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Pirelli Day a Imola… la SBK non corre, gli amatori si. Ridicolo!

pirelli day

Il lunedì dopo la gara Superbike sospesa a Imola, e dopo una notte di pioggia continua che ha messo in allarme rosso l’Emilia Romagna, al Pirelli Day gli iscritti si sono sentiti dire che se volevano girare erano liberi di farlo… «Montando gomme rain». Ma che non gli sarebbero stati restituiti i soldi dei turni in pista.

Perché due pesi e due misure sulla sicurezza del motociclista?

lunedì 13 maggio era in programma sulla pista di Imola il Pirelli Day. Si tratta di una lodevole idea della Pirelli per avvicinare gli appassionati alla Superbike. in questa manifestazione, infatti, vengono proposti sia per la gara di Imola che per la gara di Misano del prossimo giugno, dei pacchetti che vanno dai semplici 4 turni in pista da 20’ il lunedì dopo la gara del mondiale  (169 euro) ai turni del lunedì più il pass paddock per tre giorni (209 euro) fino al “kit completo composto da 4 turni, pass paddock per i tre giorni della gara e pranzo della domenica nell’hospitality Pirelli nel paddock. 

Bellissima idea. Chissà quanti motociclisti amatori avranno aderito con entusiasmo e pagando con largo anticipo per riservarsi questa occasione! Peccato che, lunedì mattina, presentandosi in pista già delusi dal non aver potuto vedere Gara-2, zuppi di pioggia dal giorno prima e sperando in un rimborso della quota pagata per i turni, si siano sentiti dire: «La pista è aperta, non è pericolosa, sta a voi scegliere se entrare, ma solo con gomme rain, o rinunciare. Ma per noi la pista è agibile senza problemi».

pirelli day

Si sono comportati come se la domenica non fosse successo nulla!

Se avete seguito la vicenda della gara Superbike di domenica a Imola, troverete queste affermazioni alquanto discutibili. A causa della pioggia, la gara-2 della tappa imolese del mondiale Superbike è stata giustamente annullata. «Troppo pericoloso girare sul bagnato a Imola con l’asfalto che non drena e i muri così vicini» Parole e opere del leader del mondiale, Alvaro Bautista.

Ebbene, dovete sapere che una volta sospesa la gara, su Imola e dintorni la pioggia ha preso a cadere con ancor più intensità, e non si è fermata per tutta la notte. E al mattino seguente stava ancora piovendo con decisione. Vista la situazione, la regione Emilia Romagna ha lanciato l’allerta rossa. Alcuni fiumi sono esondati (il Savio e il Montone), creando molte difficoltà agli abitanti delle province di Cesena e Forlì. Insomma, è piovuto come non si vedeva da molti anni in quella zona.

Presi in giro la domenica per la gara annullata o presi in giro il lunedì al Pirelli Day per essere stati invitati a girare in condizioni peggiori? 

Alla luce di questi fatti, la domanda sorge spontanea: tutti gli iscritti al Pirelli Day sono stati presi in giro la domenica, quando è stata annullata la gara che doveva essere corsa da professionisti con moto e gomme perfette e con un asfalto molto meno allagato del lunedi mattina, o sono stati presi in giro lunedì mattina dagli organizzatori del Pirelli Day (Promoracing), dalla Pirelli stessa e dai responsabili del’Autodromo?

Tutti gli attori coinvolti, infatti, sembra non si siano curati della sicurezza degli iscritti. E magari speravano anche di fare il doppio business vendendogli le gomme rain alla modica cifra di 430 Euro montaggio compreso…

Una delle due risposte è quella giusta! Non ci sono altre spiegazioni che Pirelli, Promoracing  e/o i responsabili della pista possono tirare fuori. 

Siccome il buon senso ci fa pensare che la presa in giro sia stata quella del lunedì, magari c’è qualcuno fra tutti gli attori coinvolti che vuole darci una spiegazione per un comportamento così irrispettoso. Comportamento che ha già scatenato l’ira dei motociclisti presenti, che non hanno mancato di farsi sentire sui social.

Insomma, quando si tratta di piloti professionisti (e ci sono le telecamere TV accese), si mostra al mondo intero un incedibile buon senso. In barba alle carte delle omologazioni. Quando le telecamere sono spente e non ci sono testimoni scomodi, si mostra la vera faccia. Quella del business a tutti i costi, sulla pelle degli appassionati. 

E se qualcuno si fosse fatto male al Pirelli Day, l’assicurazione avrebbe pagato? Permetteteci di dubitare…

Alla fine quasi tutti fra i circa 240 iscritti (totale incasso oltre 40.000 Euro) hanno rinunciato a girare e sono tornati a casa con la t-shirt più costosa della loro collezione: 169 Euro per una maglia nera con il logo Pirelli e SBK.

In tutto avranno girato una decina di moto. Fra cui la Suzuki 1000 di un apripista che si è sdraiato al secondo giro (tanto per dimostrare chiaramente quanto fosse sicuro girare!!!). Una situazione semplicemente paradossale!

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Un video postato sul gruppo Facebook “Moto da Pista”.

Per finire un’ultima considerazione. Mettiamo per assurdo che qualcuno fra chi ha avuto il coraggio di girare fosse stato coperto con l’assicurazione della FMI. E mettiamo che fosse caduto e che poi si fosse rivolto all’assicurazione per essere risarcito… Riuscite a immaginare quante risate si sarebbero fatti negli uffici dell’assicurazione? Gli sarebbe bastato mostrare le registrazioni TV di domenica per tirarsi fuori dal “problema”. 

Davvero desolante dover vedere come il motociclista appassionato sia spremuto e sfruttato sempre e comunque. Ora vedrete che Autodromo di Imola, Pirelli, Promoracing, così come chi ha omologato la pista, si rimpalleranno a vicenda la responsabilità. Senza arrivare all’unica conclusione che sarebbe stata veramente accettabile. Cioè restituire i soldi a chi era in pista lunedì. O almeno offrirgli un rimborso in natura: turni di altri eventi, buoni sconto su acquisto pneumatici, ecc. ecc! 

Altrimenti dobbiamo pensare che in nessuna delle aziende/entità coinvolte in questa vicenda le teorie di “Customer Care” e “Customer Satisfaction”, di cui tutti i guru del marketing si riempiono la bocca, siano in alcun modo conosciute e applicate.

 

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