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Daytona Beach Bike Week, ci risiamo con il rischio COVID L’ottantesima edizione del celebre evento può diventare un nuovo focolaio

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Dopo la brutta esperienza dell’edizione 2020 del raduno di Sturgis, che ha acceso focolai di COVID in almeno 20 Stati, questa settimana si replica a Daytona.  

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Lo scorso anno negli USA ci furono molte polemiche per i focolai di contagio COVD accesi dal raduno di Sturgis. Lì arrivarono più di 450.000 motociclisti. E il contagio, nonostante le precauzioni prese dagli organizzatori, si diffuse a macchia d’olio partendo dalla località del Sud Dakota e colpendo non meno di 20 Stati. Ora la storia potrebbe ripetersi a Daytona, dove questo fine settimana si vivrà il momento clou della ottantesima edizione della celebre “bike week”. Una edizione particolare, visto che si tratta della ottantesima. 

Si stima che il festival, iniziato il 5 marzo scorso e che andrà a concludersi domenica 14 marzo, in 10 giorni attirerà circa 300.000 visitatori nella contea di Volusia, in Florida. Sebbene le autorità  della città di Daytona Beach abbiano reso obbligatorio l’uso della  mascherina e abbiano imposto limitazioni di capacità del 60% per le attività commerciali locali, c’è da verificare se queste imposizioni vengano realmente rispettate.

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L’unico vantaggio che ha la Bike Week” rispetto a Sturgis è che negli USA la campagna vaccinale è già a buon punto. Tuttavia, il tasso di infezione nazionale in questo momento è più alto di quanto fosse all’epoca di Sturgis. E la Florida ha registrato almeno 125 morti e 4.426 nuovi casi solo martedì 9 marzo. Insomma, i dati mostrano che la Daytona Beach Bike Week potrebbe essere più contagiosa di qualsiasi raduno motociclistico fino ad oggi.

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