Motospia

LA MARCA TREVIGIANA

La Marca Trevigiana: strade di storia e cultura, dove le emozioni diventano carburante nelle vene.

E’ una mattina di aprile o maggio o settembre o ottobre. E non c’è risveglio migliore che al B&B La Castellana per incominciare un giro turistico nella Marca Trevigiana di due giorni e 320 km nel territorio della provincia di Treviso, nella campagna lungo la strada del vino del Piave, dove l’amore per le cose semplici e l’atmosfera del tempo trascorso riflettono la tranquillità del presente. La colazione abbondante, genuina, con prelibatezze rigorosamente fatte in casa da Edra e Giovanna, è un risveglio che non si può davvero perdere.

Marca Trevigiana
Pian piano i rituali del risveglio lasciano spazio alla preparazione. Intimo da moto, pantaloni, giacca, guanti con protezioni, stivali, motoraibag e casco. E come in ogni viaggio non può mancare la tuta antipioggia, documenti personali e quelli della moto, qualche spicciolo, cellulare, carica batterie di scorta e l’indispensabile Pippo (treppiede per gli autoscatti).
Il silenzio della campagna circostante si risveglia al rombo della moto: si parte! La visiera del casco è aperta: l’aria del mattino pizzica il viso e invita al risveglio insieme alla natura.
Costeggiamo il greto del Piave e ci dirigiamo verso Ponte della Priula, dove la ricchezza storica del territorio già si fa conoscere.

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Il Piave

Il Piave (in origine La Piave), “Fiume Sacro alla Patria” non è mai uguale poiché da sempre le turbolenze del suo corso e le sporadiche alluvioni lo portano a continui cambiamenti. Proseguiamo verso il Montello percorrendo la dorsale, tra natura e dolci curve, che da Giavera del Montello ci porta a Montebelluna, noto per i suoi boschi di rovere, legno utilizzato anche per costruire le palafitte su cui fondava Venezia.
La SP144 è intersecata quasi perpendicolarmente da 21 prese, stradine anche sterrate che ci portano dentro a paesaggi incantati.
Proseguiamo sulla SP1 in direzione Nogarè, Cornuda e Maser. Una sosta obbligata è a Villa Maser, uno dei capolavori di Andrea Palladio e patrimonio dell’umanità Unesco. Ci dirigiamo verso Asolo e dopo una breve sosta, via verso Possagno, patria di Antonio Canova (1757-1822) dove possiamo ammirare il Tempio Canoviano.
Continuiamo alla volta di Romano d’Ezzelino per risalire lungo la SP148, l’ex strada Cadorna dove, soprattutto di mattina presto e all’imbrunire, non è raro imbattersi negli animali che popolano il territorio. Raggiungiamo il Monte Grappa, la principale cima (1776 m s.l.m.) dell’omonimo gruppo montuoso che si estende fra le province di Vicenza, Treviso e Belluno. Teatro di scontri decisivi nel corso dei due conflitti mondiali, è conosciuto soprattutto per il Sacrario del Monte, merita una sosta anche per il silenzio e la veduta panoramica (in giornate limpide si vede Venezia); le albe, i tramonti e il cielo stellato da quassù sono davvero sbalorditivi.

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Il sacrario del Monte Grappa

Dopo esserci rifocillati al Rifugio Bassano scendiamo verso la SP140: la strada è stretta e a tratti sul manto si trovano pezzi di roccia caduti dalla montagna quindi invito alla prudenza e a qualche sosta per godersi il panorama.
Lungo la via incontriamo il Rifugio Ardosetta, Malga Mure, costeggiamo il Salto della Capra per proseguire verso la Trattoria Rifugio Da Miet poi via Monfenera di Pederobba verso Valdobbiadene, la città del vino prosecco e, in particolare, della tipologia Superiore di Cartizze.

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le vigne di Valdobbiadene

Viaggiare su queste strade in primavera quando le vigne rifioriscono, o in autunno quando i colori dipingono le colline, dà la sensazione di nuotare in un mare di profumi e colori.
Altri gioielli della Marca Trevigiana sono l’Abbazia di Santa Maria di Follina e Cison di Valmarino dominato dal maestoso Castelbrando.
Per una piccola e piacevole deviazione da brividi, vi consiglio il Passo San Boldo conosciuto anche come la “strada dei 100 giorni” poiché fu costruito tra metà gennaio e metà di giugno 1918.
Proseguiamo verso Rolle “cartolina mandata dagli dei” (cit. Andrea Zanzotto) per giungere al Molinetto della Croda, uno dei più suggestivi angoli della Marca Trevigiana che poggia la “croda” della montagna (è un esempio di architettura rurale del 1600, le cui fondamenta poggiano sulla nuda roccia).
Dopo una ricca giornata di curve ed emozioni ritorniamo al nostro B&B, da dove ripartiamo il giorno dopo per proseguire il nostro giro turistico all’insegna dell’appagamento dei cinque sensi.
Ci dirigiamo verso Vittorio Veneto e imbocchiamo la SS51 o Sella di Fadalto per arrivare al lago naturale di Santa Croce.

