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EST EUROPA. DA BRESCIA AL MAR NERO E RITORNO

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DA BRESCIA FINO AL MAR NERO, POI AL MEDITERRANEO E RITORNO. 16 GIORNI ATTRAVERSO L’EST EUROPA  IN UN EMOZIONATE VIAGGIO CHE TOCCA 9 STATI, OLTRE 5500 KM IN SELLA.

 

E’ BASTATO COMINCIARE A FAR SCORRERE IL DITO SULLA CARTINA GEOGRAFICA DELL’EST EUROPA, MESI PRIMA DI PARTIRE, PER FAR SALIRE LA MIA VOGLIA DI MOTO ALLE STELLE. L’ADRENALINA CORREVA VELOCE. PIÙ SI AVVICINAVA IL GIORNO DELLA PARTENZA, PIÙ’ IL MIO SORRISO SI FACEVA INTENSO, E POI VIA SI PARTE!

Da Brescia fino al Mar Nero

E’ l’inizio di agosto, in una Brescia rovente, che comincia il mio viaggio che mi porterà con i miei compagni d’avventura alla scoperta verso l’Est Europa, dai Balcani fino al Mar Nero. Prima tappa (piuttosto vicina) Zagabria, capitale della Croazia. Città piena d’ italiani, è assai gradevole grazie alle vie del centro piene di localini curati.

Est Europa, Budapest

Lasciamo la Croazia per dirigerci verso l’Ungheria, costeggiando il lago Balaton, chiamato anche “mare magiaro”, circondati da affascinanti colline vulcaniche. Tappa a Siofok: qui un tuffo prima di rimetterci in marcia è d’obbligo. Budapest è una città deliziosa, dove si respira un misto tra modernità ed l’importante passato del dissolto impero austro-ungarico. La città, divisa dal Danubio, è composta da Buda, aristocratica collocata sulla sponda destra collinosa, e Pest più moderna.

Est Europa, la Romania

Muoviamo veloci verso la Romania, dove siamo rimasti qualche giorno. Una terra molto particolare ed affascinante che ti catapulta nel passato. Nei villaggi capita di incontrare persone che girano con cavalli e carretti (parcheggiare la propria Harley al bar e vedere che nello stesso parcheggio ci sono i cavalli lascia il segno!). Tante, tantissime cicogne ovunque con i loro nidi sui lampioni. Montagne con rocce dure e paesaggi mozzafiato. Uno spettacolo continuo! Timisoara è una delle più importanti città della Romania occidentale, nota per essere stata la prima città a sollevarsi contro la dittatura comunista nel 1989. L’ asfalto qui è decisamente logoro e sporco e ci accompagnerà per molti chilometri, ma qui si entra in una delle zone che ha lasciato un ricordo indelebile nel cuore: la Transilvania. Da Timisoara ci dirigiamo verso Est per circa 400 chilometri per arrivare a Biertan. La forma delle case cambia radicalmente,molti colori pastello ovunque ed a contorno un paesaggio di un verde intenso. Arriviamo a Sighisoara, la regione storica della Transilvania, che ha dato i natali a Vlad Tepes, più noto come Dracula. In questi luoghi gli alberghi sono a tema medievale anche se ho poco apprezzato il tutto.

 

 

Attraversiamo i villaggi sassoni di Viscri, Bacau, Brasov per arrivare al castello di Bran. In moto questo percorso è stupendo per gli scorci e le vedute, ma l’occhio deve star bene attento a dove si mettono le ruote, in quanto la strada è molto dissestata e le buche sono molto profonde, e di una grandezza tale che le gomme ci si possono incastrare benissimo rischiando di cadere.

Questa zona la consiglio vivamente in un viaggio in Est Europa, anche se, non perderei tempo con il castello di Bran, perché per me è diventata una meta troppo turistica,con parcheggi inesistenti anche per le moto, e queste condizioni tolgono l’atmosfera un po’ da film della zona. Piuttosto, fermatevi al villaggio di Viscri, meno famoso e dove ci si può godere davvero dell’aria magica della Transilvania. Luoghi bellissimi di cui non ho però mio malgrado un gran ricordo: con il continuo passaggio caldo/freddo mi sono presa l’influenza e guidavo con la febbre a 39….

 

Ma ecco il momento più atteso: la TRANSFAGARASAN che ho sognato per mesi!!

