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Nuova Zelanda 2020 Una Honda nell’isola del sud

Salpare per l’isola del sud

Le piccole ed eleganti navi da crociera che ti traghettano nell’isola del sud della Nuova Zelanda partono alle 8,30 di mattina ma è bene fare il check-in almeno un’ora prima. È consigliabile arrivare al porto per tempo. L’area portuale, infatti, è molto estesa e trovare la zona nella quale attraccano i traghetti Interislander non è proprio immediato.  Dal gabbiotto del check in le moto hanno un percorso dedicato: occorre seguire la striscia blu per arrivare all’area di attesa riservata ai motociclisti.  Ho atteso un po’ di più del previsto  ma con serenità: quando si è in vacanza, e soprattutto con una Honda nell’isola del sud della Nuova Zelanda, non si deve aver fretta.

con una Honda nell'isola del sud
Attesa nell’area dedicata
una Honda nell'isola del sud
La traversata

I traghetti

Su questi  traghetti i neozelandesi usano un modo tutto diverso (a mio avviso migliore) per parcheggiare e fissare le moto in stiva. Perpendicolarmente alla parete del fianco della nave vi sono degli inviti sui quali far salire la ruota davanti della moto che non può più muoversi. Con le doppie cinghie attaccate alle manopole o alla struttura laterale, la moto viene poi fissata. Questi traghetti  sono davvero belli ed eleganti: fa piacere rilassarsi seduti nel giardino d’inverno al nono piano.

 

 

 

con una Honda nell'isola del sud
La navigazione tra fiordi e isole per approdare all’isola del sud

La traversata dura quasi quattro ore e l’arrivo a Picton  è affascinante.

Si naviga a lungo tra piccole isole in un fiordo al termine del quale c’è il porto dell’Isola del Sud. E’ il momento di far sbarcare la piccola Honda nell’isola del sud  della Nuova Zelanda.Il primo traghetto della mattina da Wellington (Isola del Nord) a Picton ha impiegato quattro ore. Da Picton, nel pomeriggio si percorrono pochi chilometri per arrivare a Nelson. Spostarsi lungo tutta la costa per i fiordi tra Picton e Nelson sarebbe fantastico, ma occorrerebbe rimanere molto più tempo sull’isola per scoprirne tutte le bellezze. Mi accontento di una sosta ad Haveloc per un po’ di foto. 

 

NELSON

La piccola città di Nelson si affaccia sulla Tasman bay, chiamata anche golden bay per la sabbia dorata delle sue coste.

Nuova Zelanda. Un’ Honda nell'isola del sud
Tasman Bay

La spiaggia Tahunanui è molto estesa ed è davvero strano, per noi che abitiamo nell’altra parte del mondo, trovarvi molta gente che prende il sole e che nuota durante le festività natalizie. Il nome della città, cosi’ come quello di molte sue strade e parchi, deriva dal famoso ammiraglio Nelson che qui approdo’ dall’Inghilterra insieme ad altri pionieri.

con una Honda nell'isola del sud
I cottage dell’Hotel Mercure di Nelson

South Street è deliziosamente “arredata” da cottage stile inglese. Anche l’albergo che mi ospita, dal quale sto scrivendo, appartenente alla catena Mercure, è organizzato in tanti cottage indipendenti,  in mattoni rossi, arredati nel tipico stile inglese. Nell’area circostante vi sono alcune delle più belle spiagge dell’isola del sud della Nuova Zelanda ed il sole, in questa regione, risplende più che in qualunque altra zona del Paese. Tramontando molto tardi risplende ancora anche sulla piccola Honda, pronta a nuovi raid in quest’isola che si preannuncia già stupenda.

Spazzata dal vento

Guido la mia moto su una terra spazzata dal vento. Gli alberi nell’isola del sud della Nuova Zelanda assumono forme strane, totalmente plasmate dal vento. A volte le folate sono tanto forti che spostano me e la moto. Mi sono accorta subito, appena sbarcata a Picton, che il vento è potente, freddo e tagliente. Mi attrezzo, fa più freddo rispetto all’isola del nord. Occorre indossare una maglia tecnica anti vento sotto la giacca sfoderata che ho indossato nell’isola del nord della Nuova Zelanda.

 

L’Honda e il vento

una Honda nell'isola del sud
La piccola Honda

Sulla SH 6 che si srotola da Nelson a Punakaiki, il tratto che porta a Westport è interamente collinare e montano. Le curve si susseguono, tra pascoli e boschi con alberi altissimi sagomati dal vento. Quando imbocchi la “West Coast Touring Route“ continui a percorrere strade di montagna e non hai idea di quali emozioni ti attendono. C’è vento a tratti, anche molto forte. Mi stupisco di come una moto così leggera, l’Honda CB500X che mi porta in giro da giorni in nuova Zelanda, rimanga così stabile ed equilibrata nonostante il forte vento.

na Honda nell'isola del sud
West Coast Road

West Coast Touring Route

Dopo una curva, dall’alto della montagna, improvvisamente scorgi l’oceano con i cavalloni furiosi che si infrangono su tante micro isolette. Questi scogli alti e appuntiti resistono, da secoli, alle sferzate delle onde oceaniche e rimangono avvolti dalla schiuma delle onde del mare.  Inizia qui l’avventura lungo tutta la “West Coast “. Lo spettacolo dell’oceano che si infrange su spiagge sterminate con fragore e violenza, mandando in sospensione nell’aria gocce di acqua e sale, genera un’atmosfera emotiva di sbalordimento e di soggezione nei confronti di una natura così forte, attiva e pervasiva.

na Honda nell'isola del sud
L’oceano che si infrange sugli scogli

Le curve si susseguono nell’incantevole panorama della West Coast, circondata dal verde – rigoglioso e pluriforme – e dall’oceano, presente ad ogni curva con uno spettacolo diverso. Vorresti fermarti a per fotografare ogni luogo: tutto è incredibilmente emozionante. Percorrere in moto queste strade, attraverso questa natura… non ha prezzo!

Capo Foulwind

Con le moto il raid prosegue verso sud, nel Paparoa National Park.  Lungo la West Coast vale la pena di imboccare la traversa che conduce a Cape Foulwind. Alla fine della strada un ampio parcheggio accoglie le moto. Occorre proseguire a piedi, attraverso un percorso naturalistico che si arrampica sulla collina.

una Honda nell'isola del sud
Il faro
una Honda nell'isola del sud
Vento e natura

Il progetto di ri-vegetazione messo in atto negli ultimi 22 anni ha donato a quest’area un aspetto davvero speciale. Il faro nel cielo plumbeo assume un’aria del tutto particolare. Superato il faro, se si prosegue per circa due chilometri si assiste lungo il percorso allo spettacolo delle onde che si infrangono violentemente contro gli scogli. Giunti proprio al Capo Foulwind se ci si affaccia e dall’alto è possibile scorgere, tra gli scogli, qualche leone marino che si riposa tranquillo.

una Honda nell'isola del sud
Felice

E’ comunque possibile anche arrivare in moto fino alla spiaggia di Capo Foulwind, dove c’è il parcheggio di un’altra area naturalistica, e dov’è possibile avere incontri davvero ravvicinati con i leoni marini e con i kia che accettano di beccare le molliche di pane direttamente dalle mani dei turisti.

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