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Bmw C400GT: prova su strada

BMW C400GT. In vendita da pochi mesi, ha già saputo farsi notare nel traffico delle nostre città. E se il primo contatto è positivo, utilizzarlo per qualche migliaia di km è rivelatore.

Avvicinarsi per la prima volta ad un C400GT è stato interessante. Subito dopo però è stato il momento della prova vera. Casco allacciato, via il cavalletto, qualche pulsante per l’avviamento e via! Niente chiave e niente comando delle luci: mamma BMW ha già fatto tutto al posto nostro grazie a keyless e luci automatiche. Nel caso specifico, l’esemplare in prova ha anche le luci diurne a LED (optional).

Il suono è basso e pulito.

Mai fastidioso nemmeno esagerando col numero di giri. Merito del sistema di scarico, a dir la verità abbastanza ingombrante e vistoso, che svolge egregiamente il suo compito. I designer BMW hanno cercato di mascherarlo dandogli una forma spigolosa, rimane purtroppo ingombrante come ci hanno abituato i veicoli che devono sottostare a normative europee sempre più restrittive. Nel “primo contatto” commentavo la lista optional dicendo che sia strano che non contenga il terminale Akrapovic come gli altri modelli della casa. Adesso che lo osservo da un po’ mi tocca dire “speriamo che arrivi presto!”. Ma principalmente per la questione del design, sia chiaro.

Il monitor TFT da 6,5″ (optional)

È un altro spettacolo che è vietato perdersi. È così interessante da meritare un articolo a parte.

La ciclistica

Le ruote sono azzeccatissime: non sono così piccole da essere fastidiose o peggio pericolose sul pavé e su tutte le altre insidie cittadine. Non sono nemmeno però troppo grandi: già così lo spazio nel sottosella è al limite. Ammortizzatori non regolabili, ma dimensionati e tarati in modo corretto per il veicolo. La potenza, il peso (sia da scarico che da carico) e la guida consentita dagli angoli di piega generosi e dagli pneumatici sportivi (il giusto, proporzionati al veicolo che li calza) non mettono mai in crisi le sospensioni. Che sono supportate da un telaio che, si avverte chiaramente, è un purosangue.

Il cuore del BMW C400GT

Il motore sa il fatto suo: a patto di ricordarsi che si è in sella ad un mono da 34 cv e non ad una supersportiva si può tranquillamente dichiarare che il propulsore (e la trasmissione ad esso accoppiata) è un ottimo compagno di tutti i giorni. Elastico, sempre pronto, parco nei consumi. Che altro chiedere?

I concorrenti (soprattutto non europei) più economici sono tanti: una messa a punto ed un piacere di guida di questo livello è veramente il minimo che ci potessimo aspettare.

I consumi sono davvero notevoli: nonostante il computer di bordo come da aspettative fosse “generoso”, le medie reali alla pompa di benzina hanno sempre rivelato un consumo prossimo ai 24 km/l. Da notare che il mezzo stampa era nuovissimo e quindi in rodaggio: è lecito aspettarsi un ulteriore calo dei consumi (ed un miglioramento delle prestazioni) col passare dei chilometri.

I vani portaoggetti

Tanto sono comodi e sicuri (sono entrambi accessibili solamente a quadro acceso) i due vani portaoggetti nello scudo, quanto è deludente quello sotto la sella del BMW C400GT.

È vero che la possibilità di lasciare due caschi è garantita (uno solo jet, attenzione) grazie al dispositivo flexcase, ma è altrettanto vero che portare a casa la spesa senza il bauletto optional è impossibile. Ricordate le prove degli anni 2000 in cui si infilava un pacco di bottiglie nel sottosella dei Burgman 400,versione business? Ecco, scordatevi di fare una cosa del genere. Si può infilare un pacco di rotoli di carta igienica… Ah no, il vano non si chiude. Una sporgenza in corrispondenza del poggiaschiena del conducente non lo consente.

Che altro dire? Ad un costo importante corrisponde un veicolo di qualità dove i materiali selezionati e la cura nella progettazione sono evidenti. Solamente alcuni dettagli sono perfettibili, come il cavalletto laterale (che comanda lo spegnimento automatico del motore) che va “cercato alla cieca” sotto alla pedana. Insomma, il mezzo urbano di media cilindrata di alta gamma. Se i soldi li avete, perché accontentarsi di un compromesso, rinunciando magari ai tre livelli di intensità sia per le manopole che per la sella riscaldata? Mi raccomando, sempre da prendere full optional. Bauletto compreso.

Pro:

materiali

facilità e piacere di guida

dotazione di serie/optional molto ricca

Contro

prezzo

vano sottosella

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