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Suzuki V-Strom 800 DE. La mia Islanda Paolo Bertelli, in Islanda con il nostro Massimo Ferrara, ci racconta la sua esperienza sull'Isola con la nuova Suzuki V-Strom 800 DE

La mia Islanda in V-Strom 800 DE, di Paolo Bertelli.

Quest’estate mi sono voluto regalare un’avventura su cui meditavo da tempo.
Premetto che ogni anno ho la fortuna di fare il giro dell’Islanda accompagnando dei piccoli gruppi di motociclisti alla scoperta di questo splendido e impegnativo piccolo paradiso.
Già, poca popolazione sparsa in un territorio irrequieto portano ad un relax visivo mentre si percorrono le belle strade, più o meno asfaltate, che collegano le mille attrazioni del territorio.
Quest’anno voglio portare una moto che mi incuriosisce da quando l’ho vista in Eicma: Suzuki V Strom 800 DE nella nuova versione con il 21” anteriore.

Suzuki V-Strom 800 DE

L’Islanda è una terra che, motociclisticamente parlando, mette alla prova i mezzi per le particolarità delle strade e le condizioni meteo che cambiano in pochi minuti spaziando dalla pioggia al sole, dal vento insistente alla temperatura che in poche curve cambia rapidamente con variazioni anche di 10°. Gli pneumatici sono soggetti a forte usura, sia sull’asfalto particolarmente drenante e molto abrasivo che sulle strade in terra battuta, facili da percorrere ma anch’esse molto usuranti. Bisogna calcolare che un viaggio in Islanda “impegna” un treno di gomme. Sempre che la moto la spediate, così da poter consumare tutti i copertoni tra fiordi e cascate …
Ritirata la moto, montati gli accessori minimi necessari a questo viaggio (sostegni per navigatore, telefono e GoPro), preparate le borse, la porto a Reggio Emilia, pronta per il lungo viaggio sul mezzo messo a disposizione dall’organizzazione IslandaInMoto .

Lasciati gli oltre 30° dell’Italia, mi accoglie una splendida aria frizzante e il termometro dice 14° … perfetto!
Ritirata la moto a Reykjavik assieme a quelle dei miei compagni di viaggio, inizia l’avventura. Giusto il tempo di conoscerci tutti, tra partecipanti dei diversi gruppi in partenza, davanti ad un ottimo buffet nell’albergo dove alloggiamo, e darci appuntamento al mattino dopo. Alle 9:30 partenza…
Nonostante non sia più neofita di questa terra e l’abbia percorsa più volte in lungo e in largo, l’emozione che mi suscita è sempre molto forte.
Appena usciamo dalla capitale ci togliamo dalla civiltà e ci dirigiamo verso una delle cascate che sono state set nel film Trono di Spade. Il tempo come spesso accade alla partenza, ci accompagna con una pioggia che crea l’atmosfera. L’Islanda va conquistata e vissuta nelle sue molteplici sfaccettature, soprattutto meteorologiche.

Il gruppo familiarizza con la segnaletica e la guida dei residenti, molto corretti e disciplinati.
I primi chilometri di asfalto mi fanno apprezzare le risposte del motore del mio V-Strom ed io prendo confidenza con le gomme Dunlop di serie. Non ho avuto un’ottima esperienza con le Dunlop in passato e sono un po’ restio a lasciarle andare ma la sensazione è subito positiva.
La posizione di guida è leggermente compressa per me, avrei voluto qualche cm. in più di spazio per le gambe ma mi adatto. Non vedo l’ora di provarla su strade non asfaltate.
Ci dirigiamo subito nel fiordo di Hvalfjordur, un susseguirsi di curve e panorami unici… Alla prima sosta caffè raccolgo le prime positive impressioni dei miei compagni di viaggio.
Ci dirigiamo verso la splendida penisola di Snæfellsnes dove facciamo il primo incontro con le foche.

 

V-Strom 800 DE in off road

Intanto il tempo ci sta supportando e proseguiamo con l’avventura. Iniziamo qualche assaggio di terra e il V-Strom mi fa capire che posso contare su di lui. Non perde aderenza nemmeno nelle curve e la voglia di terra e sassi si fa molto più forte. Ma domani abbiamo lunghi tratti di sterrato e potrò capire meglio.
Partenza di buon’ora, con l’abbondante “quarto d’ora di ritardo accademico” che devo tenere in considerazione e proseguiamo con l’esplorazione. Non possiamo evitare un altro dei tanti set cinematografici di Trono di Spade con la montagna più fotografata d’Islanda. Vedendola con la giusta luce ne comprendiamo il motivo.
Nel gruppo abbiamo diverse tipologie di moto. Da GS 750 a Guzzi V85TT, da Multistrada a BMW R1250RT e R1200R.

