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Federazione: qualcuno ci prova a cambiare, lo aiutiamo? All’interno della FMI chi vuole il bene del motociclismo non può esporsi a causa del Codice Etico

road to 2024

Riceviamo un’altra lettera da Raffaele Butom (il nome è inventato, serve a coprire l’identità di una persona che andrebbe incontro alle ire della Federazione). Stavolta esprime le sue considerazioni su un gruppo di tre appassionati volenterosi che si danno da fare su facebook con l’intento di cambiare le cose. Pensiamo che “Raffaele” si riferisca ai promotori di “Road to 2024”, un programma che vuole preparare il campo al cambiamento per le elezioni federali del 2024.  Qui di seguito trovate le sue considerazioni. In fondo, in corsivo, le nostre.

Spettabile Redazione, buongiorno. Mi permetto di chiedervi spazio una seconda volta. Vorrei parlare di qualcosa che pur con qualche ombra, tutto sommato mi sembra positivo. L’altra sera, in compagnia di amici, ho avuto occasione di assistere ad un programma diffuso in streaming su Facebook curato da tre persone che sembra abbiano a cuore una rinascita della Federazione e del movimento motociclistico italiano.

Non è la prima volta che mi capita di seguire quel programma, a parte qualche carenza tecnica di una produzione probabilmente casalinga, di certo si può definire una voce fuori dal coro. Credo sia l’unica peraltro.

Le persone che si occupano del programma non mi sono nuove, non le conosco di persona, ma di nome si. Sembrano anche abbastanza decisi e chiari nelle opinioni e addirittura si sono presentati come candidati al Consiglio Federale, ma senza successo. Sono persone che appaiono appassionate non c’è dubbio, molto attente però non solo a non attirare su di loro le reazioni isteriche del Codice Etico Federale, ma anche a non mettere in situazioni imbarazzanti gli eventuali partecipanti.

Persone appassionate che meritano l’assoluto sostegno. Ma dovrebbero essere più incisivi.

Intendiamoci, la mia è una posizione di assoluto sostegno a persone che hanno trovato un modo di proporre la loro voglia di cambiare le cose, perciò ben venga questo programma ma per uno come me, che quando si parla di fare qualcosa di sovversivo verso l’ingombrante monolite di Viale Tiziano, le mezze misure non le digerisce tanto, trovo questa modalità di comunicazione un poco stucchevole.

Siamo d’accordo che la Federazione pesa, eccome se pesa, su tutti. Su squadre, preparatori e organizzatori e promotori delle varie coppette del Nonno. E su tutto quell’universo di personaggi che hanno scoperto che con le moto si possono mettere via dei bei soldini a fronte di un impegno quasi sempre limitato alle pubbliche relazioni. Inoltre, pesa su quel sottobosco di vassalli che al riparo del logo Federale si portano a casa uno stipendio, quando in una qualsiasi azienda che debba campare con la qualità del suo operato, sarebbero messi alla porta senza complimenti. E in questa trasmissione questo peso si mette in evidenza.

Gli ospiti federali rifiutano l’invito a partecipare per paura di essere bacchettati dalla “maestra”.

Ospiti federali che rifiutano l’invito a partecipare per timore di essere messi in castigo dalla maestra, oppure che si presentano per affermare con entusiasmo che nelle corse tutto sommato si respira l’aria della passione e dell’amicizia. O ancora, personaggi di un certo rilievo con le moto si sono fatti una posizione economica grazie al fatto che ogni motociclista è convinto di avere un figlio “che va forte più di Valentino, basta dargli la moto giusta…”.  Il tutto condito con la presenza on line dei soliti sportivi “paraocchi-dotati”, generosi di entusiastici commenti con la deprimente sintassi SMS del tipo: “Bella raga! xchè nn si sente parlare + sps di qst cose?”.

L’apice della sanguinosa guerra con cuscini imbottiti si è poi raggiunta una volta quando, non ricordo per quale ragione, uno dei conduttori invitò un organizzatore che pare sia presente a tutte le puntate, ad assentarsi, volontariamente, ad un successivo appuntamento, per evitare che venisse coinvolto in qualche polemica su argomenti scomodi che poteva creargli qualche problema in ambito federale. Non so se quella persona abbia seguito il consiglio ma se sì, allora cosa c’è stato a fare nelle puntate precedenti? Pubblicità al suo trofeo suppongo, (vedi l’universo di personaggi citati prima).

Il “Pontefice Massimo” durante la campagna elettorale ha fatto pressione sui motoclub perché non li votassero. Il vice presidente li ha accusati in assemblea di gettare fango sulla Federazione. Però ora sembra che abbiano iniziato ad intrecciare una sorta di dialogo con loro.

Nell’ultima puntata di questo programma che, ripeto, almeno c’è, ho sentito qualcosa che mi ha davvero incuriosito e mi ha spinto a scrivervi. A quanto pare il Pontefice Massimo ha iniziato ad intrecciare una sorta di dialogo con questi attentatori dell’ordine costituito, cosa che a mio parere è la conferma che la definizione “Scimmie al Volante” non è valida solo per la classe politica vera e propria descritta in un recente libro uscito lo scorso settembre.

Ma come? Durante la campagna elettorale in modi più o meno velati si fa pressione sui motoclub perché non votino quei vandali che vogliono affossare la federazione; nel suo intervento in assemblea l’attuale vicepresidente accusa quei tre loschi figuri di gettare fango sull’istituzione federale e poi si prendono da parte questi tre “delinquenti” per dialogare? Di cosa poi?

