Dal Giappone (con spunto italiano), arriva la nuova Katana;
i francesi, invece, fanno un po’ i “cinesi”
La prima Suzuki Katana del 1981 è una tra le moto più iconiche della storia, ed oggi quello stile torna a vivere nella nuova Katana, che ha debuttato a Intermot 2018.
Il primo concept della nuova Katana è stato ideato dall’italiano Rodolfo Frascoli ed esposto ad EICMA 2017: i commenti calorosi di pubblico ed addetti ai lavori hanno dato la giusta motivazione a Suzuki a supportare questo progetto, che oggi finalmente vediamo nella sua nuova reincarnazione
I tratti del 1981 sono stati portati ai nostri giorni, impreziositi con tanti piccoli dettagli che la rendono incredibilmente moderna, sportiva e dinamica, come il faro a LED, quei particolari rossi qua e là, la sella bicolore che poggia su un codino semplice e dotato di luce LED.
La Katana offre una posizione di guida leggermente eretta, perfetta per divertirsi tutti i giorni in qualsiasi contesto; l’ergonomia della moto, con sella a 825 mm, fianchi stretti e serbatoio sagomato, è pressoché ottima.
La base meccanica della Katana è la stessa della Suzuki GSX-1000 K5 (la stessa della GSX-S 1000, che ci ha fatto tanto divertire a Cremona), moto che non ha bisogno di presentazioni. Gli ingegneri Suzuki hanno lavorato sul motore, esaltandone la coppia a bassi e medi regimi; anche il telaio è stato oggetto di lavorazioni, realizzando una doppia trave in alluminio con forcellone di derivazione GSX-R 1000 del 2016. Il reparto sospensioni conta una forcella anteriore a steli rovesciati Kayaba da 43 mm completamente regolabile, accoppiato ad un monoammortizzatore permette di intervenire sul precarico molla e sul freno idraulico in estensione. Pinze freno anteriori Brembo ad attacco radiali e ABS fornito da Bosch (che fornisce dati per il sistema di controllo elettronico della trazione, disinseribile e regolabile su 3 livelli) bloccano i fendenti che questa lama su due ruote infierisce sull’asfalto. La nuova Katana si presta bene a personalizzazioni, alle quali Suzuki ha già pensato: nel catalogo ufficiale si potrà scegliere tra pinze freno rosse, diversi rivestimenti della sella, componenti in carbonio, parabrezza fumé, manopole riscaldate e via dicendo.
L’avvento della nuova Suzuki Katana ha ispirato anche diversi customizzatori, tra cui la francese S2 Concept, brand piuttosto riconosciuto nel territorio nazionale. Ha realizzato un kit di carenature per Suzuki SV650 2016-2018 e SV650X 2018 in grado di trasformare la bicilindrica in una fedele replica della nuova Katana (quella vera). I prezzi per cupolino squadrato con faro e finti convogliatori d’aria partono dai 699 euro per la versione grezza fino ai 899 per la versione già verniciata. Voci di corridoio dicono che questo kit ha destato la curiosità anche della filiale francese di Suzuki, che lamenta le basse vendite della bicilindrica 650.
Per quanto riguarda la passione di mettere mano alle mano, noi italiani siamo piuttosto simili ai francesi: cerchiamo con quello che abbiamo nei box, con la nostra manualità, di rendere le nostre moto non molto recenti simili a quelle in vendita nei concessionari. Designer e forgiatori, innovatori di natura, ce ne sono davvero pochi; la società pullula di mediocri e di copiatori senza identità: ci si augura che non inizi la moda delle finte Katana, vogliamo solo quelle vere!