Con la 54 in direzione Nord-est inizia uno sterrato di una sessantina di km dove, anche per non alzare troppa polvere davanti a loro, dopo aver visto che non c’era problema per nessuno su questo fondo, testo motore e tenuta della mia moto. Spettacolo! Il baricentro basso la rende facile da portare, la tenuta di strada è ottima; il motore morbido ma che eroga subito e bene la sua potenza mi entusiasma. Provata fino oltre i 130 km/h non ha avuto nessun tipo di indecisione. Una piccola pecca è la guida in piedi dove il manubrio è troppo basso. Sono alto 185 cm e la posizione che devo tenere non è troppo confortevole sulla lunga distanza.
Il vantaggio è che si guida molto bene anche da seduti…

Il tour prosegue. Altri sterrati, qualcuno più impegnativo degli altri, e tante curve su un mare a tratti entusiasmante e spiagge dove la corrente del golfo porta una sabbia bianca caraibica.
Nei giorni seguenti si prosegue con cascate, museo delle Case preistoriche, escursione per l’avvistamento cetacei, deserti incontaminati, laghi glaciali ed incontri con le volpi artiche il tutto in un clima che spazia veloce tra sole, pioggia e vento. L’abbigliamento è particolarmente importante in Islanda ma a questo argomento dedicheremo un altro spazio.
Le tappe sono tutte di media distanza ma le tante attrazioni che le riempiono e la poca voglia di ripartire rapidamente ci fanno arrivare in hotel giusto in tempo per una doccia (non sempre in verità) e la cena.
Tranne quando, arrivati in hotel, qualcuno mi chiede un extra uscita per provare un tratto più impegnativo ed arrivare ai piedi del ghiacciaio.

V-Strom 800 DE in off road impegnativo

Scaricato il bagaglio in hotel e lasciata la dolce zavorrina in relax, partiamo per questa nuova avventura. Una dozzina di km di asfalto poi ci addentriamo su strada battuta che in breve tempo termina lasciandoci di fronte ad una distesa di pietre e sassi portati dallo scioglimento di uno dei canaloni del ghiacciaio Vatnajokul… Una pista sempre diversa ogni anno a seconda del disgelo primaverile. L’affrontiamo con attenzione ma con impeto per la voglia di arrivare velocemente alla meta e per chi ci aspetta per la cena… l’orario non gioca a nostro favore…


Il percorso mette bene alla prova i nostri mezzi. Nonostante le gomme in versione stradale la Suzuki V-Strom 800 DE mi meraviglia per come si comporta sull’impegnativa pietraia. Arrivati ai piedi del ghiacciaio lo spettacolo che ci si presenta e come sempre mozzafiato… un piccolo lago di iceberg e la distesa del ghiacciaio. Lo spettacolo mozzafiato che lascia Andrea senza parole. Si siede in un angolo in contemplazione per mettere in ordine tutte le emozioni… non interagisce. È stato più impegnativo portarlo via da lì che arrivarci…

Gli ultimi giorni presentano alcune delle attrazioni più famose, tra ghiacciai e cascate, geyser e puffin, ed in alcuni si manifesta già la malinconia della prossima partenza; tra promesse di tornare con più tempo e quelle di portarci la famiglia ci avviamo verso la capitale.
È il momento di preparare le moto per il loro ritorno portandosi dietro tutti i segni di un’esperienza vissuta appieno e che forse nessuno riusciva a immaginare così intensa.

Questa mia prima avventura islandese in V-Strom 800 DE è stata una piacevole sorpresa anche per me. Tanti pregi e qualche piccola miglioria mi hanno fatto conoscere ed apprezzare un mezzo adatto a tutti, molto semplice e collaborativo alla guida

V-Strom 800 DE pregi e difetti

Riassumendo pregi e difetti, la mancanza che ho sentito di più è il Cruise control. L’acceleratore è molto performante e rende un po’ più impegnativo e stancante mantenere la velocità costante soprattutto quando viaggi al limite consentito.
Il cupolino di dimensioni ridotte mi ha dato l’impressione di non proteggere abbastanza il corpo, soprattutto considerando le mie dimensioni non proprio minute. Ma quando ho avuto la possibilità di aprire il gas quasi a piena potenza mi sono trovato ad alta velocità senza i ricevere fastidiose turbolenze sulle spalle o sul casco. Il mezzo non ha avuto alcuna esitazione o vibrazione lasciandomi una sensazione di affidabilità e tranquillità.
Piccole vibrazioni sulle pedane si iniziano a sentire solo dai 5000 giri in su
La prova sul bagnato superata anch’essa molto bene, in Islanda ha poco valore perché come già detto l’elevato grip stradale falsa il risultato. Devo dire che la presa USB posizionata lateralmente a mio avviso è troppo esposta alle intemperie rendendola praticamente inutilizzabile sotto forte pioggia.
Per l’utilizzo che faccio io della moto sulla versione base aggiungerei le barre para carena, sostituirei il para motore con uno più resistente e metterei para mani rinforzati per poterla vivere più in serenità e godermela per come questo mezzo merita di essere vissuto… A 360°!

Dopo quasi 4000 km di test sono felicemente costretto a promuovere a pieni voti il SuzukiV-Strom 800 DE con il 21” anteriore in tutte le condizioni di strada.
Alla prossima!

L’autore, a sinistra, con Alessandro Tamburini di Islandainmoto

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