Allora le cose sono due: o è tutta una manfrina per far “finta” che in Federazione non esista una dittatura, oppure questi tre ragazzi stanno davvero rompendo le scatole alla “balena bianca”… Anzi… “azzurra”. 

Deduco, basandomi solo sulle mie scarse capacità di destreggiarmi nei campi minati della politica, che i casi sono due: o tutta questa manfrina degli appuntamenti settimanali su Facebook sono solo un gioco delle parti in accordo con le signorie Federali del tipo: “Visto che si dice che noi mettiamo a tacere tutti, organizziamoci: voi dite qualcosa che vi faccia apparire scomodi, noi non reagiamo, continuiamo a farci gli affari nostri e intanto facciamo vedere che la nostra non è una dittatura”. Oppure questa mini armata Brancaleone sta davvero rompendo le scatole alla “balena bianca” anzi, azzurra, scusate la reminiscenza pentapartitica, prendendo seriamente in considerazione possibili problemi che si potranno presentare con le elezioni nel 2024. 

Cosa che conferma perciò che quando si tratta di assicurare ai titolari dei fondoschiena federali una adeguata protezione, l’ente si muove con una lungimiranza che in confronto, Bill Gates e il sistema MS-DOS erano una puntata a fondo perso con il gratta e vinci.

Da qui un mio suggerimento a Motospia: date voce ai dissidenti, fate esporre le loro proposte, fate pure domande scomode, distinguetevi dai vostri colleghi di un noto settimanale  che hanno trasformato l’intervista all’attuale presidente in una rassicurante sequela di muti cenni di assenso con la testa…

Da qui la conclusione con un suggerimento alla redazione di Motospia: perché non intervistare i tre conduttori della trasmissione per fare loro domande precise su quali sono le loro proposte e quali i metodi per promuoverle, anche sul campo, una volta che questa serie di coiti interrotti dovuti al virus non ci saranno più? Magari facendo domande anche scomode, distinguendovi dai vostri colleghi di un notissimo settimanale motociclistico che trasformarono l’intervista all’attuale Presidente prima delle elezioni, in una rassicurante sequenza di muti cenni di assenso con la testa, conclusasi con uno spietato “Buonasera Presidente e grazie per averci concesso l’intervista” che avrebbe fatto tremare i polsi anche ad Indro Montanelli.

Il cambiamento richiede impegno personale, economico e decisione. Se si fa troppa attenzione a non pestare i piedi, allora tanto vale non cambiare…

Il progetto di un serio cambiamento non è una cosa da poco a livello di impegno personale (e anche economico, parliamoci chiaro) in tutta sincerità non mi va molto che tre persone, indubbiamente nel pieno delle loro buona fede, si lancino in una impresa che già dall’inizio è attenta a non pestare troppi piedi, altrimenti c’è il rischio di ritrovarsi con un qualcosa partito con le migliori intenzioni ma che per arrivare alla meta ha attraversato più o meno coscientemente molti caselli Telepass, la cui fattura viene recapitata in un secondo tempo e dopo, puoi solo pagare. Se deve andare a finire in questo modo allora, parafrasando sempre Montanelli, conviene che la gente si turi il naso e continui a votare FMI.

Grazie per l’attenzione. 

Raffaele Butom.

Caro Raffaele, cari lettori,

Come sapete Motospia è l’unico organo di stampa specializzata che da diversi mesi si sta prendendo cura del “problema FMI”. Gli altri tacciono, o, come tu giustamente fai notare, si limitano a muti cenni di assenso rispetto alla propaganda ufficiale.

Possiamo però assicurarti, Raffaele, che come te sono tantissimi a scriverci o telefonarci in privato. Dal nord all’estremo sud del Paese. Tutti ci raccontate cose che non potete esporre in prima persona. Perché subito dopo il presidente Copioli, il Consiglio Federale, il segretario Rinaldelli e il procuratore federale De Girolamo calerebbero su di voi la mannaia del Codice Etico estromettendovi dalla FMI. O dagli “affari” legati alla FMI. 

I singoli devono uscire allo scoperto. Solo così potrete capire di essere in tanti a volere un cambiamento radicale.

Conosciamo il programma “Road to 2024”. E abbiamo già invitato i loro promotori ad esporci le loro idee e i loro programmi. Motospia può e vuole essere cassa di risonanza per chiunque vuole esprimersi. Ma, come suggerivi nella tua lettera precedente, il cambiamento vero può venire solo dall’interno. Bisogna che chi ha a cuore il bene della Federazione, chi trova ingiusto l’incredibile sistema di censura totalitaria messo in atto con il Codice Etico, chi pensa di essere calpestato nei sui diritti di iscritto, trovi il coraggio di mettere  da parte i suoi “piccoli” interessi personali, esca dal guscio e si guardi intorno.

Scoprirà di essere uno fra molti… E un attimo dopo la “dittatura” crollerà. Motospia è l’unico organo di stampa disposto a mettere in contatto fra di loro tutti quelli che da anni in Federazione stanno masticando amaro. Tutti quelli (e sono tanti) che sono stanchi di vedere la FMI ridotta in questo stato “vegetale” indotto da chi se ne giova ma che danneggia tutto l’ambiente. 

Siamo qui, scriveteci, raccontateci tutto quello che sapete sulla Federazione. Noi verificheremo e riporteremo tutto ciò che ci sembrerà corretto riportare. E non faremo mai “muti cenni di assenso…”. Perché così si danneggiano il motociclismo e i motociclisti. 

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