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MOTO-ART. L’artista Marina Kaminsky interpreta le moto

In occasione dell’inaugurazione della nuova sede di Scuolamoto di Milano, Marina Kaminsky ha realizzato un’art performance pensata per gli appassionati delle due ruote. L’abbiamo intervistata per conoscerla e scoprire la sinergia tra un’artista e una donna in sella.

Marina Kaminsky
L’artista all’opera, Marina Kaminsky durante la performance live in occasione dell’inaugurazione di Scuolamoto

Ci racconti l’opera di stasera?
L’art performance è una magia. Una catarsi totale. Una dimensione multisensoriale, inebriante, carica di endorfina. Energia pura. L’opera di stasera la dedico ai centauri, donne e uomini.

 

Nelle tue opere d’arte c’è molto dinamismo. Cosa rappresenta per te la velocità?
Per non essere mangiate, le gazzelle devono saper correre molto velocemente.

Hai realizzato delle opere con delle moto. Come sono nate?
Sono nate da un progetto con la rivista Le moto BMW. Ai tempi stavo preparando una mostra dedicata alle moto Boxer BMW, intitolata “Boxer in Blu”. Sono partita con una serie di quadri accademici. Poi, ad una settimana dall’evento, ho cambiato idea e ho realizzato opere uniche nel loro genere, montate sui pneumatici delle moto BMW, dal titolo “BA-ROCK”. Ho lavorato giorno e notte, ma ne è valsa la pena.

Marina Kaminsky
Marina Kaminsky cn un adelle sue opere dedicate al mondo BMW, tutte montate su pneumatici usati da moto BMW

Le donne nella storia dell’arte, come nel motociclismo, hanno avuto poca visibilità. Cosa vuol dire essere un’artista donna?

Essere una donna nel mio caso è imprescindibile dall’essere un’artista. Per di più essere single alimenta la creatività e la sublima. La vita da single è il prezzo da pagare. L’Arte non lascia molto spazio agli altri amori. Non tutti gli uomini accettano di passare in secondo piano. Io non ne ho conosciuti. Difficile accettare il mio modo di vivere. Dimentico tutto se sono presa da un progetto. Se mi trascina un’idea, divento sorda e muta. Dimentico gli appuntamenti. Divento totalmente introspettiva.
Mio padre mi chiamava May (in russo vuol dire maggio. È il mese più mutevole dell’anno, la vera primavera alle nostre latitudini). Mio padre, che io adoravo, era un ufficiale dell’Aeronautica Militare Sovietica. Avido lettore e intellettuale discreto e taciturno, amava la natura in una maniera viscerale, iniziandomi al rispetto, alla riverenza, ma anche al sentirmi a mio agio in grembo alla Natura. Forse ho dotato mio padre di un’aura sovrumana, ma gli devo il mio senso di sopravvivenza animalesco. Disciplina corporea e temerarietà. Per lui il mio addestramento alla sopravvivenza era un autentico atto di fede e di protezione. Non appena iniziai a camminare, mi costruì un paio di sci su misura. A dieci anni smontavo e montavo un Kalashnikov in 60 secondi. Sapevo accendere il falò con un fiammifero solo (sapevo che ne aveva altri, ma se fallivo restavamo al buio a mangiare la carne in scatola fredda).
Dici che è una follia? Mica tanto! Dopo 40 anni sono uguale. Faccio yoga, medito, lavoro sodo e non ho paura di niente e di nessuno. Nemmeno del cancro che mi ha colta di sorpresa 4 anni fa e che sto ancora combattendo. La mia tenacia è tipicamente femminile.

Secondo te le donne hanno una marcia in più?
Sono assolutamente convinta della supremazia delle donne! Siamo geneticamente programmate a fare mille cose contemporaneamente. Siamo creative nelle situazioni familiari complicate, analizziamo l’identità umana e le convenzioni sociali, siamo figlie, madri, economiste, strateghe, stacanoviste del quotidiano; compagne affidabili.

Entri in un garage, ci sono 3 moto: quale attira la tua attenzione?
Come Lucio Battisti: “Tutta cromataaaaaa…”

Come affronti le partenze della vita: sei scattante o hai bisogno di scaldare il motore?
Se il tempo è uggioso posso essere molto lenta a volte.

Marina Kaminsky
A sinistra l’autrice Benedetta Marazzi con Marina

Hai una moto. Dove vai?
Al mare!

Fai un viaggio. Chi porti nel sellino posteriore?
I miei sogni. Ne ho tanti. qualcuno si e avverato, su altri ci sto lavorando.

Hai un bagaglio di viaggio piccolo: a cosa non rinunci?
Non rinuncerei mai al mio iPhone e alla crema idratante. I vestiti sono solo degli stracci… ma il golf di cachemire mi ha salvata tante volte, anche in Africa.

Se dipingi una strada è dritta e larga, stretta e tortuosa oppure sterrata?
Milano-Bologna sicuramente no! Sterrata mi affascina di più. Se non è su Google Maps è ancora meglio.

Qual è la strada del mondo che preferisci?
È una strada che ti cambia dentro. Sto pensando di fare il Cammino di Santiago…

Un messaggio per le lettrici di WomenOnBike.com
Siate libere di vivere le vostre emozioni, il vostro sentire il Mondo, di affrontare la vita con umorismo. Non rinunciate ai sogni, non fatevi soggiogare da nessuno. Voi siete Dee! Non dimenticatelo mai!

marina kaminsky
Marco Zacchetti, fondatore di Scuola Moto Via Quaranta 50, Milano Fondata nel 2012, Scuola Moto è un progetto didattico unico in Italia, completamente dedicato al mondo delle due ruote, con corsi di meccanica, per la riparazione di motociclette e scooter. Per info: scuolamoto.it

BOX FOTO PERFORMANCE 1a OPPURE 1b
L’art performance a Scuola Moto
Marina Kaminsky ha realizzato un’opera d’arte sotto gli occhi di tutti i partecipanti all’evento. Ha preso una tela, ha utilizzato diversi colori, un pneumatico e il suo estro creativo, per dare vita a una performance artistica. Il risultato? Uno spettacolo unico, ancora più affascinante perché nato in un’officina di moto.

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