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Iron Butt, la vincitrice per la prima volta è donna!

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Erano tutti uomini…

C’erano una volta dieci intrepidi motociclisti che miravano a circumnavigare gli Stati Uniti continentali in undici giorni. Di donne neppure l’ ombra, era il 1984 ed era già tanto se qualche ragazza viaggiava in sella, immaginarsi partecipare ad eventi come l’Iron Butt Motorcycle Rally.

E fino a quest’anno tutti i vincitori di questa gara, che si tiene ogni anno, sono stati tutti uomini. Le donne hanno partecipato a lungo, ma non hanno mai vinto la manifestazione.

Quest’anno è stato diverso, però! Wendy Crockett, in sella alla sua Yamaha FJR 1300 del 2005, con cui ha già partecipato nelle precedenti 4 edizioni, ha battuto gli altri 101 partecipanti.

 

Iron Butt
Tanta concentrazione e resistenza per vincere la Iron Butt.

Una gara, la Iron Butt, davvero dura.

I partecipanti a questa manifestazione devono percorrere 11.000 miglia (poco meno di 18.000 chilometri!) in 11 giorni, il che vuol dire stare in sella ogni giorno per almeno 1600 chilometri, senza mai perdere la concentrazione e, nel mentre, calcolando il giusto itinerario.

Per vincere, i motociclisti devono accumulare punti trovando i check-point indicati sul roadbook, un po’ come risolvere un enigma mentre stai facendo un altro gioco. All’Iron Butt ogni giorno una destinazione diversa da scoprire, ogni giorno nuove sfide da affrontare.

 

Iron Butt

Iron Butt. Strategia e concentrazione.

I check-points danno punteggi diversi e spetta al partecipante quali sono i migliori da trovare sul proprio itinerario in base alla strategia che si decide di seguire. In definitiva, un pilota deve percorrere almeno 1.000 miglia al giorno e scegliere un percorso che lo aiuti a maturare il maggior numero di punti possibile.

La competizione di Iron Butt richiede più dell’ abilità di guida. Non puoi uscire e metterti in sella.

Wendy racconta che quello che ti fa vincere è la concentrazione. Devi essere consapevole di ciò che ti circonda in ogni momento e seguire il percorso che hai pianificato. Non puoi permettere che la distrazione, il tempo atmosferico, i paesaggi (meravigliosi!!!) o la stanchezza interferiscano con il tuo piano. Man mano che le distanze aumentano, dopo lunghe ore in sella, devi continuare a restare concentrata.

Una vittoria, quella di Wendy, che non è solo storica, ma che lei spera possa servire anche come cassa di risonanza per far trovare un donatore per la mamma, in attesa di trapianto di rene.

Erano tutti uomini. Ora non più.

Congratulazioni Wendy!!!

 

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