Come avevamo anticipato lo scorso settembre, Kawasaki ha ufficializzzato al Salone di Milano il suo ingresso nell’azionariato della Bimota. Per ora la Casa giapponese ha acquisto il 49,9% dell’azienda riminese. Ma secondo le nostre fonti entro breve tempo la Bimota dovrebbe diventare di proprietà Kawasaki. E intanto la Tesi torna a rivivere con il motore quattro cilindri con compressore della H2.
Un annuncio importante e un nuovo modello. La Bimota è tornata sulla scena al salone di Milano dopo anni di oblio cui l’aveva costretta l’attuale proprietà svizzera. L’annuncio è che la Kawasaki ha acquisito il 49,9% della Bimota. Il nuovo modello è la Bimota H2, che è stata esposta in un angolo dedicato alla Casa riminese nel perimetro dello stand Kawasaki del Salone di Milano.
Avevamo già scritto in settembre che si stava lavorando all’acquisizione da parte di Kawasaki, ed avevamo anticipato che probabilmente l’ingegner Marconi, papà della Tesi, era già al lavoro per la nuova compagine.
Al Salone di Milano abbiamo avuto conferma di entrambe le anticipazioni. la Bimota H2 splendidamente realizzata ed esposta a Milano è infatti opera di Pierluigi Marconi, che in gran segreto nei mesi scorsi aveva già chiamato a raccolta alcuni suoi collaboratori storici (come ad esempio il fidato Gianluca Galasso) e stava preparando la sorpresa.
La Bimota H2 è il sunto della tecnologia “Tesi” alla quale è stato applicato il motore Kawasaki quattro cilindri in linea con compressore della H2.
Ma facciamola descrivere dallo stesso Pierluigi Marconi che alla conferenza stampa del 6 novembre ha così parlato della sua nuova creatura.
«Ho sempre sognato di poter realizzare la mia Tesi in questo modo, senza compromessi. Masse compatte e chiuse attorno al motore, sistema di sospensioni elettroniche, motore sovralimentato con potenza eccezionale… E poi, utilizzo di materiali compositi strutturali incollati agli elementi in alluminio, possibilità di regolare facilmente l’altezza del veicolo senza modificare le caratteristiche di guida essenziali, di regolare facilmente la posizione dei poggiapiedi… E infine il controllo della trazione, l’ABS e ogni tipo di dispositivo elettronico presente sulla moto. C’è anche la possibilità di filmare le mie uscite con gli amici in video. Questa è la TESI H2, un sogno per me che diventa realtà».
Al momento non sono stati ancora comunicati prezzo e data in cui la nuova Tesi H2 sarà disponibile. Nè se si tratterà di una moto prodotta in serie limitata.
Dal canto nostro, se possiamo permetterci una critica, avremmo preferito vederla con un impianto di scarico diverso e con ali anteriori un po’ meo massiccie. Il frontale così voluminoso non rende giustizia alla compattezza della ciclistica della H2…