Come già notato negli USA durante il periodo di lockdown, il minor traffico farebbe aumentare il numero di vittime degli incidenti della strada (fra cui molti motociclisti) anche in Giappone.
Qualcuno ricorderà il nostro articolo dello scorso maggio in cui riportavamo i dati statistici relativi agli incidenti negli USA durante il periodo del lockdown. Si era notato che mentre il numero degli incidenti era naturalmente diminuito (a causa dello scarso traffico), si era al tempo stesso alzato del 14% il tasso di mortalità. E in quello studio si giungeva alla conclusione che la causa poteva essere la maggiore velocità dei veicoli coinvolti, proprio a causa dello scarso traffico.
Ora arrivano dati simili anche dal Giappone. Dall’11 giugno, il numero di decessi per prefettura a causa di incidenti stradali (compresi quelli diversi dai motocicli) dall’inizio di quest’anno è aumentato in 7 delle 10 peggiori prefetture (Aichi +16, Kanagawa +9, Osaka +7, Tokyo +8, Saitama -4, Chiba -10, Shizuoka +8, Hokkaido +3, Hyogo -1, Mie +12), per un incremento totale di 48 decessi su base nazionale.
Questo aumento delle vittime di incidenti stradali viene in parte attribuito ai cambiamenti nello stile di vita e delle persone causati dalla pandemia.
Anche in Giappone, infatti la quantità di traffico è diminuita a causa del virus. E il numero totale di incidenti sono diminuiti in modo significativo in tutto il paese. Ma è aumentato il numero di incidenti mortali nelle aree urbane a causa della facilità (sconosciuta ai giapponesi) di poter guidare ad alta velocità. Gli “analisti” locali attribuiscono questi insoliti dati anche alla voglia dei motociclisti giapponesi di “sfogarsi” dopo il periodo di stop forzato.