosa ha fatto sabato 8 settembre Alfeo Carnelutti, meglio noto come Cocco Carnelutti, solo che farà un giretto un po’ più lungo del normale. 6.000 chilometri per l’esattezza, un viaggio comodo-comodo dalla provincia di Udine a Samarcanda, Uzbekistan.

Cocco Carnelutti
Un passato difficile e il morbo di Crohn non impediranno a Cocco di partire per un viaggio di 6.000 chilometri che lo porterà in Uzbekistan da Udine.

Fin qua nulla di eclatante: certo la stragrande maggioranza di noi non farà mai un viaggio del genere e potrà solo sognare di partire, riflesso nello schermo di uno smartphone o di un computer. Tuttavia i viaggi overland stanno conquistando sempre più motociclisti e quindi non è difficile trovare qualcuno che ha già battuto questa rotta. A rendere speciale l’avventura di Cocco Carnelutti sono però la sua particolare storia personale e la cavalcatura scelta per l’impresa.

Cocco Carnelutti
Le moto sono la grande passione di Cocco, che per il viaggio userà una vecchia Harley Davidson del 1939.

Partiamo da Cocco. E’ facile scrivere #ridefree sotto a una foto su Instagram, ma per il nostro protagonista le parole hanno un peso specifico molto più alto che per gli altri. La libertà della moto arriva dopo 10 anni di carcere per un reato grave. Una libertà che sfida anche una malattia, il morbo di Crohn, che non si sposa con un viaggio per il mondo senza le comodità più scontate.
Veniamo alla moto. A 73 anni suonati (questa è la sua età) cosa usereste? Magari una performante adventure, una comoda crossover o una romantica modern classic, affidabile e con manutenzione ordinaria al minimo. E invece no, Cocco Carnelutti stupisce anche qui. Parte con una Harley Davidson del 1939, “solo” 5 anni più vecchia di lui…

Cocco Carnelutti
Un’avventura avvincente, che sarà testimoniata da un film-documentario prodotto da Uponadream Studios di Gemona (Udine); Cocco viaggerà infatti seguito a breve distanza da una troupe capeggiata dal regista Stefano Giacomuzzi, che racconterà le sfide del viaggio. In ogni caso Cocco non teme certo la solitudine: da anni vive da eremita a Pozzis di Verzegnis, un paese abbandonato vicino a Udine. Da lì scivolerà al ritmo di un paio di centinaia di chilometri al giorno verso la Slovenia per proseguire attraverso i Balcani fino in Bulgaria, Turchia e Georgia, entrando poi in Russia tra il Mar Nero e il Mar Caspio. Dalla Russia infine passerà in Kazakistan e poi in Uzbekistan con l’ultimo tratto (500 chilometri) tutto in sterrato verso l’arrivo a Samarcanda. Motociclettata di sola andata, il rientro è previsto in furgone per una strada diversa.
L’impresa di Cocco Carnelutti ha attirato l’attenzione di vari enti come l’Agenzia Regionale per la Lingua Friulana (Arlef) e il Fondo Audiovisivo FVG, oltre che di molti sponsor privati che hanno contribuito ai costi per visti, benzina, vitto e alloggio.

Cocco Carnelutti
L’impresa ha attirato l’attenzione di videomaker, enti friulani e altri finanziatori che hanno partecipato al crowdfunding per il viaggio

La storia di Cocco appassiona motociclisti e non, lasciandoci un messaggio che vale in tutti i campi: mai mollare e soprattutto mai stancarsi della vita. Quindi non accantonate l’idea di quel viaggio folle dall’altra parte del mondo o di un restauro che tutti vi sconsigliano. La moto è anche uscire dagli schemi, d’altronde ai vostri nipoti dovrete raccontare qualcosa di interessante del nonno centauro, no?!?

Ride safe, Cocco!

Volete seguire gli aggiornamenti del viaggio? C’è la pagina Facebook @pozzissamarcanda

Cocco Carnelutti

 

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