Motospia

LA PATENTE A tutti i consigli del Team Womenonbike

Da gennaio 2013 sono cambiate le norme che regolano la patente della moto per adeguare il Codice della Strada italiano a quello europeo.

Vi facciamo un rapido riepilogo:

-14 anni, patente AM solo in Italia ed è proibito trasportare passeggeri;
-16 anni, patente A1 ma è proibito trasportare passeggeri;
-18 anni, patente A2;
-20 anni, patente A, se il conducente è titolare di patente di guida A2 da almeno 2 anni ma si deve comunque rifare l’esame e non si passa automaticamente di categoria come succedeva prima.
-24 anni, patente A senza bisogno di avere preso precedentemente altre licenze di guida.

Solo chi avesse fatto la patente B prima del 1986 ha la patente A per la moto valida a livello internazionale, mentre chi l’avesse conseguita tra l’86 e l’88 è abilitata alla guida di tutte le moto, ma solo in Italia.

L’esame consiste in una prima prova teorica e successivamente, a distanza di almeno un mese ed un giorno, se hai passato la prima, in quella pratica.
C’è di buono che la prova teorica si deve sostenere solo una volta (solo l’orale della AM non è valido in seguito) ed è valida per le patenti successive. Quindi, se siete già in possesso di patente B per guidare le vetture, basta sostenere l’esame pratico.

Come si svolge l’esame pratico?
Il buon senso ha fatto sì che, con la nuova normativa, per quanto la prova su strada rimanga pressoché invariata, sia sparito invece su piazzale l’esercizio dell’otto (io lo chiamavo l’esercizio del criceto) e al suo posto si svolga un più utile e sensato esercizio che corrisponde indicativamente ad una inversione di marcia.

Nel nuovo esame il concetto più importante diventa la frenata. Gli esercizi sono per lo più volti a far intendere all’esaminatore che qualora l’allieva si trovasse un ostacolo improvviso in mezzo alla strada, o dovesse frenare bruscamente, sarebbe in grado di farlo.
E’ inoltre richiesto alla candidata di spostare la moto da spenta e le vengono poste anche delle semplici e pratiche domande orali sull’ordinaria manutenzione del mezzo e sugli aspetti burocratici quali la revisione periodica ed altro.

Ma più di tutto, ricordate, la moto si guida con la testa ed in esame vale la stessa cosa. L’ansia è una brutta bestia, si sa, un po’ di agitazione è comprensiva ma non ci si può fare completamente sopraffare dal panico. Certo noi donne siamo fatte così, puntiamo talmente tanto all’obiettivo che la sconfitta si trasforma in tragedia. Ricorda, bisogna imparare a gestire le proprie emozioni.

Prima di iscrivervi in una qualunque scuola guida, vi consigliamo di chiedere chi sarà il vostro istruttore, se è un vero motociclista o meno, quante patenti moto fanno all’anno, quante volte vi faranno provare gli esercizi su piazzale prima dell’esame e se il luogo delle esercitazioni sarà quello dove verrete esaminate (il circuito di Adria dove si svolgono i nostri corsi è anche la sede di esame omologata dalla Motorizzazione).

Verificate soprattutto che moto vi faranno usare, chiedete il modello e di che anno è. Una moto vecchia poco si presta ai giochi di frizione necessari per gli esercizi sul piazzale. Tra l’altro, da luglio 2015 le scuole guida hanno l’obbligo di usare le moto a loro intestate per fare gli esami. Quindi nel caso voi aveste la moto nuova e pensaste di usarla per l’esame, non lo potreste fare se non da privatisti.

Occhio in particolar modo a chi ha meno di 24 anni e volesse comprare una moto per patente A2. Senza scendere nei dettagli, (motocicli con potenza massima di 35 kW con un rapporto peso/potenza massimo di 0,2 kW/kg) ci sono moto che ad oggi hanno bisogno della patente A2 per poter circolare ma non vanno bene per fare la patente stessa!
Non vogliamo adesso crearvi confusione, solo ricordarvi di chiederlo nel caso la compraste e poi vi dicessero che non va bene per l’esame.

Per quanto riguarda invece i limiti di velocità per per neopatentati (100 km/h in autostrada e di 90 km/h sulle strade extraurbane principali per i primi tre anni dal conseguimento della patente) sono validi solo in caso di prima patente. Quando infatti si è già in possesso di una patente da almeno 3 anni, si tratta di estensione della stessa e non c’è bisogno di seguire tali limitazioni.

© 2022, MBEditore - TPFF srl. Riproduzione riservata.


Vuoi saperne di più? Di' la tua!

<strong>SCRIVICI</strong>

    acconsento al trattamento dei dati presenti nel form di contatto