La Strada con la esse maiuscola, una lingua d’asfalto che si sviluppa per 90 km sulle montagne della catena dei Carpazi. Via strategica militare costruita negli anni 60, non stavo più nella pelle per questo passo tanto sognato e visto mille volte su Youtube e sui libri di viaggi in motocicletta. La voglia è stata prevaricante sulla febbre! In questo tratto di strada ho avuto l’occasione di provare una Street Glide con cui ho scalato questa meravigliosa montagna. La sensazione di libertà, di coccole regalate dalle innumerevoli curve, dal salire in maniera veloce ed essere sempre più in alto, ha reso la mia vacanza unica. Questa strada, se decidete di percorrerla, non è da sottovalutare. Non ci sono protezioni, la strada è sconnessa, ha molte curve cieche ed è stretta. Quindi non distraetevi dalla guida, ma piuttosto fermatevi una volta in più per ammirare il panorama. Inoltre potreste trovare asini liberi in mezzo alla carreggiata dopo un tornante cieco. In cima alla salita troverete un piccolo chiosco dove riposare. Ricordate che è chiusa da Ottobre a Giugno e durante le ore notturne a causa della sua pericolosità e della poca visibilità.

L’ottavo giorno ci trova per l’ intera giornata in sosta a Bucarest per visitare bene le città (grazioso il centro, imponenti i palazzi del comunismo come quello di Ceausescu che, raccontano le leggende, ha decine di piani sottoterra e oggi ospita il parlamento rumeno) e un po’ per recuperare dai diversi chilometri fatti fino a questo punto. Consiglio di cenare al Caru Cu Bere, i prezzi non sono eccessivi ed è un locale famosissimo e se trovate la serata giusta c’è la possibilità di vedere degli spettacoli di danze tipiche tra i tavoli e magari, come successo a me, danzare con i musicisti.

Est Europa, la Bulgaria

Lasciamo la Romania per la Bulgaria. Varchiamo il confine per arrivare nella città di Varna, il punto più a est del nostro viaggio: una città di origini greco romane che oggi è il porto più importante della Bulgaria, e da qui inizia il rientro verso casa. Passiamo per Sofia e riprendiamo a salire, dopo un po’ di noiosa pianura finalmente montagne e curve, e il giorno seguente ci troviamo in Macedonia a Skopje. In Bulgaria e Macedonia le condizioni delle strade migliorano. Purtroppo, questo non dura a lungo, in quanto in Albania si ritrovano strade dissestate causa frequenti lavori in corso e ghiaietta dappertutto. Qui le persone sono molto cordiali e ci fermiamo a dormire a Tirana, città giovane e nuova dove il costo della vita è molto contenuto. Una bellissima occasione in Albania è l’assaggio dei loro magnifici fichi; non è difficile trovarli in quanto sono in molti a venderli ai lati delle strade su bancarelle di fortuna.

Est Europa, il Montenegro

Da qui ci attende il Montenegro: una piccola terra che non pensavo potesse essere così bella da percorrere in moto. Abbiamo attraversato un passo di montagna con uno scorcio sulla città di Cattaro, un paesaggio da cartolina! Una strada fatta per sbaglio, a causa di un cambio di programma, ma forse l’errore più bello che potesse capitarci, anche se siamo dovuti scappare velocemente verso la capitale Podgorica a causa di un nuvolone nero di temporale che alla fine non ci ha perdonato.

 

 

Est Europa, Bosnia  e Croazia

Il giorno seguente varchiamo il confine con Bosnia ed Erzegovina, frontiera “complessa” a causa dei controlli più accurati. Ma anche se l’ingresso in questo luogo non è stato dei migliori, ci siamo subito ripresi nel visitare Dubrovnik e poi Mostar: qui non è da perdere il bar Karma, che grazie alla sua vista sul ponte Stari Most e il suo caffè bosniaco, ti lascia un’impronta indelebile nel cuore. Per l’ultimo pernotto prima del suolo italiano siamo arrivati a Zadar. Il percorso dalla Bosnia alla Croazia è una delle strade tra le più divertenti: paesaggi di montagna che lasciano d’improvviso spazio a precipizi sul mare, la terra rossa e le rocce bianche spiccano dal mare e dal cielo azzurro. A Zadar (Zara) non si può mancare una visita al capolavoro di acustica e architettura, conosciuto come Organo Marino – in croato “morske orgulje”: un vero e proprio strumento musicale suonato dalle onde del mare.

Zara è stata l’ultima tappa prima del rientro da questo che è stato un viaggio senz’altro impegnativo per i pochi giorni e per le innumerevoli cose da vedere e da fare. Sicuramente tornerò in Montenegro, per il suo paesaggio mozzafiato e per le sue strade piene di curve e passi di montagna. E poi voglio tornare in Albania, ma non in agosto, per evitare il caldo afoso che ho trovato.

Durante tutto il viaggio ho scelto di pagare sempre con la carta di credito per evitare l’inconveniente del cambio moneta di giorno in giorno. Ho apprezzato in questo mio anello che mi ha portato dal Mediterraneo al Mar Nero i prezzi contenuti di beni e servizi, soprattutto i ristoranti dove con quello che pago una pizza a Brescia ho mangiato grigliate infinite di carne o di pesce.

Spero di avervi incuriosito, e se vorrete partire per la vostra avventura a zonzo per l’est Europa non spaventatevi dai chilometri, sono molti, ma ne vale la pena!

Articolo di Elisa Carnovali, da WomenOnBike estate 2019

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