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Il lago di Santa Croce

Proseguiamo poi verso la diga del Vajont ed Erto e Casso, tristemente noti per il disastro del 9 ottobre 1963, quando una frana del monte Toc precipitò nel bacino idroelettrico artificiale del torrente Vajont, facendolo traboccare e inondando il paese di Longarone.

Ci fermiamo per il pranzo alla Trattoria Al Cervo Bianco dove nelle sapienti mani di Angelica i sapori della terra, delle erbe di montagna e della verdura di stagione, e degli aromi dei boschi della valle del Vajont si trasformano in piatti unici e inconfondibili. Con la sua accoglienza e la sua semplicità, lo staff della trattoria ci regala la sensazione di stare in famiglia.
Rifocillate, ci rimettiamo in sella e puntiamo al lago di Barcis, famoso per il particolare colore tra il verde e il celeste delle sue acque. Circumnavigando il lago imbocchiamo la Strada Turistica Pian delle More e giungiamo alla stazione sciistica di Piancavallo da dove riprendiamo la strada del ritorno. Merita una sosta la Sorgente del Gorgazzo, la grotta costituita da una delle più profonde risorgive esplorate al mondo: nei pressi dell’imboccatura della cavità, a 9 metri di profondità, è situata la statua di un Cristo, perfettamente visibile all’esterno dalla riva nelle giornate soleggiate grazie all’eccezionale limpidezza delle acque e del fondo.
Il secondo giorno volge così al termine, con il cuore pieno di emozioni.
“Se la vedi… ti innamori” riporta un cartello al confine della Marca Trevigiana: è ciò che si prova davvero quando la conosci. Ed è inevitabile ritornarci.

Vi aspetto! Farò volentieri da CiceronA. (Email: prv@perdiritrovarsiviaggiando.it)

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VINO
Tra i vini tipici della marca trevigiana si distinguono il Prosecco (non ha bisogno di presentazione!) e il Raboso del Piave che in epoche remote era considerato un “vino da viaggio” per le caratteristiche di robustezza che consentivano lunghi spostamenti anche intercontinentali. Poiché il Codice della strada non ammette il consumo di alcol prima della guida, vi consiglio di limitarvi ad acquistare i vini alla Ca’ Franco Vini, dove c’è un’ampia scelta di vini Rossi e Bianchi e Rosati, e dove l’autentica passione enologica e la tradizione contadina, arricchita da esperienza e tecnologia, sono giunte fino a noi attraverso il titolare Fabio che ha reso l’azienda un punto di riferimento nell’ampio scenario enologico nazionale ed internazionale. 

http://www.cafranco.com/
I vini e le vigne di Ca’ Franco

MANGIARE
Antipasti: Sopressa, polenta e funghi (solo in stagione), frittata con gli sciopetti, sopa coada, e il radicchio di Treviso, famoso per le sue lunghe coste croccanti bianche e rosse violacee, leggermente amarognolo e perfetto in mille ricette.

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Il radicchi tardivo di Treviso

Primi Piatti: Pasta e fasioi, risotto con le rosoline, pevarada, asparago con le uova sode.
L’Asparago bianco di Cimadolmo, Zero Branco o Badoere è consumato secondo la ricetta tipica per tutto il periodo primaverile: bollito e condito con olio e aceto, è accompagnato da uova sode e prezzemolo.

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L’asparago bianco di Cimadolmo servito con uva sode

Dolci Tiramisù (dolce tipico trevigiano), fugassa e sfogliatine.

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Il tiramisù

La moto di Cristina è la BMW R 1200 GS Adventure
Perché la BMW R1200GS LC? E come se chiedessero: perché ti sei innamorato di quella persona?
Inizialmente non trovi risposte perché si concentra tutto sull’emozione ma poi pian piano passi dall’innamoramento all’amore. Sì, perché o è amore o non lo è. I suoi cilindri orizzontali esteticamente possono anche non piacere: a me sembrano due braccia aperte che invitano a volare. È un irresistibile camaleonte facile da guidare che ti permette di scoprire il mondo su qualsiasi strada. Per questo motivo è difficile resisterle.

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