Motospia

L’impianto elettrico… la batteria… M’illumino di moto!

Conoscere impianto elettrico e batteria per non avere sorprese

Restare a piedi è sempre seccante, ancor più quando è colpa della moderna tecnologia.

È probabile che, indagando, scopriremmo con sorpresa che il tipo di moto più spesso ”in panne” non è una motocicletta, ma uno scooter e l’intervento più gettonato per farlo ripartire riguarda l’impianto elettrico!

Ora il nostro problema è cercare di ripartire senza dover aspettare il carro attrezzi. Vediamo come procedere.

Ancora una volta dobbiamo concentrarci su un aspetto psicologico: l’effetto a sorpresa di inserire la chiave e non riuscire a ripartire destabilizza anche le più freddi ed insensibili.

 

Ma è proprio in questi momenti che invece serve lucidità. A questo proposito vi racconto un fatto che è successo ad un amico qualche tempo fa e che può essere considerato un caso limite, ma è successo. Lui (non era una lei) usa abitualmente scooter e automobile per professione, ma un giorno mi telefona chiedendomi cosa doveva guardare nello scooter perché non era riuscito a ripartire dopo che lui stesso lo aveva spento pochi minuti prima. Gli chiedo di descrivermi cosa sente e lui mi dice che la chiave gira fino a fare lo scatto che accende il quadro e le luci, ma poi non avanza abbastanza da fare anche lo scatto per l’avviamento. Penso di aver capito male e gli chiedo di ripetere l’ultimo passaggio. Lui me lo ripete pari-pari. Tre secondi di silenzio. Entrambi scoppiamo in una risata: non esiste moto al mondo che si avvia girando ancora di uno scatto la chiave, come invece succede alle automobili. È l’abitudine a semplificarci la vita anche se in alcuni casi può essere il contrario!

L’interruzione del passaggio di corrente in un circuito elettrico può avvenire in diversi punti:

  • allentamento dei morsetti sui poli della batteria
  • allentamento degli spinotti in un punto cruciale dell’impianto elettrico
  • raggiunto limite delle spazzole del motorino di avviamento

Se si presenta un caso tra quelli sopra, il più delle volte possiamo risolvere sul posto cercando di far vibrare pesantemente la moto sul cavalletto centrale, quando la nostra moto ne è dotata.

Dobbiamo parcheggiare la moto sul cavalletto centrale, prendere con la mano sinistra la manopola sinistra e con la destra il maniglione sinistro, stando in piedi sul lato sinistro della moto.

In modo deciso dobbiamo dondolare la moto a destra e sinistra in modo che il cavalletto appoggi prima su un piede poi sull’altro.

Sentiremo dei colpi duri alla moto, trasmessi dai piedi del cavalletto centrale che si alternano a terra: queste vibrazioni forti potrebbero riavvicinare il contatto elettrico incerto tra quelli menzionati sopra. Fatta ciondolare 5 o 6 volte, proviamo ad avviare. Se la moto entra in funzione non significa che l’abbiamo riparata: entro pochi chilometri il problema potrebbe ripresentarsi, e la prossima volta potremmo non essere così fortunati.

Anche la batteria potrebbe non fornire la necessaria energia durante l’avviamento, ma a seconda di quanto tempo è passato dall’ultima volta che la moto è stata spenta, potremmo riscontrare difetti diversi, di cui per brevità elenco solo i più frequenti:

A) usiamo la moto per fare una commissione e dopo un minuto di fermo non riparte – probabile mancanza di ricarica della batteria da parte dell’impianto preposto: nessuna possibilità di ripartire e procedere, ma proviamoci lo stesso!

B) usiamo la moto per recarci in un luogo dove restiamo per un’ora; all’uscita non riparte – il problema potrebbe essere ancora di ricarica, ma si affaccia la possibilità che si tratti anche di una batteria a fine vita: potremmo provare a ripartire con l’aiuto di una batteria ausiliaria, collegata con cavi elettrici. Se dopo l’avviamento la moto rimane accesa possiamo riprendere il viaggio, ma il problema di certo si ripresenterà al prossimo avvio. Massima attenzione a non far spegnere il motore durante il viaggio. e una volta a destinazione servirà una nuova batteria.

C) usiamo la moto per recarci a lavoro e quindi resta ferma per 6/8 ore – la probabilità che la causa sia proprio la batteria esausta aumenta ancora. Molto facile ripartire con l’aiuto dei cavi ausiliari e se anche ci si dovesse fermare a fare rifornimento ripartirà da sola, ma il giorno seguente non sarà rimasta abbastanza energia per ripartire.

Per stabilire al meglio quale tra queste tre possibilità si avvicina al nostro caso, dovremmo comunque provare a far ripartire la moto con una batteria ausiliaria. Non importa se si tratta di cavi collegati ad un’altra batteria o se abbiamo la fortuna di avere con noi un booster multiuso. Avviamo la moto, scolleghiamo subito la batteria ausiliaria e dopo due minuti col motore in funzione a poco più del minimo, proviamo a spegnere la moto. Dopo 30 secondi riproviamo ad avviare senza la batteria ausiliaria: questa prova serve a stabilire se avremo la possibilità di fermarci durante il rientro, ma sarà per pochissimo tempo, ripartendo senza ausili.

Un’altra causa di perdita dell’energia elettrica della batteria, è l’uso errato delle luci.

Molte volte mi è capitato di vedere motociclisti che infilano la chiave nel quadro, sbloccano lo sterzo e accendono il quadro. Poi si chiudono la giacca, si infilano casco e guanti e infine avviano la moto. Potrebbe passare un minuto o poco più, ma nelle moto i fari si accendono all’accensione del quadro. Si tratta di un importante consumo di energia elettrica, fornita per lo più da batterie appena sufficienti se usate con parsimonia. Quindi il consiglio che posso dare è di avviare il motore appena acceso il quadro, senza neppure aspettare il check dell’equipaggiamento elettronico (strumenti, spie, iniezione elettronica), si risparmia energia e diminuiremo il rischio di restare a piedi.

Altro caso frequente è dimenticarsi una luce accesa: alcune moto hanno la posizione del bloccasterzo normale (LOCK) e quella PARK. In quest’ultima modalità restano accese le luci di posizione o in alcuni casi le luci delle frecce di un solo lato. Solitamente è un errore che si commette durante il giorno: non ci accorgiamo delle piccole luci rimaste accese. Tornando a recuperare la moto dopo una sola ora questa potrebbe non ripartire.

Una piccola luce insidiosa è posizionata nel vano porta-casco (parliamo quindi di scooter). Alcuni di questi necessitano la chiusura a scatto della sella per spegnere questa plafoniera. Una dimenticanza simile può compromettere la batteria nel tempo che trascorre dal parcheggio serale al mattino seguente. In questa modalità di scarica lenta e costante peraltro, la batteria si danneggia e non sarà più possibile recuperare la sua potenza al 100%

Lasciare quindi intenzionalmente luci di posizione o quattro frecce accese durante un parcheggio significa aumentare le probabilità di non ripartire, anche solo dopo un’ora di sosta.

Insomma, un po’ di cure impianto elettrico e qualche accorgimento e la vostra moto saprà sempre come elettrizzarvi.

A. F.

 

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