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Vivere oltre l’ordinario, Laura Buitron

dainese experience

Laura Buitron è una donna coraggiosa, che ha cavalcato la sua passione per la moto, mettendola al primo posto della sua vita. La sua libertà è ritrovare se stessa in sella e tutto il resto va in secondo piano. Scopriamo la sua straordinaria vita.

Laura è un’immigrata, figlia di immigrati. Suo padre è spagnolo, sua madre è argentina. Ha vissuto fino a 12 anni in Spagna, in Argentina per 4, in Brasile per 15. Ha vissuto anche in Australia e Stati Uniti. Ha 45 anni ed è un ex biologo, con un master in ecologia marina, ma le piace il campo di vela ed ha iniziato a lavare barche a Fort Lauderdale in Florida. Da 14 anni lavora come membro dell’equipaggio in uno yacht di lusso. Vivere e lavorare su uno yacht sembra affascinante, ma non esiste privacy, si parte con altre 10-20 persone, a seconda delle dimensioni dello yacht, ed è difficile stabilire relazioni sentimentali.

Tutto questo ha un senso perché a terra c’è la sua motocicletta, la sua “Plus Ultra”, che significa “trovare di più”. Laura infatti dice che c’è sempre in più da scoprire.

LAURA BUITRON

Com’è nata la tua passione per le moto?
Ho 3 sorelle e un fratello gemello. Mio padre ha sempre voluto che noi ragazze sapessimo fare quello che fanno i maschi, soprattutto non limitare i nostri sogni. Quando avevo 7 anni voleva comprarci un go kart, ma mia madre si oppose. Così il giorno dopo tornò a casa con uno scooter da spiaggia. A 12 anni sapevo già guidare la vecchia Land Rover e il trattore. Appena ho avuto occasione di avere l’indipendenza ho comprato la mia prima motocicletta, 10 anni fa.

Cosa significa per te viaggiare in moto?
La moto è il mio mondo. È la chiave d’accesso a me stessa, a quella parte di me che è solo mia, dove nessuno può dirmi cosa fare, come e dove andare. È il mio spazio personale. La società ci carica di responsabilità, ci mette dei limiti su chi siamo e non ci incoraggia a essere ciò che vogliamo. Vivere e lavorare su una barca, cercando di rendere felici altre persone, può privare da soddisfazione personali. Quindi quando ho comprato una moto, ogni 4 mesi andavo via per periodi di 2 settimane, 1 mese, 2 mesi. Quello che penso e vorrei condividere, è che un semplice viaggio di un weekend può essere sorprendente, può arricchirci per via delle bellezze che ci circondano. Sì, è bello viaggiare lontano e incontrare culture diverse. Ma anche un viaggio vicino a casa è un’esperienza meravigliosa. Il viaggio è dentro se stessi. La moto mi ha aiuta a ritrovarmi, perché mi ha portato via da ciò che mi opprimeva, dal mio lavoro, dalla mia relazione, da questioni in sospeso con mio padre. La motocicletta mi ha allontanato dal lato ingombrante della mia vita e mi ha isolata. Quando guido posso scappare, ma al tempo stesso affrontare i miei pensieri. E così facendo, non solo mi conosco di più, ma ho trovato anche pace e libertà.

LAURA BUITRON

Come si concilia la vita lavorativa con la passione per la moto?
Le poche volte in cui ho avuto un lavoro stabile sulla terra ferma, usavo la moto per andare al lavoro. Non ho un’automobile. Ora, la mia professione mi tiene lontana dalla moto per 4 mesi. È molto difficile sopportarlo, per questa ragione, cerco di trarne il meglio quando sono a terra.

Come si trova il coraggio per partire?
L’occasione perfetta non arriverà mai! Dobbiamo trovare il tempo, stabilire le priorità riguardo ciò di cui abbiamo bisogno e vogliamo. È molto diverso ciò di cui abbiamo bisogno, da ciò che vogliamo. La gente dice “sei fortunato perché puoi viaggiare”. Io rispondo: “non è fortuna!”. Rischio di perdere il lavoro, uso tutti i miei risparmi, non ho un compagno con cui stare. Ma quando voglio partire non posso aspettare. Perché aspettare?

Quale moto hai e perché l’hai scelta?
La mia prima moto era economica e utile per la pratica. Dopo 8 mesi ho comprato una BMW. Avrei potuto avere qualsiasi altra moto, ma ai tempi il mio ragazzo aveva proprio una BMW e mi colpì per l’ingegneria. Ora, a distanza di 10 anni, conosco molto più le moto e continuo a pensare che la BMW sia un’opera d’arte. Ci sono tante altre moto sul mercato, potrei desiderale tutte. Il punto è capire qual è più adatta alle tue esigenze, in base alla tua guida, a come vuoi guardare, con chi viaggi…

LAURA BUITRON

Come te la cavi con la meccanica?
Mio padre mi ha insegnato a usare gli attrezzi e questo mi è servito anche sul lavoro. Sono curiosa di capire come funzionano le cose. Ma la moto la porto dal meccanico, ho paura ad aggiustarla o di rompere qualcosa. Anche se non aiuto il meccanico, osservo il suo lavoro e cerco di capire cosa fa.
Ho una piccola cassetta degli attrezzi, posso togliere le ruote, regolare la catena, cambiare i blocchi, il filtro dell’olio e l’olio, filtro dell’aria e altre cose, se strettamente necessario.

Ti sei mai trovata in difficoltà per qualche ragione e come se ne uscita?
Pneumatici sgonfi, nel bel mezzo del nulla in Belize. Ho dovuto gonfiare continuamente la gomma ogni 2 km, fino a quando sono arrivata in un villaggio di 5 case. Ho smontato la ruota e un ragazzino ha trovato uno scooter per portarmi a Menoniti per 50 km. Mi hanno aggiustato la gomma e siamo tornati al villaggio, nella giungla del Belize.

LAURA BUITRON Avevo paura, ma ho tirato fuori la mia energia positiva e pensato che per qualsiasi problema ci sarebbe stata una soluzione. Dovevo solo assicurarmi di avere acqua, cibo e tranquillità per pensare. Ma ho scoperto ottime persone! Penso che al mondo ci siano più brave che cattive persone! E che se siamo calmi, la maggior parte delle volte la soluzione è accanto a noi. In due occasioni hanno cercato di entrare nella mia camera d’albergo. Mi sono spaventata ed ero furiosa. In quel momento ho pensato: “posso stare seduta ad ascoltare o aspettare che il tizio ritorni con più uomini oppure posso uscire e affrontare la situazione e rendere la mia vita degna”. Ho preso il mio machete e sono uscita ad affrontare il furfante. In entrambe le occasioni gli uomini sentendosi aggrediti mi hanno chiesto scusa.

Qual è la tua strada preferita?
Sarei scorretta a dare preferenze, ma posso citare i luoghi in cui ho amato viaggiare in moto: in Italia in Sardegna, in Austria, in Norvegia, in Colombia, in Perù, in Brasile, nel Colorado negli Stati Uniti. Anche il Messico è straordinario… Panama, il Cile, la Slovacchia.

Un messaggio per le nostre lettrici?

Non preoccupatevi troppo della preparazione del vostro viaggio, ma partite! E non fate caso se le persone dicono che state portando troppe o poche cose, se vi state perdendo dei luoghi da visitare, se andate troppo forte o troppo piano. È il vostro viaggio: cavalcatelo!

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