Motospia

IL NOSTRO IMPEGNO A FAVORE DELLA SICUREZZA STRADALE

sicurezza stradale
La nostra casa editrice sostiene le iniziative sulla sicurezza stradale rivolte agli studenti delle scuole medie superiori facendosi così promotrice della cultura della sicurezza stradale tra i più giovani. Ne andiamo orgogliosi poiché crediamo fermamente che il fenomeno dell’incidentalità stradale debba essere contrastato in tutti i modi possibili e che l’impegno in tal senso deve essere di ogni singolo individuo. Oggi il nostro impegno è rivolto agli studenti del Liceo Classico Statale Bartolomeo Zucchi di Monza, del Liceo Artistico Statale Amedeo Modigliani di Giussano e del Liceo Scientifico Statale “Marie Curie” di Meda, che il 22 novembre saranno invitati all’incontro organizzato dall’ASST di Monza “Scuole in moto – L’ospedale incontra le scuole: prevenzione del trauma motociclistico stradale, uso consapevole del mezzo e dei sistemi di protezione” in programma a Monza, ospedale San Gerardo – ASST Monza, aula Pogliani, via Pergolesi n° 33, ore 9. Si parlerà delle cause e concause degli incidenti stradali, dell’importanza di indossare caschi integrali per prevenire i traumi alla testa e al volto, del ruolo dei sistemi di protezione nella prevenzione dei traumi, dell’utilizzo consapevole della moto e dell’abbigliamento protettivo. Sicurezza stradale. Interverranno giornalisti, medici, istruttori di guida motociclistica e, tra gli altri, i piloti SBK Lorenzo Zanetti e Minimoto Manuel Rocca. Incontri di questo tipo sono fondamentali per convincere i più giovani ad adottare comportamenti responsabili alla guida, soprattutto quando il veicolo è a due ruote motorizzate. Contribuiscono inoltre a formare una nuova generazione di utenti della strada, più attenti e consapevoli, per una reale prevenzione degli incidenti stradali, perché sono proprio loro, i giovani motociclisti a pagare il costo più elevato sulla strada in termini di morti e feriti: lo indicano le statistiche nazionali (Istat).
La locandina dell’evento che MB Editore sostiene

Il 2017 ha registrato un drammatico aumento (19%) del numero delle vittime tra i motociclisti, soprattutto tra i giovani sotto i 40 anni di età, e un aumento del numero di feriti. Nella sola Lombardia sono avvenuti 7647 incidenti con 89 morti e 7960 feriti, per una cifra in costi sociali nell’ultimo triennio superiore al miliardo e mezzo di euro, di cui il 60% del totale destinato alla cura e all’assistenza dei feriti. Il 26% dei motociclisti deceduti rappresenta una percentuale inferiore soltanto a quella dei conducenti e passeggeri di autovetture (37%), e la percentuale più elevata della categoria degli utenti vulnerabili (pedoni e ciclisti rispettivamente 21% e 9%).

Evidentemente le campagne di sensibilizzazione alla sicurezza stradale finora realizzate non sono state sufficienti a cambiare i comportamenti sbagliati di guida come l’elevata velocità, la distrazione, il mancato rispetto della precedenza e della distanza di sicurezza, tra i principali motivi di causa di incidente. La mancanza di controlli sulle strade e di un equo sistema sanzionatorio che infligga pene certe, il traffico in costante aumento, l’eterogeneità dei veicoli circolanti per dimensioni e caratteristiche dinamiche, sono concause che aggravano la situazione, così come l’inadeguatezza delle infrastrutture stradali e la loro scarsa manutenzione sono cause di lesioni talvolta incompatibili con la vita. Pur tenendo presente tutti questi fattori, è doveroso farsi tuttavia un esame di coscienza e chiedersi: cosa facciamo per circolare più sicuri, per la sicurezza stradale? Siamo disposti a moderare la velocità? Siamo disposti a concentrarci sulla strada evitando qualsiasi distrazione? Siamo disposti a rinunciare al casco jet che ci fa sembrare trendy per indossare quello integrale? Siamo disposti a rispettare il Codice della strada, anche se non c’è una pattuglia o l’autovelox che ci controlla? E’ impegno di ciascuno adeguare la propria condotta di guida all’ambiente circostante. E non occorre che ci debba essere qualcuno a dirci: «Fai attenzione alle buche oppure alla ghiaia o alle foglie morte che rendono l’asfalto viscido…». Se ci impegniamo seriamente, rischieremo molto meno e avremo poi ragione a inveire contro chi non cura la manutenzione delle strade.
Giovanna Guiso, da sempre impegnata nella divulgazione dell’educazione stradale, insieme al campionissimo Giacomo Agostini

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